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Edward Leedskalnin - Il "Piccolo Lettone"

a cura di Alessandro Miazzi

“Ho scoperto i segreti delle pirami di. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate.”

Edward Leedskalnin è nato da una famiglia di contadini a Stramereens Pogosta, un piccolo villaggio nei pressi di Riga in Lettonia il 10 agosto 1887. All’età di 26 anni arrivò a progettare il suo matrimonio con la sua amata Agnes Scuffs, solo ed unico amore della sua vita. Ma un avvenimento inaspettato segnò per sempre la vita di Ed: la sua futura sposa decise di annullare il matrimonio addirittura il giorno prima delle nozze. Secondo alcune voci ella accusò Ed di essere troppo vecchio e povero per riuscire ad avere uno stabile rapporto matrimoniale con lei. Egli aveva infatti 10 anni più della consorte.
Affranto ed amareggiato, Ed decise di emigrare in Nord America e più precisamente in Canada dove trovò lavoro presso una segheria. Poco dopo sarebbe scoppiata la Prima Guerra Mondiale. 
Purtroppo, a causa del clima freddo e del duro lavoro che svolgeva, Ed contrasse un ceppo di tubercolosi che lo costrinse a trasferirsi verso i climi più caldi e miti del Sud America. Trovò alloggio dapprima in California e successivamente in Texas lavorando sempre come operaio o manovale nei cantieri delle allora nascenti grandi città americane. Infine, nel 1918, Ed si stabilì in Florida dove, per ben 12 dollari, acquistò un acre di terra a Florida City. E fu proprio in questo luogo che diede il via ai lavori di quella che diventerà la più grande, strabiliante ed incredibile opera architettonica del ventesimo secolo: Il Coral Castle.
Quello che più fa scalpore nella costruzione di questo complesso e che ha mobilitato scienziati ed ingegneri in ogni angolo del pianeta è il fatto che Ed scolpì ed eresse l’intero edificio completamente da solo e senza l’aiuto di grossi macchinari o sofisticate tecnologie moderne. I suoi attrezzi infatti non erano altro che seghe, martelli, scalpelli, catene, tripodi ed altri primitivi utensili costruiti in maniera più o meno artigianale.
Da prendere in considerazione poi il fatto che Ed era alto 1,52 m, pesava poco meno di 52 Kg ed inoltre la malattia che contrasse debilitò parecchio il suo fisico. In più la bassa estrazione sociale di cui faceva parte, non gli permise di avanzare negli studi terminando cosi il suo percorso scolastico ad un livello elementare.
Nessuno sa come questo “Piccolo Lettone” abbia potuto compiere un’opera cosi maestosa ed incredibile anche, e soprattutto, perché egli era un fanatico del mistero e lavorava alla sua opera solamente dopo il tramonto e solo quando era certo che nessuno lo stesse osservando. Se ad esempio qualche conoscente giungeva per una visita, egli smetteva immediatamente di lavorare ed intratteneva tranquillamente l’ospite senza però dargli modo di vedere o capire le sue tecniche di costruzione.
L’unica testimonianza attualmente conosciuta sulla costruzione del Coral Castle proviene dalle dichiarazioni di un gruppo di ragazzini che una notte lo spiarono riuscendo ad eludere la ferrea sorveglianza di Ed. Essi dichiararono di aver visto “fluttuare blocchi di pietra corallina in aria come aerostati ad idrogeno”. Purtroppo non fu mai dato credito a questa segnalazione considerata solamente frutto di giovani fantasiose menti adolescenziali.
Verso la conclusione dell’opera, un altro grande avvenimento contribuì ad infittire il mistero che aleggia attorno al Coral Castle e al “Piccolo Lettone”. Molti anni sono passati dall’inizio della costruzione dell’opera e quello che anni addietro era un semplice paese di campagna iniziò a concretizzare piani di espansione cosi ampi da minare la tranquillità e la segretezza dei lavori di Ed. 
Cosi, nel 1936 egli decise di spostare interamente il castello. Comprò 10 acri di terra a Homestead, a 16 km da dove iniziò i lavori, con i soldi che guadagnò dalle prestazioni di lavoro che offriva ai contadini nelle zone vicine. Smantellò il castello, ormai quasi completamente finito, per spostarlo, blocco dopo blocco, nella sua nuova posizione dove peraltro si trova tutt’oggi.
Per fare questo egli contò, per la prima ed unica volta nella storia del Coral Castle, su di un aiuto esterno. Ed noleggiò un camion ma ancora una volta insistette affinché l’autotrasportatore se ne andasse durante il caricamento dei blocchi di pietra sul rimorchio. Per questo motivo il camionista giungeva tutte le mattine alle 9:00 per tornare nel tardo pomeriggio trovando il cassone del camion colmo di rocce. Ed pose delle travi di ferro sotto i blocchi in modo che fungessero da rotaie e in questo modo, per quasi un mese, spostò i blocchi di pietra dalla Florida a Homestead ed impiegò i successivi 3 anni per ricostruire e completare il Castello nella sua attuale posizione.
Durante il trasferimento però, capitò un fatto inaspettato: il camionista, dopo nemmeno mezz’ora dalla sua dipartita, tornò a prendere il cestino del pranzo che aveva sbadatamente dimenticato sul sedile del camion. Rimase senza fiato nel vedere che già molte pietre di diverse tonnellate ciascuna erano già ordinatamente impilate sulle travi pronte per essere caricate. Egli ricordò: “Era impossibile caricare quei giganteschi blocchi in meno di mezz’ora, nemmeno con una torretta a vapore! E Ed non era equipaggiato, aveva solo attrezzature semplici e un argano a catena. Tuttavia erano li accatastati come fustelli di legno”. Preso da sconcerto e timore, il camionista se ne andò prima che tornasse Ed.
Completò il Castello sempre col favore delle tenebre e negli ultimi 4 anni aggiunse anche blocchi fungenti da mura alti 2 metri e mezzo, larghi alla base 1,2 m con uno spessore medio di 1 metro. Questi inespugnabili bastioni pesano almeno 6,5 t. ciascuno.
Completata l’opera, Ed organizzò alcune visite facendo pagare il giro 25 cent, ma preferì sempre rimanere solitario all’interno delle sue grandi mura.
L’intero complesso fu costruito dal 1920 al 1940 compreso lo spostamento da Florida City a Homestead. Egli non rivelò mai a nessuno il segreto della costruzione del Coral Castle ma alle richieste su come avesse potuto trasportare massi pesanti diverse tonnellate, egli rispondeva di aver riscoperto le leggi del peso, della misurazione e del sistema di leve usato dagli antichi costruttori egizi e che quei perduti principi implicano in qualche modo il rapporto tra la terra e determinate posizioni dei corpi celesti.
Famosa infatti la sua affermazione: “Ho scoperto I segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate”. A riprova di ciò sono proprio le pietre del Coral Castle che con una media di 6 t. sono pesanti più del doppio dei blocchi di granito della Grande Piramide di Giza.
Molto poco si sa della vita di Ed principalmente perché viveva in totale solitudine e riservatezza ma le poche testimonianze arrivate ai giorni nostri indicano che fosse una persona riservata ma amichevole. A volte la sua riservatezza gli costava caro come quando alcuni giovani zoticoni del villaggio lo malmenarono cercando di farsi dire dove Ed teneva un fantomatico tesoro nascosto nel castello. Ed subì senza dir nulla. Dopo la sua morte furono trovati 3.500 dollari: i risparmi di tutta una vita, ma nulla più. 
Per lui non c’era altro che il suo lavoro. Lavorava instancabilmente dal tramonto all’alba, e durante il giorno leggeva libri sulle correnti magnetiche e sulle forze cosmiche riposandosi solo qualche ora nel tardo pomeriggio. Il suo orto produceva ogni tipo di ortaggio e a volte cacciava qualche coniglio. Non aveva l’automobile, non poteva permettersela. Aveva però una vecchia dilapidata bicicletta senza gomme con la quale percorreva quotidianamente più di 6 Km fino a Florida City per le spese giornaliere. 
Nel dicembre del 1951 Ed si ammalò. Affisse un cartello alle porte del Castello con scritto “Vado all’ospedale”. Tre giorni dopo morì nel sonno probabilmente a causa della malnutrizione e della nefrite che lo aveva colpito. 
Dopo la sua morte Harry, l’unico suo parente in vita residente in Michigan, ereditò quello che era conosciuto come il “Rock Gate Park”, cosi infatti lo aveva chiamato Ed, ora conosciuto come Coral Castle. 
Nel 1953, poco dopo la morte di Ed, Harry vendette la proprietà ad una famiglia dell’Illinois. Durante il trasloco fu ritrovata una scatola con gli effetti personali di Ed. Al suo interno vennero alla luce 35 contratti da 100 dollari l’una. Tutti i risparmi accumulati da Ed per lo più costituiti dalle visite da 10 e 25 cent, dalla vendita di appezzamenti di terreno di sua proprietà e dalla vendita dei suoi scritti.
Egli infatti ha redatto alcuni opuscoli sulle sue opinioni personali. “A book in every home” che contiene le ideologie fondamentali di Ed. “Sweet sixteen, Domestic and Political Views” in cui parla delle sue ideologie politiche e sentimentali con particolare riferimento alla sua “Dolce Sedicenne” Agnes Scuffs. Scrisse poi alcuni interessanti opuscoli sulle sue teorie riguardanti l’elettromagnetismo terrestre e le iterazioni tra le forze cosmiche e terrestri. Infine Il suo “Mineral, Vegetable and Animal Life” contiene le sue teorie sul ciclo della vita.

Non solo le tecniche e le modalità di costruzione ma addirittura lo scopo stesso del Coral Castle è tuttora un mistero. Venne posta spesso a Ed la domanda sulle motivazioni di una cosi imponente struttura ed egli rispondeva, o meglio, lasciava supporre che avesse lavorato tutta una vita nella speranza che la sua “Dolce Sedicenne” Agnes potesse rimanere in qualche modo impressionata dall’enorme, maestoso lavoro e tornasse assieme a lui; cosa però che non avvenne mai. Questa affermazione può trovare riscontro tra le innumerevoli sculture dedicate all’amore come il tavolo a forma di cuore. Ma moltissime altre sculture creano un alone di mistero attorno al Coral Castle e lasciano ad intendere che ci sia qualcosa di molto più importante del semplice amore non corrisposto. Alcune strutture infatti rappresentano sistemi planetari come il nostro Sistema Solare, quadrature con pianeti esterni, fasi lunari in relazione con le griglie energetiche terrestri e molto altro ancora. 
Forse Ed., con la costruzione del Coral Castle, ha voluto tramandare ai posteri un messaggio. Forse, tra questi enormi blocchi di pietra corallina, si trova proprio la chiave per risolvere il mistero della costruzione di questa incredibile struttura.

 

WEBGRAFIA

· www.coralcastle.com
· www.parascope.com/en/articles/coralCastle.htm
          

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