Archivio di Categoria 'Paranormale'

Fantasmi? No, muffe allucinogene

martedì, 10. novembre 2015 10:23

Gli avvistamenti di fantasmi? Potrebbero avere un’origine molto meno misteriosa di quanto si potrebbe credere. Secondo uno studio dell’a Clarkson University, infatti, alcune muffe potrebbero essere la causa di questi inquietanti fenomeni.

Come spiega Italia Unita Per La Scienza, gli avvistamenti di fantasmi potrebbero essere dovuti a sostanze allucinogene prodotti dalle muffe che crescono in ambienti umidi e abbandonati. Tutto nasce dall’osservazione che gli avvistamenti provengono da edifici vecchi in zone paludose, con probabile qualità dell’aria mediocre. Una presenza di funghi potrebbe aumentare la concentrazione di allucinogeni con sintomi come ansia, allucinazioni e psicosi.

Manca ancora una rigorosa descrizione scientifica e per questo motivo un gruppo di ricercatori sta raccogliendo campioni dai luoghi degli ipotetici “avvistamenti”, per analizzare il microbioma e le sostanze presenti nell’ambiente, e ipoteticamente prodotte dalle muffe. Se si avranno risultati soddisfacenti servirà poi formulare una teoria che spieghi davvero gli avvistamenti di fantasmi, o almeno quelli meglio documentati.

Fonte: http://www.today.it/scienze/avvistamenti-fantasmi-muffe.html

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Palazzo Vallemani, la casa più infestata delle marche

mercoledì, 13. agosto 2014 9:23

Situata su di una collina nei pressi di Serra San Quirico (provincia di Ancona) è oramai da una ventina d’anni il fulcro delle credenze paranormali e del folklore della zona. Fù costruita intorno al 1930 sotto la supervisione del Conte Vallemani, un ricco nobile romano che aveva preso in considerazione l’idea di erigere una dimora estiva, del resto non aveva tutti i torti, il clima estivo della zona è particolarmente mite e gradevole.

Come dicevo è situata su di una collina alta circa 100 metri rispetto alla strada principale sottostante, e cosa molto importante, questa strada è la storica via Clementina, la principale rotta di passaggio che collegava un tempo Roma con le zone clericali locali. In realtà nell’altopiano possiamo trovare una vera e propria città “feudale”, infatti la villa sorge al centro della zona, ma c’è anche una chiesa, una stalla e una casa colonica per la servitu’. Allo scoppio della seconda guerra mondiale la villa diventò una vera roccaforte. Vennero scavati sotterranei e cunicoli, vie di fuga inaccessibili per i nemici o intrusi e l'”eremo” diventò un vero punto di osservazione strategico-militare. Sotto questo periodo nasce la leggenda di Villa Vallemani. Durante la seconda guerra mondiale una sera il Conte Vallemani stava banchettando con amici e ospiti quando improvvisamente la portà si spalancò, i guerriglieri nazisti stavano assaltando la villa.

La leggenda racconta che morirono circa 20 persone sotto il fuoco nemico, ma il  Conte prima di esalare il suo ultimo respiro maledisse gli intrusi  e giurò di proteggere la villa dagli estranei per l’eternità. Non si hanno notizie di avvenimenti strani riguardanti la villa fino agli inizi del ’70. Proprio in questo periodo si narra la prima storia raccapricciante su questo luogo. Una coppia di sposi dopo aver celebrato il rito matrimoniale e avere banchettato con le famiglie e gli amici, decise di andare a fare un filmino ricordo sulla villa. Fecero le riprese e poi tornarono a casa. Dopo pochi giorni, visionando le riprese fatte videro lo schermo oscurato e come sottofondo musicale sentirono una macabra sinfonia di violino.

Da quel giorno la villa fù presa d’assalto da molti curiosi e molte sono le storie piu’ o meno vere che circolano. I racconti dei malcapitati si basano sempre sugli stessi punti: rumori di catene, grida, improvvise folate di vento, ombre e figure dietro le finestre dei piani superiori. Un fatto degna particolarmente interesse. Un giorno, verso la metà degli anni ’80, una ragazza andò a fare una scampagnata sulla casa. Decise di entrare nella chiesetta e al centro della navata principale vide una foto di due sposi, una foto di stile inizio secolo. La ragazza colpita dalla foto decise di prenderla e di portarla a casa. La notte stessa  la ragazza ebbe un terribile incubo. Sognò la donna della foto che le ordinava di portare a posto l’oggetto rubato e le annunciava terribili disgrazie se avesse disobbedito all’ordine. Mentre la poverina sognava, la mamma, disturbata e preoccupata per i gemiti della figlioletta, entrò in camera e rimase paralizzata dalla paura.

Una donna con un vestito bianco stava sussurrando all’orecchio della figlia delle frasi. La dama scomparve dopo una decina di secondi. L’indomani la ragazza portò immediatamente la foto al suo posto e non ebbe più nessun tipo di apparizione. Le storie su questa angusta dimora si contano a decine, per esempio un ragazzo, non molto tempo fà, giura di avere visto la chiesetta illuminata al suo interno, anche se l’energia elettrica non è mai stata presente in tutto il complesso. Il lato ovest della collina è come tagliato per metà e presenta un burrone ripido e scosceso, il burrone si chiama “Precipizio del Diavolo” poichè la leggenda narra che il Diavolo in persona gettò nel burrone dei tesori, a parte questa leggenda qualche anno fà due ragazzi si suicidarono da questo punto gettandosi dal precipizio. C’è chi dice di essere entrato nei famosi sotterranei e di aver trovato ossa e teschi (forse risalenti ai conflitti bellici della seconda guerra mondiale), e gli anziani del luogo che asseriscono che i suddetti sotterranei conducano nei punti nevralgici della cittadina Serra San Quirico, gallerie strette ma lunghe chilometri. Da diverso tempo la villa principale è stata distrutta e ricostruita nelle fondamenta e nello scheletro principale, ma i lavori si sono fermati quasi subito, c’è chi dice che eventi di natura paranormale abbiano disturbato coloro che hanno lavorato alla riedificazione del complesso abitativo. Molti sono i misteri che avvolgono questo luogo, verità o folklore?

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Il Castello Pallotta e il fantasma di Maddalena

venerdì, 8. agosto 2014 10:11

Edificato intorno alla seconda metà del IX secolo sulle pendici del colle Colcù (nei pressi di Macerata) e successivamente modificato verso la fine del Cinquecento grazie alle intenzioni del cardinale evangelista Pallotta di volerla adibire a propria residenza estiva apportandone migliorie in stile rinascimentale per celebrare il prestigio dei Pallotta che ha annoverato ben quattro Cardinali nella propria famiglia. Ospitò fra gli altri il pontefice Clemente VIII e la regina Cristina di Svezia. Nel 1885 il conte Desiderio cominciò a mettere in atto una serie d’interventi seguendo la linea indicatagli da suo padre il conte Giuseppe che morì poco dopo, ovvero nel 1886. Il primo lavoro, intrapreso con il consenso del conte Giuseppe fu quello della ricostruzione del torrione detto della scuderia posto verso levante. Il Ministero della Pubblica Istruzione, con notifica dell’11 febbraio 1921, aveva dichiarato il castello di Caldarola, per i restauri e i riordini interni eseguiti fino a quell’epoca, di “importante interesse storico ed artistico”.

pallotta

caldarolaIl castello Pallotta di Caldarola ospita da secoli il Fantasma di Maddalena, giovane donna, chi dice ribelle al volere della famiglia che la voleva rinchiudere in convento, altri la descrivono come vittima di un amore sfortunato. Maddalena è una fanciulla vissuta nell’800, avvelenata con delle bacche di Tasso,  albero ancora presente nel parco del Castello, dalla propria famiglia a cui Maddalena si era ribellata, rifiutandosi di diventare suora, perché perdutamente innamorata di un bel giovane del posto. Il Fantasma della giovane Maddalena si materializza in vari punti del castello e molte sono le persone che asseriscono di averlo visto e c’è chi lo avrebbe  fotografato involontariamente, come Roberto Scocco, amministratore oltre che organizzatore di eventi al Castello Pallotta di Caldarola. Il sig Scocco, stampando una foto eseguita 100 anni prima, si trova  “un’immagine, perfettamente resa” vede “emergere dai merli in risanamento, alcune impalcature, un muratore, e sopra ad una tavolFantasma di Maddalena, mentre passeggia e suona il flauto a 30 metri di altezzaa di 30 cm stesa tra un bastione e l’altro (proprio di fronte al pino di papa Clemente!): lei. Maddalena! Vestita di una lunga tunica, con il flauto ed un piedino alzato all’indietro, vezzosamente. Il muratore guarda verso il fotografo, eppure la vista di una ragazzina sospesa nel vuoto, a due passi da lui, avrebbe dovuto attirarne l’attenzione! C’è tuttavia di più: l’immagine non getta alcuna ombra, come invece è per tutti gli altri elementi della fotografia stampata a distanza di 130 anni” (Verdenelli). Vi proponiamo il video tratto da una trasmissione di Rai 1 andata in onda il 16 Maggio 2009. Potrete ammirare il Parco del Castello, l’albero di Tasso dalle bacche velenose e l’immagine del Fantasma di Maddalena che passeggia sull’impalcatura come descritto da Scocco.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=TUkaAQ30l_Y[/youtube]

Durante il filmato R. Scocco prima ritrae alcune precedenti dichiarazioni, ma alla fine conferma la presenza insolita della figura di donna nell’immagine secolare da lui riprodotta ed in seguito ingrandita. Da quanto si apprende nel video la foto è stata anche periziata dal ricercatore Daniele Gullà e l’esito di tale perizia afferma che l’immagine della donna è compatibile con altre immagini simili, ma trattasi di fotografia ad esseri viventi e non fantasmi. Di seguito alcune elaborazioni al frame del filmato per esaltare la sagoma del presunto elemento “extra” acquisito nella foto. Come di consueto lascio a voi il giudizio. Un consiglio però è d’obbligo, correte a visitare il meraviglioso Castello Pallotta di Caldarola.

Fonti testuali: http://www.gazzettinodellamagia.it/categorie/fantasmi/storie-e-leggende/item/125-il-fantasma-di-maddalena-al-castello-pallotta-di-caldarola.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Pallotta

http://www.cronachemaceratesi.it/2009/04/26/il-fantasma-di-maddalena-fotografato-e-riconosciuto-al-castello-di-caldarola/4727/

Foto castello: www.castellopallotta.com

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Paranorm: il più misterioso disco musicale Italiano

mercoledì, 6. agosto 2014 13:00

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=8THnA1kj2EA[/youtube]

Ecco uno dei personaggi e dei dischi più misteriosi degli ultimi anni. Nel 1978, a soli 25 anni, tale Malleus – artista marchigiano – sperimentò un insolito e rischioso esperimento extrasensoriale. Già in tenera età affascinato dalla potenza introspettiva della musica e piuttosto versato nella composizione e nell’arte grafica, si recò alla Rocca Degli Ottoni, un insieme di ruderi nei pressi di Recanati. Di quell’evento si conoscono solo pochi particolari. Tuttavia fu centrale nella vita del giovane, che cominciò ad interessarsi alla musicoterapia e ai legami musica-psiche.

paranorm

Nel 1996 Malleus, dopo un lungo travaglio interiore, decide di pubblicare, dopo averla materializzata in musica, quella indimenticabile e misteriosa esperienza. Nel biennio 1988-1990 realizza un test-demo chiamato “Opera I”, uscito su 12 pollici e accolto con successo. Alla fine del 1992 incide l’Opera totale, chiamata “Paranorm”, pubblicandola con la propria etichetta MCM, specializzata in ciò che egli ha chiamato “Psycho-music”. Ricordiamo che la versione in vinile presto sparì e oggi è considerata un cimelio da collezione.

roccadegliottoni

Si tratta di un viaggio musicale dichiaratamente ispirato alla Divina Commedia. Mentre Dante scelse il verso per effettuare un viaggio nell’animo umano, Malleus sceglie la musica. Conscio della grande potenza evocativa di questo strumento, realizza un album di “musica psichica”, funzionale a liberare la mente da ogni condizionamento. Concepito e dichiarato come viaggio magico, “Paranorm” ispira nell’ascoltatore un senso di imponenza e grandeur: il filo conduttore di tutta l’opera è proprio quello del rafforzamento della volontà, che porta l’uomo alla consapevolezza della propria scintilla divina interiore. L’opera suscitò addirittura l’interesse del famoso parapiscologo e ricercatore Massimo Inardi, che volle scrivere sul retro del vinile una personalissima recensione e introduzione alle fenomenologie che scaturirono l’incipit del progetto:

“…Attratto dalle misteriose storie antiche e dalla ricerche svolte in compagnia di un gruppo di amici anch’essi interessati all’argomento, Màlleus, uno studioso locale di parapsicologia che usa questo pseudonimo anche come musicista e amanuense, decise nel 1978 di tentare un esperimento: si recò da solo, nottetempo, alla Rocca degli Ottoni, raggiungibile soltanto a piedi e, con l’aiuto di un registratore, decise di autoindursi in una trance ipnotica che lo facesse regredire fino al tempo del sanguinoso assedio, con totale ricordo ricordo delle esperienze che avrebbe vissuto. L’esperimento ebbe successo e Màlleus assistette, come un invisibile pellegrino del tempo, al fosco affresco di vita che si svolgeva davanti ai suoi occhi: l’antico assedio della Rocca e la sua distruzione. Le scene, viste con gli occhi della mente, erano raccapriccianti. Il famoso oro, tanto cercato, accumulato rapina dopo rapina, appariva ancora ben nascosto nei sotterranei della Rocca, fra le ossa dei pellegrini uccisi dai briganti. Nelle immagini percepite era custodito da enormi serpenti. Vide e si impossessò di quel tesoro Màlleus? “Egli non trovò affatto – scrive Massimo Inardi – il tesoro che cercava materialmente, bensì il più prezioso tesoro dello spirito e della psiche, insieme ad una musica che egli ha riascoltato e meditato”. Proprio così, perché Màlleus, sulla base della sua esperienza paranormale, ha ralizzato una interessante composizione musicale, che risente anche della seconda parte dell’esperimento, che non si concluse come era previsto. Infatti Màlleus racconta di essersi trovato, per alcune ore, in pieno giorno in una bellissima vallata dove regnavano pace e tranquillità: sicuramente la stessa vallata molti anni prima che la Rocca fosse edificata. Da questa esperienza, vissuta con grande intensità, a distanza di dieci anni, è nata un’opera musicale, che ha per sottofondo un suono particolare che ha accompagnato Màlleus per tutto il viaggio. L’opera musicale è stata chiamata Paranorm, e in essa si ascolta una musica che è stata definita “solida”, perché rende vivibili direttamente le sensazioni descritte. La realizzazione artistica ha riscosso notevole successo e Màlleus si è trovato ad organizzre manifestazioni dove la sua musica veniva eseguita , addirittura con concerti “olfattivi”, dove anche i profumi aiutavano a ricreare le emozioni di quel “viaggio”. Così Màlleus ha creato una sorta di nuovo genere musicale, che si basa su una musica “psichica”, nella quale ogni uomo non può fare a meno , proprio perché dotato di psiche, di identificarsi e di riconoscersi.”

roccadegliottoni2

Fonti: http://www.movimentiprog.net/modules.php?%20op=modload&name=Recensioni&file=view&id=798
http://verso-la-stratosfera.blogspot.it/2013/09/malleus-1996-opera-totale-opera-i-bonus.html

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Fotografia paranormale: un caso importante dal fronte Americano

martedì, 29. luglio 2014 11:22

Un uomo americano sostiene che sua figlia abbia fotografato il fantasma della sua defunta madre. Il fatto più strano è che lo spettro sarebbe apparso nella stessa stanza della casa, nella quale è avvenuto il decesso. La notizia ci arriva direttamente dagli Stati Uniti e basandoci soprattutto sulla foto fa rabbrividire. Questo caso ha avuto un grosso risalto nell’ambito del paranormale ed è stato immediatamente affidato all’associazione IPRA  (Illinois Paranormal Research Association). Gli esperti ci fanno sapere che questa fotografia spettrale è stata inviata attraverso Facebook, da un uomo di nome Roy. Egli ha affermato che la figlia ha catturato l’immagine di notte dopo aver sentito alcuni rumori nelle vicinanze dell’armadio. L’uomo è fermamente convinto che si tratti dello spirito della sua defunta madre scomparsa proprio in quella stanza della casa.

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DETTAGLIO DELLA PRESUNTA ENTITA’ FOTOGRAFATA

Ghost311 Jul. 27

L’immagine dello spettro è inquietante e secondo le prime indagini sembrerebbe poter assomigliare alla donna. Chiaramente ulteriori sviluppi saranno attesi nei prossimi giorni, vi invitiamo a seguirci e nel frattempo lasciatevi catturare da questa apparizione da brividi.

Di Stefano S.

Redazione Segnidalcielo

Fonte: http://www.segnidalcielo.it/2014/07/27/ragazza-cattura-il-fantasma-della-sua-defunta-madre/

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Hoia Baciu:la foresta dei fenomeni paranormali

giovedì, 17. luglio 2014 13:00

La foresta di Hoia Baciu, situata nelle vicinanze della città di Cluj, è famosa per i frequenti fenomeni paranormali che accadrebbero in quella zona fin dal 1968. In quell’anno infatti un Ufo fu fotografato nei pressi della cittadina di Cluj.

UFO fotografato nella foresta di Hoia-Baciu

ufo Cluj

La foresta è famosa anche per il fenomeno del magnetismo ed Alexandru Sift, un professore di biologia, ha studiato il caso. Sift ha prodotto un ricco archivio fotografico sulla foresta e dopo la sua morte nel 1993 tutto il materiale è scomparso, forse rubato o distrutto.  Sift fotografò di tutto: umanoidi, UFO, fantasmi ed alberi senza foglie che crescono in spirali ovoidali.

Alcuni UFO fotografati nella Hoia-Baciu Forest

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Le poche foto rimaste sono state pubblicate da Adrian Patrut, professore di chimica, nel 1995 nel libro Fenomele de la Padure Hoia Baciu. Cluj è diventata in breve tempo una meta turistica per gli amanti del paranormale, che visitano la foresta nella speranza di immortalare strani fenomeni.

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Le storie su questo luogo sono da brividi. Il fatto più eclatante avvenuto in questa foresta è la scomparsa di un pastore con appresso il suo gregge composto da 200 pecore. Di quell’uomo e delle sue pecore sparirono completamente le tracce. Un’altra storia clamorosa ha riguardato una bambina scomparsa nella foresta e riapparsa 5 anni dopo senza nessun segno di invecchiamento! La bimba era convinta di essere stata lontana da casa solamente poche ore. Negli anni successivi un’altra donna scomparve nella foresta e riapparve dopo diversi giorni con in tasca una moneta del quindicesimo secolo, la donna fu completamente ignara di essere stata via così a lungo.

C’è chi parla addirittura di una porta spazio temporale all’interno di quel luogo infestato

I tanti turisti ed i Ghost- Hunters che hanno visitato la foresta avrebbero avvistato diversi fantasmi e durante la “gita” avrebbero sofferto di nausea, disorientamento, ustioni sulla pelle, ansia, malessere generale ed altri sintomi. Gli animali trovati nella foresta, come ad esempio i lupi, sarebbero molto docili ed ignorerebbero la presenza dell’uomo a differenza della loro natura. Voci spettrali, sguardi celati dietro gli alberi. Un posto da terrore assoluto.

Hoia-Baciu-Haunted-Forest-Romania2

Un’altra peculiarità del posto sarebbe una zona, delimitata da un grosso cerchio, nella quale non crescerebbe nessuna pianta; come una sorta di zona completamente morta nella quale non esisterebbe nessun tipo di vita. I turisti hanno inoltre riferito di aver avvistato strane luci nel bel mezzo della foresta e di non essere riusciti a capire di cosa potesse trattarsi. Hoia Baciu è stata ribattezzata dai locali come “La Foresta del Male” e possiamo tranquillamente capire perché.

A cura di Erik Von Markovik – Per  Segnidalcielo.it

Fonte: http://www.segnidalcielo.it/2014/07/16/hoia-baciu-la-foresta-che-terrorizza-la-romania/

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Villa abbandonata di Mascalucia – Catania

giovedì, 10. luglio 2014 14:18

Capita spesso di sentire leggende e racconti riguardanti “case infestate” dai fantasmi, che siano in centro o in periferia, recenti o antiche, non fa nessuna differenza e se un entità decide di rimanervi, sarà difficile farle cambiare idea. In genere le case infestate hanno nel loro curriculum episodi come: violenzetortureomicidisuicidi, ma anche rituali esotericiamori infrantidecessi di bambiniLa provincia di Catania è ricca di luoghi di questo tipo, per questo motivo oggi vi accompagnerò alla scoperta dei più interessanti, in particolare, proprio in quest’articolo parleremo di una casa infestata nei pressi del comune di Mascalucia.

mascaluciaSi narra che, intorno al 1800, la villa fosse abitata da un barone che per ragioni poco chiare morì suicida al suo interno. Secondo le leggende metropolitane, da quel giorno chiunque ha provato a viverci (ad eccezione dei giardinieri) ha trovato la morte dopo poco tempo. Aldilà delle leggende, moltissime persone hanno raccontato di strane esperienze avute percorrendo il perimetro della casa, rumorilamenti provenienti dall’interno misti a sensazioni di freddo improvviso. I proprietari, al contrario della leggenda, tengono molto alla villa che si estende su 3 piani e conta ben16 stanze. Chi ha avuto il piacere di entrare all’interno della villa ha parlato di un’atmosfera tranquilla mista a strani fenomeni non troppo frequenti come rumori di passi provenienti dai piani superiori ed interruzioni improvvise della corrente elettrica.

Nel seminterrato dovrebbe essere presente la tomba del barone ma questo elemento si perde al confine tra la realtà e la leggenda; un ulteriore alone di mistero viene aggiunto dalla location della casa che si trova di fronte al cimitero comunale. La villa di Mascalucia è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi presenti nella zona dei paesi etnei, come sempre lasciamo al lettore la libera interpretazione di quanto descritto nell’articolo.

Fonte: http://oggimedia.it/cronaca-news-notizie-informazioni/5212-misteri-e-fantasmi-la-villa-infestata-di-mascalucia.html

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I misteri del castello: una notte con Pietro Dal Verme

giovedì, 13. marzo 2014 10:49

Sabato 29 marzo 2014, Castello Dal Verme di Zavattarello (Pv)

Con la collaborazione di
hesperya – Paranormal Research
Associazione Culturale Iannà Tampé
Faondail

“I misteri del castello” – Una notte con Pietro Dal Verme

Dalle leggende, agli strani avvenimenti, alle indagini dei ricercatori del paranormale, immergetevi per una notte dei misteri che popolano il Castello di Zavattarello, legati a un ormai celebre assassinio. Si narra che Pietro Dal Verme, avvelenato dalla sua seconda moglie Chiara Sforza il 17 ottobre 1485, sia la presenza che aleggia nelle sale del suo antico maniero. Diversi fatti inspiegabili hanno avuto luogo all´interno del castello nel corso della sua lunga storia: proprio a partire da questi, il gruppo di ricercatori del paranormale “hesperya” ha intrapreso indagini di tipo scientifico per saperne di più. I risultati di queste indagini verranno presentati al pubblico insieme con i metodi e gli strumenti di lavoro della crew di “hesperya”, che mostrerà le registrazioni video e audio raccolte durante i sopralluoghi al castello di Zavattarello e le successive analisi dei dati. A seguire, gli intervenuti potranno partecipare a un apericena a buffet a base di prodotti tipici locali, accompagnato da spettacoli di magia e illusionismo a cura dell´Associazione Culturale Iannà Tampé e dalla musica dal vivo del gruppo Faondail. Nel corso della serata, i visitatori verranno condotti nello speciale tour del mistero “L´ora innominabile della notte”, per scoprire i luoghi protagonisti della leggenda e dei misteriosi avvenimenti ad essa collegati. Non una visita guidata del tipo consueto, per raccontare vicende storiche e ammirare l´architettura della rocca millenaria, ma un vero e proprio viaggio per conoscerne il lato più misterioso e oscuro.

PROGRAMMA

Ore 17.30 “Presenze”, presentazione dei risultati delle indagini effettuate nel castello di Zavattarello da hesperya, gruppo di ricercatori del paranormale.

Ore 19.00 Apericena a buffet con prodotti tipici locali.
Spettacoli di magia e illusionismo a cura di Associazione Culturale Iannà Tampé e musica dal vivo del gruppo Faondail.

Dalle ore 19.30 “L´ora innominabile della notte”, tour del mistero alla scoperta dei luoghi delle leggende e degli avvenimenti inspiegabili.

La partecipazione alla sola conferenza “Presenze” è libera e gratuita.
Apericena e tour del mistero: 15€
Solo tour del mistero: 8€

Prenotazione obbligatoria
castello@zavattarello.org – cell. 3381715411

Pagina ufficiale dell’evento: http://www.zavattarello.org/castello_misteri.html
Evento ufficiale su facebook: https://www.facebook.com/events/275546679281571/
Dettagli sul tour del mistero: http://www.zavattarello.org/castello_misteritour.html
La leggenda del fantasma: http://www.zavattarello.org/castello_fantasma.html

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Fantasma in una casa abbandonata ad Atriapalda. Un evidente fotomontaggio.

sabato, 1. marzo 2014 16:02

Sul gruppo facebook “non sei irpino se” impazza lo scatto tra click e commenti del palazzo abbandonato di Atriapalda (Avellino). Realtà o fantasia. Forse sì piuttosto che no. La foto di Palazzo Caracciolo ad Atripalda fa il giro del web sul gruppo “Non sei irpino se…”, dopo la pubblicazione di un iscritto, Luca Del Gaudio. Si tratta di uno scatto che riprende lo storico palazzo abbandonato nella città sulle rive del Sabato. Avvolta da una fitta edera la finestra è aperta e dietro si intravede qualcosa, piuttosto che qualcuno. Insomma, si sprecano pareri, commenti e click sul social network Facebook per capire chi o cosa inquieti da qual balcone.

Risulta difficile approfondire la questione, poichè  i files che si trovano online risultano privi di metadati. E’ possibile solo accentuare la “visibilità” dell’elemento eccedente di presunta natura paranormale.

Elaborazione in falsi colori

Elaborazione in falsi colori

Elaborazione in falsi colori

Il tam-tam mediatico generato dal clamore della foto ha permesso di identificare una foto spiritica di inizi 900 da cui è stato estrapolato il volto per realizzare il fotomontaggio.

A quanto pare dunque, mistero risolto.

Fonte notizia: http://avellino.ottopagine.net/2014/02/25/il-mistero-di-palazzo-caracciolo-dietro-quel-balcone-ce-un-fantasma-la-foto-fa-il-giro-del-web/

Elaborazioni grafiche a cura di Michele Morettini

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L’esorcismo di Anneliese Michel

martedì, 11. febbraio 2014 18:27

La storia che stiamo per raccontarvi, nella sua ampia complicatezza, ci trasporta nella realtà più “buia” e profonda della possessione diabolica. Questo caso tutt’oggi alimenta paure e incomprensioni arrivando a dividere aspramente persino i membri della Chiesa riguardo l’avvenuto, ma coloro i quali furono presenti agli esorcismi, prendendo nota di quanto il demonio rivelava sotto costrizione divina, hanno lasciato ai posteri una testimonianza che lascia spazio a pochi dubbi. La vicenda di Anneliese Michel, ragazzina posseduta a causa dei peccati degli uomini di Chiesa e dei peccati del mondo, sconvolse l’opinione pubblica in maniera radicale ed ispirò per i decenni a venire numerosi libri e pellicole cinematografiche. Ma cosa realmente avvenne? E perchè le rivelazioni del demonio furono pubblicate solo molti anni dopo la conclusione dell’esorcismo?

La storia

Anneliese in giovane etàAnneliese Michel nacque in Germania il 21 settembre 1952, più precisamente nella cittadina bavarese di Leiblfing; crebbe in una famiglia cattolica di stampo tradizionalista ed i suoi genitori, Josef e Anna Michel, furono molto premurosi nel farle ricevere un’adeguata istruzione religiosa. La sua fu un’adolescenza serena: Anneliese era una ragazza solare che amava trascorrere le giornate in compagnia o suonando l’accordion, frequentava la chiesa locale e leggeva spesso le Sacre Scritture. Tuttavia, in termini di salute, non godeva di forma perfetta e già in adolescenza sviluppò una malattia polmonare, motivo per il quale venne curata in un sanatorio per i malati di tubercolosi a Mittelberg. Dopo il suo rilascio continuò a studiare in un liceo di Aschaffenburg, ma ben presto diverse convulsioni attribuite successivamente ad una rara forma d’epilessia la costrinsero di nuovo ad interrompere il corso di studi. Le convulsioni erano talmente violente che Anneliese divenne incapace di formare un discorso coerente ed aveva difficoltà a camminare senza assistenza. Durante i numerosi ricoveri, secondo quanto testimoniato dai dottori, la ragazza passava il tempo pregando costantemente e dedicandosi a rafforzare la sua fede e il suo rapporto spirituale con Dio. Probabilmente fu proprio in quei giorni che Annaliese sviluppò il desiderio di divenire catechista. Nell’autunno del 1968, poco prima del suo sedicesimo compleanno, la madre notò che alcune parti del corpo di sua figlia erano cresciute in maniera innaturale, specialmente le mani – il tutto senza alcun motivo spiegabile. Allo stesso tempo, Anneliese iniziò a comportarsi inconsuetamente.

I primi sintomi che lasciavano intuire un’influenza malefica dietro alle più comuni malattie si manifestarono nel corso d’un pellegrinaggio: durante il viaggio in pullman iniziò, tra lo stupore dei presenti, a parlare con voce maschile molto profonda. Quando, successivamente, i pellegrini raggiunsero il santuario, la ragazza inizò ad urlare numerose maledizioni. Durante la notte, la ragazza rimaneva paralizzata sul letto, senza riuscir a dire una sola parola: le sembrava d’esser sopraffatta da una forza sovraumana che la opprimeva, la incatenava, cercava di soffocarla. Padre Renz, il sacerdote che la accompagnò in viaggio e che sarà poi colui che la esorcizzerà, riferì successivamente che Anneliese spesso veniva come strattonata da una “potenza” invisibile che la faceva roteare, sbattere contro muri e cadere a terra con molta violenza. Verso la fine del 1973 i genitori, constatando la totale inefficacia delle cure mediche ed avendo il sospetto che si trattasse di possessione, si rivolsero al Vescovo locale affinchè autorizzasse un esorcista ad occuparsi di Anneliese. La richiesta venne in un primo momento respinta, e lo stesso Vescovo invitò ad insistere con più approfonditi trattamenti medici.

Tuttavia la situazione, nonostante il sottoporre la ragazza ai più importanti specialisti, degenerò ancor di più: dopo aver constatato che Anneliese nutriva una forte avversione per tutti gli oggetti religiosi, esibiva una forza fuori dal comune e sempre più spesso parlava in lingue arcaiche (aramaico, latino e greco antico), nel settembre del 1975 il Vescovo di Würzburg Josef Stangl decise di permettere a due sacerdoti – Padre Ernst Alt e Padre Arnold Renz – d’esorcizzare Anneliese Michel secondo il Rituale Romanum del 1614. I due sacerdoti, convocati dunque a Klingenberg, programmarono un cammino faticoso e intenso per l’esorcismo. Durante il primo tentativo, eseguito rigorosamente secondo il rituale latino, i demoni a sopresa iniziarono a parlare senza che fosse posta loro alcuna domanda: Padre Ernst colse l’occasione per tentare di conoscere il nome di questi spiriti maligni che opprimevano il corpo e la mente della povera fanciulla. Essi si presentarono con i nomi di Lucifero, Giuda, Hitler, Nerone, Caino e Fleischmann (un religioso tedesco dannato appartenente al XVII secolo).

Le grandi sofferenze che Annaliese era costretta a sopportare rapidamente ebbero un’escalation, accompagnate dall’acutizzarsi delle manifestazioni diaboliche. Come riporterà Padre Roth (uno degli esorcisti che si affiancarono successivamente), gli occhi della ragazza erano divenuti completamente neri, aggrediva con terribile furia i propri fratelli, spezzava qualsiasi Rosario le se porgesse, si nutriva di scarafaggi e ragni, si strappava i vestiti, si arrampicava sui muri ed emetteva suoni mostruosi. Il suo viso e la testa erano pieni di lividi; il colore della pelle variava dal pallido al violaceo. I suoi occhi erano così gonfi che riusciva a malapena a vedere; i denti erano rotti e scheggiati dai suoi molteplici tentativi di mordere o mangiare le pareti della sua stanza. Il suo corpo divenne talmente tanto danneggiato che era difficile riconoscerla fisicamente. La ragazza, con il trascorrere del tempo, smise di cibarsi di qualunque altra sostanza all’infuori della Santa Eucaristia.

Nonostante questa pesantissima croce, Anneliese Michel nei pochi momenti in cui aveva il controllo del proprio corpo offriva di continuo sacrifici al Signore in espiazione dei peccati: arrivò persino a dormire su un letto di pietre o sul pavimento in pieno inverno come penitenza per i sacerdoti ribelli ed i drogati. Tutto ciò, come confermato dalla madre e dal fidanzato, fu chiesto espressamente dalla Vergine Maria, la quale apparve alla ragazza mesi prima.

La richiesta della Madonna

Una domenica Anneliese e Peter, il fidanzato, avevano deciso di andare a fare una passeggiata in una zona lontana da casa. Recatisi sul posto, le condizioni della ragazza peggiorarono improvvisamente e smise di camminare, tale era il dolore: proprio in quel momento Maria, la Madre di Dio, le apparve. Il fidanzato assistette incredulo al miracolo che gli si stava compiendo dinnanzi: Annaliese era divenuta raggiante, il dolore scomparso e la ragazza era in estasi. Ella affermava che la Vergine stava camminando con loro ed aveva chiesto:

Il mio cuore soffre molto perché tante anime vanno all’inferno. È necessario fare penitenza per i sacerdoti, per i giovani e per il vostro paese. Vuoi fare penitenza per queste anime, in modo che tutte queste persone non vadano all’inferno?

Anneliese decise d’accettare, non del tutto conscia di quali e quante sofferenze avrebbe patito negli ultimi anni della sua vita. Il fidanzato, tutt’oggi sconvolto per quanto accaduto, successivamente affermerà che in Annaliese ha visto il Cristo Sofferente, ha visto l’Innocente che volontariamente si sacrifica per salvare gli altri.

La morte, le stimmate e l’insabbiamento

Attorno alla fine del 1975 Padre Renz e Padre Alt, stupiti per la gravità della possessione, riuscirono ad ottenere i primi risultati scacciando alcuni dei diavoli: essi riferirono che la Vergine Maria aveva promesso d’intervenire per espellerli, seppur non tutti. Questo particolare fu ancor più evidente quando sia Fleischmann che Lucifero, prima d’uscire dal corpo della ragazza, furono costretti a recitare l’incipit dell’Ave Maria. Tuttavia i rimanenti, incitati più volte ad uscire dai sacerdoti, dissero: “Vogliamo andarcene, ma non possiamo!“. La croce che Anneliese Michel accettò di portare era destinata ad accompagnarla sino al termine estremo della vita. Dopo 10 mesi e 65 esorcismi, il primo giorno di luglio del 1976 Anneliese, come aveva predetto nelle sue lettere, morì come martire a soli 24 anni, stremata dalle precarie condizione fisiche. L’autopsia sul corpo riscontrò la presenta delle Stimmate, un ulteriore segno della sua personale sofferenza per la redenzione delle anime. Il clamore che scatenò questa vicenda fu tale che la magistratura decise d’indagare i genitori, il parroco e l’altro prete per omicidio colposo: il processo si concluse con la condanna a 6 mesi di reclusione per negligenza. Questo nonostante le numerose testimonianze che attestavano l’impossibilità di nutrire Anneliese, la quale da tempo non riusciva ad ingerire altro cibo se non l’Eucaristia domenicale. Alcuni esponenti della Chiesa richiesero alla Santa Sede addirittura di rimuovere totalmente la figura dell’esorcista ed il rituale dell’esorcismo, poichè credevano che tale pratica gettasse in cattiva luce il Cristianesimo. Questa richiesta, fortunatamente, fu ignorata dall’allora Papa Paolo VI. Furono proprio le numerose controversie all’interno della Chiesa a costringere le autorità religiose a sequestrare tutto il materiale – registrazioni audio ed appunti – raccolto dai testimoni della vicenda. Il “taboo” sul caso di Anneliese Michel durò per ben tre decadi, ovvero sino al quel giorno del 1997 nel quale le rivelazioni dei demoni che possedevano la ragazza vennero raccolte e pubblicate, rendendole disponibili per il grande pubblico.

Padre, non ho mai pensato che sarebbe stato così spaventoso. Ho voluto soffrire per altre persone di modo che non finiscano all’inferno. Ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così spaventoso, così orribile. A volte, si pensa, “soffrire è una cosa facile!”…ma diventa davvero difficile che non si riesce a fare neppure un singolo passo…è impossibile immaginare come possano forzare un essere umano. Non hai più alcun controllo su te stesso.
(Annaliese Michel, rivolgendosi a Padre Renz)

Fonte: http://www.veniteadme.org/lesorcismo-di-anneliese-michel-e-le-rivelazioni-del-demonio/

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Categoria: Misteri, Paranormale | Commenti (0) | Autore: