Archivio di Categoria 'Esotersimo'

Halloween:la notte più oscura dell’anno

venerdì, 31. ottobre 2014 14:25

halloweenContrariamente a quanto si potrebbe pensare, la festa di Halloween non ha origini Americane. L’etimo della parola trae origine dalla contrazione della frase All Hallows Eve,   letteralmente “la notte di Ogni Santi“, ricorrenza cristiana che viene festeggiata il 1° novembre e data che coincide con una tradizione (ben più antica) dell’Irlanda dei Celti. In realtà è solamente l’addio all’ estate, alla prosperità e al rigoglio della natura, e è una preparazione al periodo di sonno e gelo dell’ inverno. Il termine celtico che indica la ricorrenza è “Samhain“, in questo giorno, si medita, si ripercorre l’ anno passato e ci si guarda indietro, considerando i successi ottenuti e le sconfitte subite. E’ il momento di perdonare i nemici, di onorare i morti e coloro che ci hanno lasciato, anche non fisicamente, ma semplicemente allontanandosi e scomparendo dalla nostra vita, cosi come le nostre cattive abitudini, i vizi, gli errori commessi. Si ricordano i volti del passato e si riflette sulle decisioni prese.

LA NOTTE DEL DIAVOLO

I confini dei mondi si assottigliano, è possibile entrare in contatto con Spiriti Elementali e abitanti della Terra di Mezzo. Ecco perchè nella tradizione comune la notte di Ognissanti viene considerata magica; in queste ore il muro che divide il regno dei morti da quello dei vivi si assottiglia fino a divenire inesistente. E’ anche una notte importante sotto l’ aspetto Satanico, ecco perchè è comune chiamare questa ricorrenza “Notte del Diavolo“, perchè secondo la ritualità satanista Halloween è la notte in cui il demonio cammina sulla terra con vere e proprie sembianze fisiche.

DOLCETTO O SCHERZETTO?

jackolanternInsomma, molte culture associamo significati diversi a questo giorno, per esempio in America è considerato una sorta di carnevale MACABRO, con le lanterne a forma di zucca e i bambini che si divertono a “minacciare” il vicinato a colpi di uova marce sulle pareti delle case se non accontentati della loro insaziabile fame di dolcetti. L’ origine della frase “dolcetto o scherzetto” tra origine dall’ Inghilterra del IX secolo. A quell’epoca il 2 novembre i Cristiani vagavano di villaggio in villaggio chiedendo in elemosina del “pane d’anima”, un dolce di forma quadrata guarnito con uva passa, in cambio della promessa di pregare per le anime dei defunti. La tradizione di Jack-o-Lantern, ossia della testa ghignante intagliata in una zucca, con una candela al centro, deriva probabilmente dal folklore irlandese. Narra la leggenda che un uomo di nome Jack, noto baro e malfattore, ingannò Satana nella notte di Ognissanti. Alla morte di Jack, gli venne negato l’accesso al paradiso a causa della cattiva condotta avuta in vita, ma gli venne negato l’ingresso anche all’inferno perché aveva ingannato il diavolo. Allora Satana gli porse un piccolo tizzone per illuminare la via nella tremenda tenebra che lo attorniava. Per far durare più a lungo la fiamma Jack scavò una grossa zucca e ve la pose all’interno. Meditazione o evocazione di demoni, folklore o voglia di divertirsi, rimane il fatto che questa festa è una delle più diffuse in tutto il globo.

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Categoria: Esotersimo, Misteri | Commenti (0) | Autore:

Paranorm: il più misterioso disco musicale Italiano

mercoledì, 6. agosto 2014 13:00

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Ecco uno dei personaggi e dei dischi più misteriosi degli ultimi anni. Nel 1978, a soli 25 anni, tale Malleus – artista marchigiano – sperimentò un insolito e rischioso esperimento extrasensoriale. Già in tenera età affascinato dalla potenza introspettiva della musica e piuttosto versato nella composizione e nell’arte grafica, si recò alla Rocca Degli Ottoni, un insieme di ruderi nei pressi di Recanati. Di quell’evento si conoscono solo pochi particolari. Tuttavia fu centrale nella vita del giovane, che cominciò ad interessarsi alla musicoterapia e ai legami musica-psiche.

paranorm

Nel 1996 Malleus, dopo un lungo travaglio interiore, decide di pubblicare, dopo averla materializzata in musica, quella indimenticabile e misteriosa esperienza. Nel biennio 1988-1990 realizza un test-demo chiamato “Opera I”, uscito su 12 pollici e accolto con successo. Alla fine del 1992 incide l’Opera totale, chiamata “Paranorm”, pubblicandola con la propria etichetta MCM, specializzata in ciò che egli ha chiamato “Psycho-music”. Ricordiamo che la versione in vinile presto sparì e oggi è considerata un cimelio da collezione.

roccadegliottoni

Si tratta di un viaggio musicale dichiaratamente ispirato alla Divina Commedia. Mentre Dante scelse il verso per effettuare un viaggio nell’animo umano, Malleus sceglie la musica. Conscio della grande potenza evocativa di questo strumento, realizza un album di “musica psichica”, funzionale a liberare la mente da ogni condizionamento. Concepito e dichiarato come viaggio magico, “Paranorm” ispira nell’ascoltatore un senso di imponenza e grandeur: il filo conduttore di tutta l’opera è proprio quello del rafforzamento della volontà, che porta l’uomo alla consapevolezza della propria scintilla divina interiore. L’opera suscitò addirittura l’interesse del famoso parapiscologo e ricercatore Massimo Inardi, che volle scrivere sul retro del vinile una personalissima recensione e introduzione alle fenomenologie che scaturirono l’incipit del progetto:

“…Attratto dalle misteriose storie antiche e dalla ricerche svolte in compagnia di un gruppo di amici anch’essi interessati all’argomento, Màlleus, uno studioso locale di parapsicologia che usa questo pseudonimo anche come musicista e amanuense, decise nel 1978 di tentare un esperimento: si recò da solo, nottetempo, alla Rocca degli Ottoni, raggiungibile soltanto a piedi e, con l’aiuto di un registratore, decise di autoindursi in una trance ipnotica che lo facesse regredire fino al tempo del sanguinoso assedio, con totale ricordo ricordo delle esperienze che avrebbe vissuto. L’esperimento ebbe successo e Màlleus assistette, come un invisibile pellegrino del tempo, al fosco affresco di vita che si svolgeva davanti ai suoi occhi: l’antico assedio della Rocca e la sua distruzione. Le scene, viste con gli occhi della mente, erano raccapriccianti. Il famoso oro, tanto cercato, accumulato rapina dopo rapina, appariva ancora ben nascosto nei sotterranei della Rocca, fra le ossa dei pellegrini uccisi dai briganti. Nelle immagini percepite era custodito da enormi serpenti. Vide e si impossessò di quel tesoro Màlleus? “Egli non trovò affatto – scrive Massimo Inardi – il tesoro che cercava materialmente, bensì il più prezioso tesoro dello spirito e della psiche, insieme ad una musica che egli ha riascoltato e meditato”. Proprio così, perché Màlleus, sulla base della sua esperienza paranormale, ha ralizzato una interessante composizione musicale, che risente anche della seconda parte dell’esperimento, che non si concluse come era previsto. Infatti Màlleus racconta di essersi trovato, per alcune ore, in pieno giorno in una bellissima vallata dove regnavano pace e tranquillità: sicuramente la stessa vallata molti anni prima che la Rocca fosse edificata. Da questa esperienza, vissuta con grande intensità, a distanza di dieci anni, è nata un’opera musicale, che ha per sottofondo un suono particolare che ha accompagnato Màlleus per tutto il viaggio. L’opera musicale è stata chiamata Paranorm, e in essa si ascolta una musica che è stata definita “solida”, perché rende vivibili direttamente le sensazioni descritte. La realizzazione artistica ha riscosso notevole successo e Màlleus si è trovato ad organizzre manifestazioni dove la sua musica veniva eseguita , addirittura con concerti “olfattivi”, dove anche i profumi aiutavano a ricreare le emozioni di quel “viaggio”. Così Màlleus ha creato una sorta di nuovo genere musicale, che si basa su una musica “psichica”, nella quale ogni uomo non può fare a meno , proprio perché dotato di psiche, di identificarsi e di riconoscersi.”

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Fonti: http://www.movimentiprog.net/modules.php?%20op=modload&name=Recensioni&file=view&id=798
http://verso-la-stratosfera.blogspot.it/2013/09/malleus-1996-opera-totale-opera-i-bonus.html

Categoria: Esotersimo, Luoghi Misteriosi, Misteri, Paranormale, Ricerca Parapsicologica | Commenti (0) | Autore:

Qumran: giare svelano comunità Esseni aperta a donne

martedì, 6. marzo 2012 16:59

Le grotte di Qumran, dove nel 1947 furono ritrovati i famosi rotoli del Mar Morto, furono, nel I secolo d.C., un importante centro di spiritualita’ e di culto del gruppo ebraico degli Esseni, una sorta di monastero non solo maschile ma aperto anche alle donne, come dimostrerebbe il recente studio di una serie di antichi contenitori utilizzati per conservare gli unguenti e i profumi ed anche piatti e brocche. Se i rotoli negli ultimi 65 anni sono stati studiati a fondo, finora non era mai stato compiuto un’indagine approfondita sulle ceramiche di Qumran, ritrovate nelle grotte vicino al Mar Morto, tra cui anche le giare (diverse decine) che contenevano proprio quei manoscritti.

Questo studio e’ stato compiuto adesso da un’equipe di studiosi italiani guidata dai professori Marcello Fidanzio e Riccardo Lufrani nei sotterranei del museo Rockfeller di Gerusalemme.

La Facolta’ Teologica dell’Italia Centrale ha partecipato a questo progetto in collaborazione con l’Ecole Biblique et Archeologique Française di Gerusalemme ospitando due sessioni preparatorie nella propria sede di Firenze e inviando due dei suoi studenti di teologia biblica, Diletta Rigoli e don Bledar Xhuli, che oggi hanno riferito, in una conferenza stampa nel capoluogo toscano, dei risultati emersi durante il ”Qumran Seminar”.

– Le ”giare-manoscritto”, hanno spiegato Rigoli e Xhuli, sono cilindri di ceramica alti circa un metro, di fattura molto raffinata, che vanno dal II secolo a.c. al 70 d.C., anno della distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei romani. La ‘lettura’ delle giare, e dell’altro materiale ceramico ritrovato nel sito archeologico (molti piatti, che probabilmente servivano per la offerte votive, ma anche brocche, vasi, unguentari) secondo i due ricercatori potrebbe confermare che Qumran (su cui esistono ancora molti misteri e punti di controversia tra varie correnti di pensiero) sia stato un importante centro di spiritualita’ e di culto esseno, di cui le grotte (in cui le giare sono state ritrovate) costituivano una specie di ”biblioteca” per la conservazione del testo sacro nella sua purezza, anche per difenderlo da eventuali saccheggi da parte dei soldati Romani.

I nuovi studi sulle giare sembrano confermare molte delle ipotesi avanzate da Roland De Vaux, domenicano dell’Ecole Biblique di Gerusalemme, che condusse gli scavi delle grotte di Qumran e dell’insediamento adiacente. Fu De Vaux a formulare la celebre teoria che interpreta il sito archeologico come un ”monastero esseno”.

De Vaux propose nel 1959 la sua teoria: Qumran era il sito comunitario degli Esseni, una setta che intorno al 150 a.C. si era staccata da Gerusalemme, in opposizione all”’empia” ellenizzazione dell’ebraismo, per praticare il lavoro, la preghiera e l’osservanza della purita’ rituale; e i rotoli erano la loro ”biblioteca”, nascosta nelle grotte per metterla in salvo, al tempo della rivolta antiromana culminata nella distruzione del Tempio, nel 70 d.C.

Nel periodo successivo la prematura morte di De Vaux nel 1971, gli studi si approfondirono e la teoria dell’archeologo subi’ le prime forti critiche: si constato’ che solo una parte dei documenti rimandava agli Esseni, gli altri attestavano tendenze religiose diverse e anche divaricanti. Tuttavia mentre i manoscritti furono completamente pubblicati negli anni ’90, i materiali di scavo, rimasti ‘dormienti’ dalla meta’ degli anni ’50, nel 1987 furono affidati dall’E’cole Biblique all’archeologo domenicano Jean-Baptiste Humbert, sotto la cui supervisione ha operato la squadra italiana nelle ultime settimane.

Fonte: http://mikeplato.myblog.it/archive/2012/02/28/gle-esseni-e-le-donne.html

PER APPROFONDIRE

Qumran – I segreti della misteriosa setta ebraica degli esseni
Massimo Centini

Regole di vita, riti esoterici, frammenti poetici: una raccolta di testi tratti dagli antichi manoscritti di Qumrân, straordinario testamento spirituale degli Esseni.Un giorno del 1947, sulla sponda occidentale del Mar Morto, un pastore giordano scoprì casualmente l’ingresso di una grotta; vi si calò e trovò alcuni rotoli manoscritti di pelle di pecora. Fu una scoperta eccezionale. I ‘Rotoli del Mar Morto’ portarono infatti alla luce la storia e i segreti della misteriosa setta ebraica degli Esseni, vissuta tra la seconda metà del I secolo avanti Cristo e la prima metà del secolo successivo. Gli Esseni furono i precursori del cristianesimo? È un’ipotesi che molti avallano. Lo storico israeliano David Flusser ha scritto: “Gli Esseni si consideravano i figli della Luce con il compito di salvare l’umanità dal male”. Dagli scritti presentati in questo libro, una scelta tra quelli di più facile e accattivante lettura, emerge tutta la loro straordinaria potenza profetica.

MAGGIORI INFORMAZIONI

Categoria: Antiche Civiltà, Esotersimo | Commenti (0) | Autore:

Effetti positivi della meditazione

mercoledì, 13. luglio 2011 9:15

Si era già parlato di alcuni studi che avevano confermato come la meditazione possa essere molto utile nel combattere il dolore. In precedenza però i ricercatori non erano riusciti a capire esattamente cosa accadesse a livello cerebrale, limitandosi a constatare il suo effetto analgesico. Una nuova ricerca condotta dalla Harvard e dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), è invece riuscita di recente ad approfondire l’effetto sul cervello di questo tipo di esercizi, con risultati sorprendenti.
L’attività elettrica nel cervello viene rilevata attraverso tracciati grafici di diverso tipo. Le onde Alfa, sulle quali si concentra la nuova ricerca, sono dei ritmi elettroencefalografici associati con la regolazione del flusso di informazioni tra le cellule cerebrali. Queste onde infatti si muovono attraverso le cellule nella corteccia cerebrale – dove le informazioni sensoriali vengono immagazzinate – aiutando a selezionare ed eliminare quelle irrilevanti.
Secondo questo studio, le persone a cui è stato insegnato come meditare secondo un metodo chiamato MBSR, hanno sviluppato nel giro di otto settimane un miglior controllo delle onde Alfa. Attraverso la meditazione infatti i soggetti, quando è stato loro richiesto di concentrarsi su una specifica parte del corpo, sono riusciti ad ampliare questi ritmi. Questo ha portato ad una maggiore facilità nel bloccare sensazioni poco piacevoli come il dolore, ma anche ad un abbassamento generale dei livelli di stress.
Le possibili applicazioni di questa scoperta saranno presto vagliate in un progetto che si occuperà di come sfruttare le onde Alfa per aiutare le persone affette da dolore cronico o da tumore a trovare soluzioni alternative al consumo di antidolorifici tradizionali.

Fonte: http://www.benessereblog.it/post/6097/leffetto-della-meditazione-sul-cervello-umano
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0361923011001341

Categoria: Esotersimo, Scienza | Commenti (0) | Autore:

Scoperta in Turkmenistan la più antica Chiesa Cristiana dell’Asia centrale

domenica, 3. luglio 2011 12:01

L’edificio risale al II secolo e fa parte di un grande complesso monumentale di Haroba Kosht che fu distrutto nel 1221 da Gengis Khan. Lo scopritore, Gabriele Rossi Osmida: era il più antico tempio cristiano di tutta l’Asia centrale.

La struttura arcaica di un’antichissima domus cristiana è stata scoperta nell’oasi di Merv nel deserto del Turkmenistan, in Asia Centrale, da un archeologo veneziano: l’edificio risale alla fine del regno dei Parti (che terminò la sua esistenza nel secondo secolo dopo Cristo). Lo scopritore, appena rientrato in Italia dall’ultima missione, si chiama Gabriele Rossi Osmida, il quale ha individuato la chiesa paleocristiana incastonata nella struttura più antica di Haroba Kosht («Castello in Rovina», in lingua turcomanna), un rudere devastato dal tempo e da millenni di guerre (la distruzione definitiva si deve alle orde di Gengis Khan, nel 1221). È una scoperta clamorosa. Ma l’edificazione di quel tempio cristiano così indietro nel tempo nel cuore dell’Asia centrale, come spiega Rossi Osmida in un’intervista pubblicata dal mensile telematico «Scienzaonline.com», trova riscontro nelle testimonianze registrate da alcuni testi del IV e VI secolo che parlano della predicazione dell’apostolo Tommaso (o dei suoi discepoli) nell’oasi di Merv, dove era giunto nella sua missione di evangelizzazione che infine sarebbe arrivata fino all’India. Nel corso del restauro del «Castello in rovina» commissionato dal governo del Turkmenistan, la missione dell’archeologo italiano si è imbattuta prima in una croce nestoriana in bronzo e poi, in successione, sono emersi «diversi reperti di «ceramica sigillata» di notevole interesse che offrono un ampio ventaglio di simboli paleo-cristiani: croci, pani, pesci, uva, tralci, agnelli che si abbeverano, eccetera. «Con queste scoperte – afferma Rossi Osmida – ora non sussistono più dubbi: Haroba Kosht è stata la più antica chiesa cristiana dell’Asia Centrale».

In realtà, l’obiettivo principale affidato dal Governo del Turkmenistan a Gabriele Rossi Osmida, responsabile del progetto internazionale «Antica Margiana», era il recupero e restauro del monumento architettonico medioevale di Haroba Khosht, un complesso anomalo la cui struttura esce da ogni canone fin qui noto per il medioevo turkmeno; nemmeno ne era chiara la destinazione d’uso. Lo scavo era diventato ancora più difficile a causa dei danni devastanti provocati su quel sito da archeologi sovietici, i quali avevano rifiutato l’ipotesi che potesse trattarsi di una chiesa paleo-cristiana. Ma il primo impianto è stato alla fine faticosamente identificato dall’archeologo italiano: «Non era molto ampio – spiega Rossi Osmida – e riflette il sistema delle cosiddette “chiese a sala” diffuse in Oriente nei primi secoli della nostra era. Un secondo impianto, più massiccio, risale all’arrivo di un nucleo cristiano nestoriano a Merv (V secolo) che, come rileviamo da documenti dell’epoca, costruì una basilica nella cittadella e un monastero (il nostro «Castello in rovina») accanto al palazzo reale sasanide. Gli antichi documenti ci trasmettono anche il nome del fondatore: BarGheorghys». I Nestoriani abbracciavano l’eresia di Nestorio, patriarca di Costantinopoli fra il 428 e il 431, il quale attribuiva a Cristo due nature distinte, l’umana e la divina. Con l’uccisione dell’ultimo re sasanide (nell’anno 652), privi della protezione reale e perseguitati dagli zoroastriani, i Nestoriani abbandonarono il sito riparando in Siria da dove vennero richiamati sul finire del X secolo dagli arabi Abassidi che cercavano, loro tramite, di favorire la distensione con la vicina Bisanzio. Questa politica fu accentuata dalla dinastia turca dei Selgiuchidi, che provvide a un restauro massiccio del monastero e, grazie ai Nestoriani, instaurò un rapporto privilegiato con la Repubblica di Venezia.«A quell’epoca – spiega Rossi Osmida – Merv era la più grande città del mondo (contava ben 200.000 abitanti), ricca di palazzi e monumenti di cui oggi si ammirano le rovine. Qui si realizzò il massimo livello raggiunto in passato di civiltà e di tolleranza religiosa. Vi convivevano pacificamente cristiani, ebrei, buddisti e musulmani. Qui aveva sede una delle più grandi università dell’Oriente, dove il grande Omar Khayyam (1048-1131, padre fondatore dell’algebra e noto poeta) insegnò matematica e astronomia». Ma dopo la discesa delle orde di Gengis Khan, che distrussero Merv per ben tre volte nel giro di pochi mesi, l’oasi venne abbandonata per due secoli e non tornò più agli antichi splendori. I Nestoriani si spostarono definitivamente in Irak e in Siria, dove trasferirono il loro archivio. E finì la storia di quella chiesa lasciata nel deserto.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/cultura/archeologia_italiano_scopre_chiesa_paleo-cristiana_turkmenistan/arte-attualit-archeologia-chiesa_paleo-cristiana-turkmenistan-gengis_khan/02-06-2011/articolo-id=526976-page=0-comments=1

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Categoria: Antiche Civiltà, Esotersimo, Luoghi Misteriosi | Commenti (0) | Autore: