Archivio Mensile luglio, 2011

Minacce su forum e lettere al Centro Ufologico Nazionale, si firma “Guardiano del Sistema”.

giovedì, 28. luglio 2011 13:27

Roberto Pinotti lancia l’allarme su FB – Sembra una storia di fantascienza ma non lo è. Quello che circola oggi sulla rete è una minaccia, probabilmente da parte di uno squilibrato, che si finge niente meno che un extraterrestre. Sotto il mirino c’è il CUN (Centro Ufologico Nazionale) e l’esponente fiorentino più in vista del Centro Roberto Pinotti.Attraverso un messaggio inserito su vari forum e anche attraverso lettere inviate al CUN, il “Guardiano del Sistema” – così si firma questo personaggio – invita a cessare le pubblicazioni del periodico edito del Centro.E’ proprio lo stesso Pinotti, da Firenze, a lanciare l’allarme via Facebook: “Un sedicente esponente del NWO fa dichiarazioni minacciose ai 4 venti in internet contro di noi. Sono anche arrivate lettere anonime. Sta per succedere qualche cosa!”.
Intervengono sulla sua pagina FB anche importanti personaggi esperti in materia come Mauro Biglino, esperto in traduzioni dall’Aramaico e autore di “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia” che consiglia a Roberto Pinotti di non preoccuparsi. Anche l’insegnante Giorgio Pastore sostiene che si tratta solo di un invasato.
Non è dello stesso parere il giornalista Alfredo Lissoni, esperto in misteri, che invece si dichiara preoccupato.
“Io non sottovaluterei il caso – spiega Lissoni – dallo stile sembra lo stesso personaggio che da alcune settimane ha preso di mira con analoghi messaggi ‘pseudofilomassonici’ un noto esponente della Lega Nord e che sta peraltro inondando di messaggi la redazione di un giornale, ironia della sorte, di estrema sinistra. Decodificando con idee politico-esoteriche confuse. Ma visti gli ultimi eventi in Norvegia, sappiamo che anche gli scemi sono pericolosi”.
“L’informazione segreta – prosegue il giornalista – che chiedete c’è, eccome. ‘Kosmos’ la dirigevo io e non Pinotti. Per questo sono intervenuto. E questo personaggio ha cominciato a disturbare con sms anonimi, in radio, già due mesi fa. Non pensavo di ritrovarlo anche qui, anche se avrei dovuto immaginarlo, comunque è già stato denunciato e fra breve lo troveremo”.

ECCO LA MINACCIA SUL FORUM DEL CUN CONSULTABILE QUI:
http://cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9861544

COUNTDOWN
A suo tempo Eravate StatE avvisati: i vostri teNtativi di raccordarvi con l’esterO noN sarebbero stati tollerati. L’Italia è un feudo periferico dell’Impero del NOM con 60 milioni di sudditi pronti da sempre a VenIre a patti con chi è più FortE sia militaRMEnte che politicamente. Non è un caso se nel 1943 vi abbiamo invaso accordandoci con la Mafia e la CamoRra, da noi considErate più serie dei vostri governanti di ieri e di oggi. Dalla Metà degli anni Sessanta sugli UFo avete Creato OgNi tipo di probLEma indagando seriamente, comportandovi intelligentemente, inserendovi a sorpresa con soluzioni Brillanti anche ad alto livello, imponendovi ai media e a chi vi contesta. Più volte con discrezione e da dietro le qUinte vi abbiamO infiltrato e poi stoppato, ma vi siete sempre rialzati, e oggi costituite uN problEma. Il Vostro è un lIvello divulgativo e mediatico ancora basso; operate solo in lingua italiana e questo non ci crea in fondo gravi problemi. Dell’Italia e di San Marino non ce ne FrEga più di tanto. Ma quest’idea di collegaRvi con gli inglesi, i francesi, i MEssicani, i bRasiliani e ora gli USA è pEricolosa. Le intenzioni eMerse con l’ultimO Simposio del 16 e 17 Aprile non Ci sonO affatto piaciute. ANche perché come pochi avete perfettamente già capito e scritto cosa sta succedendo, cosa stiamo facendo e cosa faremo per tenere gli ALtri, i Visitatori, fuori dalla palizzata del nostro ranch. Figuriamoci sE vi permetteremo di CreAre verso l’ estero un effetto mediatico e moltiplicatore. Voi oggi uscite in edicola conTinuaTIVamentE dal 1995, Ma non arrivErete a festeggiare i 17 anni di pubblicazioni. L’apocalittico 2012 sarà davvero la vostra fine perché la vostra rivista sarà fermata una volta per tutte. Niente di drammatico. Oggi non si ammazza né si fa licenziare più nessuno. Alla Casa Bianca c’è un democratico neGro e perfino La Rossa Cuba dI Fidel è tOllerata. Basta anCora una volta “azzoppare” l’editore di turno. Fu fatto nel 1980 bloccando in edicola NOTIZIARIO UFO al n. 17. Negli anni Novanta le nostre pressioni Hanno vinto la rEsistenza di Editalia (che preferì esporre il suo stampatore Cappetta come editore). L’ operazione Futuro è stata il nostro più grande successo: VI creAmmo una fronda interna che feRmò per anni Pinotti e che fRantumò l’ufologia in Italia in tanti rivoli. Quindi opErammo sulla Kosmos che era seNza mezzi e infine con l’Olimpia fermatasi alle prime avvisaglie della crisi. Il vostro “paDre spIrituale” Pinotti è stato fino ad orA bravo e fortunaTo, uscì inspiEgabilmente indenne dA molte trappole che avevamo preparato. Ma quando anche Acacia sarà messa nell’impossibilità di aGire non potrete più andare avanti. E così LuI sE ne andrà in pensione a fare del giardinaggio mentre ai soci del CUN non resterà che litigare fra di loro e allinearsi alla ufologia che noi proteggiamo da sempre in Italia. Il CUN non durerà un altro anno, sappiatelo.
GodeteVi dunquE questi ultimi Numeri, ne avreTe per poco. Pinotti e le sue velIne non riusciranno ancora una volta a fare il miracolo…
Il Mondo sarà più tranquillo e in fondo così nessuno si farà male.
Lo status quo non va mai alterato…
E poiché le comunicazioni anonime non sono indizio di stile, mi firmo
UN GUARDIANO DEL SISTEMA, da Voi conosciuto come POTERIFORTI

ALLA MINACCI SEGUE L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE NAZIONALE DEL CUN ALFREDO BENNI:
“E se non vi fermeremo con le buone, vi fermeremo con le cattive; meglio che vi arrendiate agli eventi”. C’è la parola UFO che è scritta in maniera anomala: UFo. Rovescia alla logica usata prima. Che vorrà dire ? C’è anche un doppio significato ? Rovesciare un oggetto (object)? Mi riservo una ulteriore analisi più approfondita…
Alfredo Benni – Consigliere Nazionale
Coordinatore CUN Lombardia

a cura di Camilla Mencarelli

Fonte: http://firenzenews.altervista.org/minacce-su-forum-e-lettere-al-centro-ufologico-nazionale-si-firma-guardiano-del-sistema-roberto-pinotti-lancia-lallarme-su-fb/

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Scoperta tomba anomala presso la Piramide del Sole

martedì, 26. luglio 2011 12:23

Il 22 luglio è stata scoperta una tomba, di una tipologia mai vista prima, all’interno di uno dei tunnel Ravne nei pressi della Piramide del Sole del famoso gruppo di piramidi scoperte nel 2005 a Visoko (Bosnia-Erzegovina).

La Fondazione Bosniaca (Archaeological Park: Bosnian Pyramid of the Sun), che cura gli scavi sulle piramidi a Visoko, si avvale da poco più di un anno della collaborazione di un gruppo italiano di ricerca (SB Research Group) capitanato dal Prof. De Bertolis dell’università di Trieste.

La settimana scorsa la redazione di Runa Bianca è stata contattata dal Prof. De Bertolis per avvalersi della collaborazione dell’Arch. Vincenzo Di Gregorio e di alcune apparecchiature tra cui anche un georadar sofisticato costruito nelle officine di Pisa.

Già in passato negli stessi luoghi altri avevano tentato di scandagliare con dei georadar il terreno, ma con poca fortuna. Grazie invece al georadar in dotazione e con l’esperienza di Di Gregorio si è riusciti ad individuare un’anomalia posta sotto il piano di calpestio di un tratto dei tunnel Ravne.

Ad un primo esame la struttura rilevata potrebbe essere una sepoltura composta da due corpi posti a profondità differenti: il primo a 1, 5 metri di profondità ed il secondo a 3 metri. Due camere sovrapposte interamente in pietra con una morfologia simile a due rombi, al loro interno il tracciato del georadar mostra delle aree bianche corrispondenti ad aria. Si può presumere la presenza di due salme sospese nel mezzo. Le dimensioni delle sepolture risultano essere quelle canoniche di 1 x 2 metri circa. La profondità dell’intero complesso però arriva a circa 4, 3 metri.

Gli scavi sono iniziati il 25 luglio e sono tutt’ora in corso. Se venisse accertato che la struttura sia realmente una sepoltura doppia sarebbe un unicum nella storia dell’archeologia. La struttura a “rombi” contrapposti evidenziata dal tracciato del georadar, e illustrata da uno schizzo prospettico 3D indicativo, non è stata sinora mai osservata in un complesso funerario. Poiché la metodologia di sepoltura è strettamente connessa alla cultura del popolo che l’ha creata, questa particolarissima tomba potrebbe gettare luce su un periodo storico poco conosciuto e addirittura su di un popolo probabilmente ancora sconosciuto.

Da studi effettuati con tecniche non invasive dallo staff della redazione della rivista Runa Bianca è emerso altresì che la tomba è intatta, e quindi se arricchita da un corredo funerario, lo stesso è in loco esattamente come è stato messo dai suoi costruttori. Lo studio del corredo funerario servirà, forse per la prima volta, per ottenere importantissime informazioni sugli utilizzatori dei tunnel di Ravne, del loro periodo, della loro cultura e della loro religione, che si sospetta fosse legata al culto della madre terra e per questo avessero scelto dei tunnel per deporre i loro personaggi di maggior spicco.

Ai primi di Settembre a Sarajevo verranno comunicati i risultati dei lavori effettuati quest’anno presso le piramidi bosniache, e la redazione di Runa Bianca con questa sua eccezionale scoperta, avrà un posto di rilievo in questo convegno.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti si può contattare la redazione di Runa Bianca all’indirizzo redazione@runabianca.it oppure visitare il sito www.runabianca.it e www.antikitera.net che seguiranno da vicino lo sviluppo della scoperta.

Fonte: http://www.antikitera.net/news.asp?id=10712&T=2

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Un nuovo “mostro di Lochness” in Alaska

sabato, 23. luglio 2011 7:38

Un gruppo di pescatori ha filmato nel 2009 una creatura lunga da 6 a 9 metri.

La leggenda di Loch Ness si trasferisce nelle terre selvagge dell’Alaska. Un gruppo di pescatori ha filmato nel 2009 una creatura lunga da 6 a 9 metri, con varie gobbe sulla schiena, mentre nuotava minacciosamente nelle acque della baia. Ecco le spettacolari e inquietanti immagini.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Oi8hdElawLk[/youtube]

Per gli abitanti della regione, potrebbe essere una specie di mostro marino che da decenni popola le leggende marine del Nord Pacifico. Una sorta di versione locale di Nessie, per la prima volta catturata in video. Si tratta di un grande serpente marino chiamato Cadborosaurus, dal nome della zona, la Cadboro Bay, dove per la prima volta è stato avvistato.

Il video è vecchio di due anni, ma è stato mandato in onda per la prima volta su Discovery Channel: “Secondo me le immagini sono autentiche” ha detto Paul LeBlond, ex capo del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Oceano dell’Università della British Columbia.

Secondo i racconti e le leggende, il Cadborosauro è un serpente di mare del Nord Pacifico: ha un lungo collo, una testa simile a quella di un cavallo, occhi grandi e gobbe sulla schiena che si vedono in acqua come le pinne di uno squalo. Sono decenni che viene avvistato nella regione. Nel 1937 fu ritrovata una carcassa nello stomaco di una balena. I resti furono portati al Provincial Museum, dello stato canadese del Victori. Per i tecnici che lo analizzarono si trattava però di un feto di balena e di non un serpente. La carcassa sparì misteriosamente qualche anno dopo, quindi nessuno ha potuto ripetere quegli esami, che molti hanno messo in dubbio.

Non essendoci prove certe della sua esistenza, il Cadborosauro appartiene di diritto alla criptozoologia, la scienza che studia gli animali di cui esistono solo racconti vaghi e foto fuori fuoco. Questo video potrebbe essere la prima vera prova del fatto che il Cadborosauro non esiste solo nella fantasia dei pescatori.

Secondo alcuni studiosi, il misterioso animale potrebbe essere una grossa anguilla. Per LeBlond, invece, non può che trattarsi di un mammifero o di un rettile. “Oscilla verso l’alto e verso il basso, su un piano verticale, non verso i lati come fanno i pesci, ha commentato.

Fonte: http://it.notizie.yahoo.com/un-nuovo–mostro-di-lochness–in-alaska-20110721.html

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Il Quadro Maledetto di eBay

giovedì, 21. luglio 2011 8:09

Tra gli oggetti maledetti (o presunti tali) che hanno fatto più parlare di sè c’è sicuramente il quadro intitolato The Hands Resist Him (Le Mani Gli Resistono), dipinto dall’artista americano Bill Stoneham nel 1972. La storia di questo oggetto è molto particolare e la sua fama si accresce di anno in anno grazie a internet e ai social network, che lo hanno fatto diventare “un caso”. Ma andiamo con ordine. Se navighi il web da molto tempo saprai bene che sul portale di compravendita eBay si trova un po’ di tutto. Case, barche, cellulari, palmari, vestiti, orologi, e via di seguito, le categorie sono tante. Ci sono anche i quadri, per chi aspira ad avere una gradevole opera d’arte da appendere alle pareti di casa o dell’ufficio.  Attenzione, però. Se sei anche tu tra questi presta attenzione a ciò che compri, perché potresti incappare in un’opera che si trova… (immagina la voce profonda di Rod Serling) Ai Confini della Realtà.

Il quadro maledetto di eBay: l’opera

È logico che un articolo ebayesco chiamato Haunted Painting (Dipinto Maledetto) non abbia fatto alcuna fatica nel 2000 ad attrarre un cospicuo numero di semplici curiosi che si sono poi trasformati in aspiranti acquirenti dopo aver letto la lunga spiegazione che lo accompagnava. In pratica, quelle parole li hanno convinti a battersi a suon di offerte per accaparrarsi una sorta di portasfortuna con la cornice. Il quadro non è nulla di eccezionale sotto il profilo artistico. C’è un bambino dal considerevole testone che ha sul viso l’espressione seria del fanciullo prematuramente cresciuto. Un’espressione da adulto, completamente fuori posto. Come quella che tutti, almeno una volta, abbiamo osservato nei bambini che vivono la miseria e la violenza da quando sono nati. Più lo si guarda e più si ha l’impressione che anche lui ci stia guardando, ma questo succede pure con La Gioconda ai cui occhi non sfuggi nemmeno se ti appendi al soffitto. Difficile capire cosa passa per la testa di quel piccino, anche se il sospetto che possa trattarsi di voglia di uccidere si fa strada nel nostro animo abbastanza in fretta. Basta fissarlo un paio di minuti. Accanto a lui c’è una bimba, e qui sta la prima sorpresina.

Il quadro maledetto: The Hands Resist Himfoto: Il quadro maledetto di eBay in tutta la sua inquietante bellezza

Non è una bimba in carne e ossa, ma una bambola. Strano come, a prima vista, si sia portati a pensare che si tratti della sorellina del bambino capoccione. Ho mostrato il dipinto a varie persone e, come me, tutte si sono trovate a dover correggere in pochi attimi il giudizio iniziale sulla coppia. Esperimento importante per comprendere il quadro? Non ne ho la più pallida idea.

Altro particolare: la bambola in questione non ha gli occhi. Ha due orbite vuote lì dove dovrebbero esserci i classici occhi azzurri di plastica con ciglia di nylon nero. Una bambola rotta… brrr… degno elemento da film horror, no?

Ma veniamo allo sfondo, ovvero alla finestra (o porta a vetri, o vetrina, fate un po’ voi) che mostra un’assoluta oscurità punteggiata da tante piccole manine che, a giudicare dalle varie posizioni, bussano e spingono per… farsi aprire? O per uscire, visto che i due personaggi principali si trovano all’esterno? Be’ la sensazione è quella.  A questo punto ti trovi a un bivio. Ti chiederai: “Se fossi nel quadro, sarei più al sicuro all’esterno con il piccolo maniaco che ti fissa e la sinistra bambola, oppure dentro, con tutte quelle manine e i rispettivi proprietari?”

Ecco, più o meno, che cosa diceva il testo di eBay che nel febbraio del 2000 accompagnava il quadro maledetto: il venditore asseriva di averlo trovato dietro una vecchia fabbrica e di averlo subito appeso per rendere giustizia a quello che, secondo lui, era un bel dipinto che non meritava di marcire in un angolo o essere buttato in qualche cassonetto. In capo a un paio di giorni aveva cambiato opinione e aveva altresì pensato di passarlo a qualcun altro. Quel qualcun altro avrebbe dovuto pagare per farsela sotto dalla paura quando il dipinto si fosse animato. Il mondo è strano, eh?

Pare infatti che la coppia del dipinto faceva strane cose di notte. Il venditore di eBay raccontava di aver sistemato una macchina fotografica davanti al quadro, programmandola allo scatto ogni tot minuti. Lo aveva fatto dopo aver ascoltato il resoconto della figlia di quattro anni circa l’evasione dalla cornice dei due protagonisti.I particolari non sono chiari, ma quello che fu chiaro al venditore, mentre studiava la serie di scatti effettuati dalla macchina fotografica nell’arco di una notte, era che il quadro doveva assolutamente lasciare la sua casa.

Dettagli dei volti nel quadro maledetto

foto: i dettegli dei volti della bambola e del bambino nel quadro maledetto

Due foto in particolare mostravano uno strano gioco di luci e ombre: la bambola che puntava una pistola addosso al bambino e quest’ultimo che pareva distaccarsi dallo sfondo pitturato per emergere nel mondo reale. Come il più psicolabile dei venditori, si affretta ad aggiungere che il prossimo proprietario non dovrà essere affetto da disturbi mentali o fisici e che dovrà aver ricevuto almeno un’infarinatura di soprannaturale. Come a dire: “So benissimo che questo oggetto non ti porterà alcun bene e te lo vendo lo stesso. Se dovessi impazzire o morire d’infarto, la colpa non é mia.”

La bambina e la pistola
foto: la bambina impugna una pistola in The Hands Resist Him

Il quadro maledetto di eBay: l’asta online

Ovviamente, le domande d’acquisto fioccano da ogni parte del mondo. Oltre 30.000 le visualizzazioni dell’annuncio di vendita. Gli ebaysti cacciatori di fantasmi chiedono delucidazioni: strani odori? Strane tracce sul muro o sul pavimento? Strane voci? Il venditore risponde: no, no e no. Nulla di anomalo, a parte le fotografie e una famiglia spaventata a morte dal dipinto. Gli ultimi consigli del venditore: non usate l’immagine come wallpaper del computer e non mostratela ai bambini, i soggetti notoriamente più sensibili al soprannaturale (non dimentichiamo che sua figlia di quattro anni è stata la prima ad avvertire che c’era qualcosa di sospetto nel quadro). Chi ha comprato il quadro alla fine? Uno che preferisce farsi chiamare Lucky Bidder, ovvero Fortunato Offerente. Non ci interessa tanto sapere quanto l’ha pagato, ma quali sono stati gli effetti su di lui e sulla sua abitazione. Nessuno, a quanto pare.  Sa chi lo ha dipinto, dietro il quadro c’è la firma dell’autore, ma si rifiuta di comunicarlo ai curiosi. Sa anche come si intitola, e almeno questo lo rende pubblico. The Hands Resist Him è traducibile come Le Mani Gli Resistono o Le Mani Resistono a Lui, anche se non suona bene in italiano. Le email che Lucky Bidder ha ricevuto dopo averlo comprato non sono affatto rassicuranti: chi diceva di essersi sentito davvero male dopo aver semplicemente guardato l’immagine sullo schermo del computer si chiedeva: com’era possibile sopportarne la visione in scala reale e restare sani di mente? Alcuni sensitivi lo pregavano di disfarsi al più presto di un oggetto saturo di una tale energia negativa. Sedicenti esorcisti reiteravano l’invito e si offrivano di benedire sia il quadro che la casa. Isteria di massa? Internet Isteria? Chi lo sa.  Il rischio di essere vittime della suggestione è molto alto. Quel bambino dallo sguardo indecifrabile, vagamente malevolo. Quella bambola rotta che però ha qualcosa di umano. Quelle manine fantasma, sì, quelle più di tutto, fanno di quest’opera d’arte un oscuro messaggio che una parte di noi vorrebbe decifrare e l’altra no, neanche per sogno. Forse è davvero un quadro stregato, un’opera maledetta.  Nel dubbio, io mi guardo bene dall’usare l’immagine come sfondo per il pc. E tu?

Il quadro maledetto di eBay: i fatti

Poi grazie a internet e ai tanti curiosi sono arrivate le prime informazioni certe sull’opera. L’artista californiano Bill Stoneham, di Oakland, dipinse The Hands Resist Him nel 1972. Il quadro finì in una gallerBill Stoneham, artista maledetto?ia di Los Angeles, ricevette le critiche ufficiali del caso, e fu acquistato dall’attore John Marley, ricordato per aver interpretato Jack Woltz nel film Il Padrino.  Marley si spense a 76 anni nel 1984 e il quadro non dev’essere piaciuto molto ai suoi eredi visto che la coppia che lo mise in vendita su eBay nel 2000 lo trovò abbandonato nei pressi di una fabbrica di birra. Da una base d’asta di 199$ The Hands Resist Him venne infine acquistato a 1.050$ da “Lucky Bidder”, che si scoprì poi essere il proprietario della Perception Gallery di Grand Rapids, in Michigan. Ricevute tutte quelle email e segnalazioni di “eventi negativi e malesseri” legati alla sola visione del quadro sullo schermo dei computer, Lucky Bidder contattò subito il suo autore Bill Stoneham, la cui firma appariva nitida nell’angolo in basso a destra del dipinto, per chiedere informazioni. Stoneham era all’oscuro di tutto e si mostrò molto sorpreso dalle interpretazioni e dai fatti che circondavano la sua opera: la “pistola” per lui altro non era infatti che una batteria scarica e alcuni fili elettrici ingarbugliati. E il bambino dallo sguardo truce? Sarebbe lui stesso visto che aveva dipinto il quadro basandosi su una sua vecchia foto di quando aveva 5 anni.

Ma qual è l’interpretazione originale da dare agli elementi del dipinto? Stoneham spiegò a Lucky Bidder che:
– la porta è la rappresentazione della linea di divisione tra il mondo reale e quello dei sogni e delle possibilit
– la bambola è una guida che deve scortare il ragazzo attraverso questo mondo
– le mani rappresentano le vite ed esistenze alternative e le infinite possibilità

The Hands Resist Him sarebbe quindi un quadro a tema onirico/fantastico, pure con un pizzico di ottimismo, altro che la rappresentazione di violenze psicologiche e propositi di morte come sostenuto da alcuni.

Tutto risolto?
Macchè.

Proprio parlando con Lucky Bidder il buon Stoneham (o il suo inconscio, o la sua parte più “fiuta affari”) si ricordò di una cosa: che sia il primo gallerista che espose il quadro che il primo critico che lo giudicò, erano morti entrambi circa un anno dopo essere entrati in contatto con il quadro per la prima volta… […]

Fonte: http://www.latelanera.com/misteriefolclore/misteriefolclore.asp?id=56

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Chiromanzia “meccanico-matematica”: un rivoluzionario metodo per la lettura della mano

sabato, 16. luglio 2011 12:24

a cura di Walter Marrani

Con questa pubblicazione mi prefiggo lo scopo di risvegliare l’ interesse scientifico verso una materia fino ad oggi tramandata per schemi molto generici, accettati e mai indagati. Il mio “ Pezzo Forte “ è una novità assoluta e cioè la possibilità matematica (con un minimo scarto di errore sul tempo dell’ ordine di qualche mese) di rintracciare eventi passati, presenti e futuri nella loro cronologia ed in descrizione di particolari nella vita di un individuo attraverso la rilevazione meccanico-matematica dei segni che compaiono sui palmi (destro e sinistro) delle mani. Con il libro “ Mai più dal mago, solo con le tue mani “ vengono demistificate sciocche credenze, come ad esempio, che la linea della vita contiene tutto il tempo di vita di una persona, come al contrario dimostrano casi di persone anziane (morte o viventi) che l’ hanno segnata breve ed altre persone decedute in età molto giovane che la presentano molto lunga. Altresì abbiamo una nuova formulazione di teorie, per esempio che le linee palmari non rappresentano fatti, ma impressioni ricevute da questi. Con questo testo il lettore può cimentarsi da subito nella “ lettura delle mani “. Grazie a grafici millimetrati e tabelle matematiche è accompagnato passo per passo nell’ apprendimento della tecnica. Con la sezione “ Medicina Legale “ può verificare l’ effettivo funzionamento del calcolo temporale tramite le riproduzioni dei palmi di persone decedute sotto i trenta anni di vita. Infine il servizio fotografico permette al lettore di visionare casi rari o rarissimi, come palmi di preti, suore, ciechi, persone affette dalla sindrome di Down, persone che hanno subito gravi traumi fisici ed in anteprima i palmi delle scimmie. Proprio da questi quadrumani sono stati riscontrati risultati sensazionali, che rivelano in talune razze presenza di tratti palmari su tutti e quattro i palmi, in altre solo su quelli superiori o inferiori e in altre ancora assenza totale di tratti palmari.

L’AUTORE

La possibilità di prevedere il futuro affascina l’ umanità sin dall’ inizio dei tempi. Così, giunto all’ età di 19 anni, dopo aver intrapreso i primi studi sulle scienze del paranormale, grazie al consiglio di un amico giornalista, ho deciso di indagare sul significato delle impronte palmari per verificare se ci fosse un nesso con il destino. Nel giro di pochi anni la ricerca ha dato frutto ai primi risultati alimentando la mia curiosità ed occupando praticamente tutto il mio tempo libero. Poi, il grande passo: ottengo il permesso del Procuratore della Repubblica per accedere all’ obitorio dell’ Istituto di  Medicina Legale di Milano. Posso finalmente verificare le mie teorie ed iniziare l’ elaborazione di un sistema matematico che al giorno d’ oggi mi permette di decodificare qualsiasi impronta palmare ( umana o animale ). Gli studi proseguono presso numerosi istituti come: “Ospedale Fatebenefratelli”, “Università Statale di Milano”, “Istituto per Ciechi di Civate” ecc. andando a perfezionare la mia tecnica e permettendomi di testarla su oltre 25.000 soggetti. Nel 1986, do prova delle mie capacità collaborando con la redazione del giornale “La Notte” (Milano). Esaminando una riproduzione del palmo dell’ Onorevole Natta, deduco la sua uscita dalla scena politica ben due anni prima dall’ effettivo verificarsi.

IL SISTEMA

La teoria si basa su un principio metrico-meccanico da me ideato, in fasi successive. Il calcolo del tempo, sulle linee palmari, a verifica di accadimenti con tempi prescritti, è supportato dalla determinazione di  due unità di misura individuali variabili e una fissa. Tali unità si risolvono con la parametrazione fra i 2 palmi (dx e sx). Evinto uno stesso spazio su entrambi i palmi (un segmento lineare compreso fra due punti alla stessa distanza) abbiamo l’ equazione stesso spazio stesso tempo. Data la morfologia tridimensionale dei palmi, quando procediamo a misure (obbligatorie) a due dimensioni (mappamondo e cartina topografica) ci accorgiamo che nel riporto di calcolo parziale i due spazi (sulla destra e sulla sinistra) non coincidono più fino a che ogni singola parte di segmento (in seguito a parametrazioni successive) corrisponda ad una misura X diversa per ogni individuo. Da qui, si può procedere alla ricerca del tempo (passato – futuro). Ad esempio, se uno spazio è di 25mm. Ed il nostro segmento (unità di misura individuale per 10 anni di vita) corrisponde a 5mm., abbiamo l’ equazione 5mm sta a 10 anni come 25mm. stanno ad anni X e cioè 25mm = 25anni, ove noi segnamo un evento importante. In successione se troviamo modifiche lineari a 35mm. Otteniamo 35 anni. Tengo a precisare che sulle linee palmari non sono rappresentati i fatti ma le impressioni ricevute da questi. Pertanto, quest’ ultime, andranno poi riconvertite in fatti secondo mie specifiche. Tutto ciò, ci permette di individuare tempi e accadimenti delle tematiche che segnano la nostra vita, ovvero: relazioni sentimentali importanti, stati di salute, inizio – termine professioni, perdite-acquisizioni di denaro ecc.

Fonte: http://viaggiareneltempo.wordpress.com

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Nettuno, conclusa prima orbita dal 1846

giovedì, 14. luglio 2011 21:17

L’ultimo pianeta del Sistema Solare, Nettuno, oggi ha compiuto la sua prima orbita completa intorno al Sole da quando e’ stato scoperto.

Per la prima volta, il pianeta e’ arrivato nella stessa posizione dove si trovava quando e’ stato individuato 165 anni fa. Per festeggiare l’evento la Nasa ha diffuso dei ‘ritratti’ di anniversario del pianeta scattati dal telescopio spaziale Hubble gestito da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Scoperto il 23 settembre del 1846 dall’astronomo tedesco Johann Galle, dell’Osservatorio di Berlino, Nettuno e’ uno dei quattro pianeti giganti e gassosi del sistema solare (gli altri sono Giove, Saturno e Urano) ed e’ il pianeta piu’ distante dal Sole. Si trova infatti a 4,5 miliardi di chilometri dalla nostra stella.

Data l’enorme distanza, il pianeta risente anche meno della forza di gravita’ del Sole e ‘arranca’ lentamente impiegando 165 anni per compiere un’orbita completa.

Le quattro foto diffuse dalla Nasa sono state scattate da Hubble il 25 e il 26 giugno scorso.

Nettuno sembra coperto da una distesa di acqua azzurro-verde perche’ e’ il metano presente nell’atmosfera che fa assumere al pianeta questa colorazione.

Nelle foto sono visibili anche le nubi di metano e cristalli di ghiaccio disposte a sprazzi sia nell’emisfero nord sia nell’emisfero sud ma piu’ numerose nell’emisfero nord dove attualmente e’ inverno. Anche su Nettuno infatti vi sono le stagioni come sulla Terra.

Ma invece di durare pochi mesi come le stagioni terrestri, quelle di Nettuno durano 40 anni.

La storia della scoperta di Nettuno e’ molto intrigante: e’ stato il pianeta Urano a guidare gli astronomi verso Nettuno.

Gli astronomi britannici William Herschel e sua sorella Caroline scoprirono Urano nel 1781 e notarono che c’era qualcosa, probabilmente un pianeta, che alterava la sua orbita.

La posizione di Nettuno fu prima prevista dai matematici, Urbain Le Verrier e John Couch Adams e poi il pianeta fu scoperto da Galle che pero’ non fu il primo a vedere Nettuno, gia’ Galileo Galilei nel 1612, mentre osservava Giove registro’ Nettuno nel suo quaderno ma come una stella.



Fonte: http://mysterium.blogosfere.it/2011/07/lultimo-pianeta-del-sistema-solare.html

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/07/13/visualizza_new.html_786160163.html?idPhoto=1

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Effetti positivi della meditazione

mercoledì, 13. luglio 2011 9:15

Si era già parlato di alcuni studi che avevano confermato come la meditazione possa essere molto utile nel combattere il dolore. In precedenza però i ricercatori non erano riusciti a capire esattamente cosa accadesse a livello cerebrale, limitandosi a constatare il suo effetto analgesico. Una nuova ricerca condotta dalla Harvard e dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), è invece riuscita di recente ad approfondire l’effetto sul cervello di questo tipo di esercizi, con risultati sorprendenti.
L’attività elettrica nel cervello viene rilevata attraverso tracciati grafici di diverso tipo. Le onde Alfa, sulle quali si concentra la nuova ricerca, sono dei ritmi elettroencefalografici associati con la regolazione del flusso di informazioni tra le cellule cerebrali. Queste onde infatti si muovono attraverso le cellule nella corteccia cerebrale – dove le informazioni sensoriali vengono immagazzinate – aiutando a selezionare ed eliminare quelle irrilevanti.
Secondo questo studio, le persone a cui è stato insegnato come meditare secondo un metodo chiamato MBSR, hanno sviluppato nel giro di otto settimane un miglior controllo delle onde Alfa. Attraverso la meditazione infatti i soggetti, quando è stato loro richiesto di concentrarsi su una specifica parte del corpo, sono riusciti ad ampliare questi ritmi. Questo ha portato ad una maggiore facilità nel bloccare sensazioni poco piacevoli come il dolore, ma anche ad un abbassamento generale dei livelli di stress.
Le possibili applicazioni di questa scoperta saranno presto vagliate in un progetto che si occuperà di come sfruttare le onde Alfa per aiutare le persone affette da dolore cronico o da tumore a trovare soluzioni alternative al consumo di antidolorifici tradizionali.

Fonte: http://www.benessereblog.it/post/6097/leffetto-della-meditazione-sul-cervello-umano
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0361923011001341

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Perchè non ricordiamo alcuni sogni?

domenica, 10. luglio 2011 17:19

Uno studio italiano, pubblicato in questa settimana sul Journal of Neuroscience, ha finalmente individuato i meccanismi cerebrali che si occupano di far ricordare o meno i sogni. Lo studio, condotto da ricercatori del dipartimento di Psicologia della Sapienza e dell’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (AFaR), insieme a ricercatori delle università dell’Aquila e Bologna, ha dimostrato che solo se la corteccia cerebrale presenta oscillazioni elettriche lente durante la fase REM del sonno le persone ricorderanno il sogno appena prima del risveglio.
Lo studio ha chiaramente evidenziato che se queste oscillazioni lente con una frequenza da 5 a 7 Hz, chiamate onde theta, sono presenti sulle aree frontali mediali, al successivo risveglio i sogni saranno ricordati. I ricercatori hanno dimostrato che si tratta dello stesso meccanismo che si riscontra anche in stato di veglia per la cosiddetta memoria episodica, fenomeno già noto agli studiosi.
“Quando si chiede a una persona di ricordare fatti e situazioni apprese nel corso della giornata – spiega Luigi De Gennaro, coordinatore della ricerca – la presenza di specifiche oscillazione elettriche con frequenza lenta nelle aree frontali rende possibile il ricordo di quell’episodio. Se questo non accade, la memoria dell’evento apparentemente sarà perduta per sempre”.
I risultati dello studio hanno il merito di semplificare le nostre conoscenze sulle basi cerebrali dell’esperienza onirica.  In sostanza, le stesse aree cerebrali e simili meccanismi neurofisiologici permettono l’accesso a ricordi episodici, indipendentemente che si tratti di un individuo sveglio o che sta sognando. Lo studio chiarisce anche perché la cosiddetta anoneria, cioè la perdita di qualsiasi ricordo dei sogni dopo lesione cerebrale, sia conseguenza o di una lesione della giunzione temporo-parieto-occipitale o della corteccia prefrontale mediale. Si tratta, in sostanza, delle stesse aree cerebrali che permettono ad individui senza alcun danno cerebrale di ricordare i sogni solo in presenza di specifiche oscillazione elettriche.

Fonte: http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-11:03/7464

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Scoperta in Turkmenistan la più antica Chiesa Cristiana dell’Asia centrale

domenica, 3. luglio 2011 12:01

L’edificio risale al II secolo e fa parte di un grande complesso monumentale di Haroba Kosht che fu distrutto nel 1221 da Gengis Khan. Lo scopritore, Gabriele Rossi Osmida: era il più antico tempio cristiano di tutta l’Asia centrale.

La struttura arcaica di un’antichissima domus cristiana è stata scoperta nell’oasi di Merv nel deserto del Turkmenistan, in Asia Centrale, da un archeologo veneziano: l’edificio risale alla fine del regno dei Parti (che terminò la sua esistenza nel secondo secolo dopo Cristo). Lo scopritore, appena rientrato in Italia dall’ultima missione, si chiama Gabriele Rossi Osmida, il quale ha individuato la chiesa paleocristiana incastonata nella struttura più antica di Haroba Kosht («Castello in Rovina», in lingua turcomanna), un rudere devastato dal tempo e da millenni di guerre (la distruzione definitiva si deve alle orde di Gengis Khan, nel 1221). È una scoperta clamorosa. Ma l’edificazione di quel tempio cristiano così indietro nel tempo nel cuore dell’Asia centrale, come spiega Rossi Osmida in un’intervista pubblicata dal mensile telematico «Scienzaonline.com», trova riscontro nelle testimonianze registrate da alcuni testi del IV e VI secolo che parlano della predicazione dell’apostolo Tommaso (o dei suoi discepoli) nell’oasi di Merv, dove era giunto nella sua missione di evangelizzazione che infine sarebbe arrivata fino all’India. Nel corso del restauro del «Castello in rovina» commissionato dal governo del Turkmenistan, la missione dell’archeologo italiano si è imbattuta prima in una croce nestoriana in bronzo e poi, in successione, sono emersi «diversi reperti di «ceramica sigillata» di notevole interesse che offrono un ampio ventaglio di simboli paleo-cristiani: croci, pani, pesci, uva, tralci, agnelli che si abbeverano, eccetera. «Con queste scoperte – afferma Rossi Osmida – ora non sussistono più dubbi: Haroba Kosht è stata la più antica chiesa cristiana dell’Asia Centrale».

In realtà, l’obiettivo principale affidato dal Governo del Turkmenistan a Gabriele Rossi Osmida, responsabile del progetto internazionale «Antica Margiana», era il recupero e restauro del monumento architettonico medioevale di Haroba Khosht, un complesso anomalo la cui struttura esce da ogni canone fin qui noto per il medioevo turkmeno; nemmeno ne era chiara la destinazione d’uso. Lo scavo era diventato ancora più difficile a causa dei danni devastanti provocati su quel sito da archeologi sovietici, i quali avevano rifiutato l’ipotesi che potesse trattarsi di una chiesa paleo-cristiana. Ma il primo impianto è stato alla fine faticosamente identificato dall’archeologo italiano: «Non era molto ampio – spiega Rossi Osmida – e riflette il sistema delle cosiddette “chiese a sala” diffuse in Oriente nei primi secoli della nostra era. Un secondo impianto, più massiccio, risale all’arrivo di un nucleo cristiano nestoriano a Merv (V secolo) che, come rileviamo da documenti dell’epoca, costruì una basilica nella cittadella e un monastero (il nostro «Castello in rovina») accanto al palazzo reale sasanide. Gli antichi documenti ci trasmettono anche il nome del fondatore: BarGheorghys». I Nestoriani abbracciavano l’eresia di Nestorio, patriarca di Costantinopoli fra il 428 e il 431, il quale attribuiva a Cristo due nature distinte, l’umana e la divina. Con l’uccisione dell’ultimo re sasanide (nell’anno 652), privi della protezione reale e perseguitati dagli zoroastriani, i Nestoriani abbandonarono il sito riparando in Siria da dove vennero richiamati sul finire del X secolo dagli arabi Abassidi che cercavano, loro tramite, di favorire la distensione con la vicina Bisanzio. Questa politica fu accentuata dalla dinastia turca dei Selgiuchidi, che provvide a un restauro massiccio del monastero e, grazie ai Nestoriani, instaurò un rapporto privilegiato con la Repubblica di Venezia.«A quell’epoca – spiega Rossi Osmida – Merv era la più grande città del mondo (contava ben 200.000 abitanti), ricca di palazzi e monumenti di cui oggi si ammirano le rovine. Qui si realizzò il massimo livello raggiunto in passato di civiltà e di tolleranza religiosa. Vi convivevano pacificamente cristiani, ebrei, buddisti e musulmani. Qui aveva sede una delle più grandi università dell’Oriente, dove il grande Omar Khayyam (1048-1131, padre fondatore dell’algebra e noto poeta) insegnò matematica e astronomia». Ma dopo la discesa delle orde di Gengis Khan, che distrussero Merv per ben tre volte nel giro di pochi mesi, l’oasi venne abbandonata per due secoli e non tornò più agli antichi splendori. I Nestoriani si spostarono definitivamente in Irak e in Siria, dove trasferirono il loro archivio. E finì la storia di quella chiesa lasciata nel deserto.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/cultura/archeologia_italiano_scopre_chiesa_paleo-cristiana_turkmenistan/arte-attualit-archeologia-chiesa_paleo-cristiana-turkmenistan-gengis_khan/02-06-2011/articolo-id=526976-page=0-comments=1

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