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I Meeting di "Daltramontoallalba.it"

   

resoconto curato da Stefania Ferrari

     

Un ritorno gradito, in un giorno importante che ha del magico. L’associazione Dal tramonto All’Alba ha riproposto il suo meeting annuale a “casa” di Azzurrina, nel castello di Montebello e lo ha fatto nel weekend del 21 luglio, data in cui Azzurrina è più propensa, secondo la leggenda, a farsi sentire e vedere. Inoltre lo ha fatto nel 2010, anno lustro, che sembrerebbe aumentare le possibilità. Quest’anno però, abbiamo fatto un esperimento, abbiamo portato con noi una sensitiva e medium che ci ha seguito durante il tuor al castello, e per questa volta all’interno del racconto vorrei lasciare spazio alle sue sensazioni. Siccome molte volte durante il tour la medium è andata in trance, e io le facevo da braccio destro, vi racconterò ciò che è successo, ovviamente lo farò revisionare alla medium stessa e poi lascerò spazio a lei per i suoi commenti e per riempire alcune mie lacune con le sue sensazioni. Come si può notare normalmente, all’entrata nel borgo qualcosa già la medium sentiva. L’aria all’interno delle mura è sicuramente diversa dal di fuori, e, a sua detta, “già all’entrata qualcuno è venuto a salutarmi”. La cena passa poi relativamente tranquilla, nonostante la consapevolezza delle presenze. In effetti come spesso si dice, e come ha confermato ampiamente anche la medium, Azzurrina è solo la più famosa delle presenze, e in un certo senso anche la più forte, del castello di Montebello, ma non c’è solo lei, infatti in molti confermano l’ampia gamma di fantasmi che li si manifestano. Finita la cena conviviale, i presenti, divisi in due gruppi, cominciano il tour e io affianco la medium, che sempre più spossata dalle energie in movimento, le sente aumentare d’intensità sempre più con l’avvicinarsi all’entrata principale del castello.

Una volta entrati la medium diventava mano a mano sempre più debole nel perdere il controllo del proprio corpo per lasciar spazio agli ospiti di passaggio. Il primo punto di rilievo è stato la prima sala, all’interno della quale si trova il tavolo ad ali di pipistrello su cui spesso e volentieri vengono fatte sedute spiritiche. Appena entrata nella sala la medium ha cominciato a reggersi faticosamente in piedi tanto che, quando nella stanza eravamo rimasti praticamente quasi solo noi, eravamo in due a sorreggerla. Ormai era completamente in trance e non era più padrona del suo corpo, mentre uno spirito stava comunicando attraverso di lei. Era un uomo, era agitato e chiedeva aiuto con voce disperata. Chiedeva di essere liberato, ma anche comunicando con lui non sono riuscita a capire da cosa. Ho cercato di calmare il fantasma mentre sotto le mie braccia la medium tremava e continuava a lasciarsi andare sulle sue stesse gambe. Una volta calmato e convinto che avevamo ricevuto il suo messaggio, pian piano ha rilasciato il corpo alla medium, che ha ritrovato un attimo di coscienza. Come il più delle volte, lei non ricordava la conversazione tra lo spirito che aveva preso in prestito la sua voce e me, ma ho preferito al momento non raccontarle subito tutto, sia perché era ancora provata dall’esperienza, sia perché sapevo che sicuramente non sarebbe stata l’unica. Infatti non mi sbagliavo, anche se, per quanto mi riguarda, ci sono state alcune sorprese per quanto riguarda le stanze più “attive”. Non la prima sicuramente, ma, per esempio, nella seconda, quella in cui ancora sul soppalco si vedono le impronte dei piedini del fantasma apparso al guardiano del castello, mi sarei aspettata una reazione, invece niente: almeno qui la medium ha potuto respirare. Altra sorpresa, sempre a livello personale, l’ho avuta nella stanza successiva, dove la guida mostra i cassoni per le doti delle spose di un tempo, e racconta la loro dura vita di donne. Storia sicuramente toccante, ma non mi aspettavo che proprio li, qualcuno volesse sottolineare la cruenta storia raccontata dalla guida con il suo sguardo pieno di odio e la sua rabbia che sprizzava da ogni poro. Un altro fantasma, questa volta di una donna, si stava facendo sentire attraverso la medium. Che io ricordi non ha detto niente in particolare, ma lo sguardo attraverso gli occhi della medium mi ha impressionato parecchio: fisso, forte, ma pieno di rabbia e odio e dolore. Da qui una cosa a cui sinceramente non ho trovato una spiegazione razionale, se in questo caso di razionale si può parlare. Questa presenza si è fatta sentire, come scritto sopra, a partire dalle stanze delle doti e dei quadri di famiglia. In effetti il tutto si è reso completamente palese dopo che la medium ha guardato un quadro (non ricordo sinceramente quale di preciso), e il tutto è arrivato alla sua massima potenza arrivati nella sala della tavola islamica. Da osservatrice posso dire che sicuramente, dal quadro alla tavola, la presenza era la stessa. Non ricordo che abbia mai parlato questa nuova figura, ed entrati nella sala del cassone, il suo sguardo è rimasto sempre fisso sulla tavola. La cosa interessante è che rimaneva fisso anche quando davanti alla medium c’era il muro di persone che seguivano con noi il tour. Fisicamente la medium non vedeva la tavola, ma i suoi occhi erano puntati esattamente in quel punto, proprio come se di fronte a lei non ci fosse altro che la tavola. Dopo un pò, visto che la presenza non faceva altro che guardare e non comunicava in altro modo, ho deciso di cercare di far riposare un po’ la medium, di svegliarla volontariamente approfittando della finestra aperta per farle respirare un pò d’aria fresca…anche considerando il fatto che la stanza successiva era quella di Azzurrina.

Non è stata un’impresa facile, tenerla ancorata nel suo corpo per quei pochi minuti in cui la guida finiva di spiegare le torture di cui la tavola islamica era stata testimone. Ed oltre a questo nel dover passare proprio di fronte alla tavola per andare nella stanza successiva, due persone belle grandi si sono dovute mettere tra lei e la tavola, per non fargliela vedere, ma almeno una volta scese le scale, la misteriosa presenza ha lasciato la presa e ci ha abbandonato. E arriviamo finalmente alla stanza di Azzurrina, all’entrata della ghiacciaia…non si può dire che eravamo fresche come delle rose, ma da li bisogna passarci! Rimaniamo un pò indietro e ci sediamo sull’ultimo gradino prima del corridoio: già le forze della medium erano poche, in più il corridoio è abbastanza claustrofobico di per sé: abbiamo preferito non inoltrarci più di tanto e rimanere il più possibile “all’aperto”. Qui è stato anche tutto abbastanza tranquillo….fino a quando non sono cominciate le registrazioni. La guida fa una breve presentazione e fa partire la prima registrazione: la medium comincia ad avere il respiro affannato e mi accorgo che un altro ospite è arrivato. Un’altra breve presentazione e parte la seconda registrazione: la medium comincia a dondolare il busto avanti e indietro. Ancora qualche parola e parte la terza registrazione, quella in cui si sente la bambina dire “mamma”. Ed è qui che tramite il corpo della medium Azzurrina comincia a parlare. Poche parole, all’inizio solo una, ripetuta convulsamente: “la palla, la palla, la palla” poi qualche parola non chiara che fa però capire che la stanno potando via, l’hanno presa e la stanno portando in un posto buio. Poi succede qualcosa, quando la guida fa partire l’ultima registrazione, l’invocazione, Azzurrina sembra sparire, e al suo posto arriva qualcosa o qualcuno che non ho ben capito. La medium si ferma improvvisamente e mi guarda, i suoi occhi completamente vuoti, come se stesse fissando il vuoto ma nello stesso tempo guardasse dentro di me; sulla faccia un ghigno, un accennato sorriso di soddisfazione. La cosa in effetti un attimo mi spaventava e per tutta la registrazione ho richiamato il nome della medium tenendola ancorata al suo corpo per non far prendere troppo potere a questa “cosa”. Fortunatamente finita la registrazione il tutto è tornato relativamente normale. La medium, anche se non completamente, era tornata in sé, era ovviamente stanca fisicamente e spiritualmente da tutto questo via e vai, ma a parte questa stanchezza, cominciava pian piano a riavere il controllo del suo corpo completo. Un po’ di riposo e aria fresca, hanno riportato il tutto alla normalità, ma il ricordo delle immagini che lei ha visto, non possono essere cancellate, per questo lascio lo spazio a lei per spiegarvi e colmare le lacune che io, da semplice osservatrice esterna, non posso sapere.

ALCUNE IMPRESSIONI E CONSIDERAZIONI DELLA SENSITIVA

In tutta la mia vita da Medium devo ammettere che niente ha messo a dura e pesante prova la mia mente, il mio corpo, e il mio sesto senso come il castello di Montebello. Al contrario di quello che si possa pensare non si parla solo del fantasma di Azzurrina, ma quel castello è molto carico di energia di vario genere, e di presenze di diversa entità, forza e origine. Premetto che non ricordo tutto alla perfezione, perché dei momenti di trance totale non ricordo nulla di ciò che è stato detto e fatto, per cui vi racconterò solamente immagini, sensazioni, e voci di cui ho memoria.

Già dall’entrata ho iniziato a percepire varie presenze, e il mio corpo, soprattutto le mie gambe, iniziavano ad andare oltre, a superare cioè la linea di confine tra il nostro mondo e il loro. Entrata nella prima stanza, dove si trova il tavolo usato ai giorni nostri per fare sedute spiritiche, ho iniziato ad aver problemi nel respirare, e le forze mi mancavano sempre più: ho avvertito questo uomo, spaventato, sofferente, ma poi ho lasciato che lui prendesse totalmente il controllo del mio corpo, e non ricordo cosa sia successo, perchè ho lasciato che lui potesse comunicare con Stefania, membro dell’associazione e unica persona che mi fa da braccio destro in queste occasioni. Da li siamo passati nella seconda stanza, quella dove ancora si può notare l’impronta nel soffitto che si dice essere di una presenza, ma fortunatamente li ho avuto respiro: niente e nessuno ha cercato di comunicare con me. Il nostro giro è poi continuato, ma qui inizio a non ricordare più bene le stanze perché sono iniziate sensazioni e percezioni forti, una dietro l’altra, e io non ho più visto ne il castello ne le stanze. Ad un certo punto ho iniziato ad avvertire una donna molto forte e pesantemente piena di rabbia e odio. Poi ricordo un quadro, ma non ricordo l’immagine, ricordo che non sentivo più il braccio sinistro. Quella donna era molto forte, quasi più forte di me, faticavo a contrastarla, ma sentivo che lei mi trasmetteva rabbia e odio. Poi abbiamo proceduto nel giro e ci siamo trovati davanti alla tavola islamica: qui non so veramente dirvi cosa sia successo! Ho letteralmente perso il controllo del mio corpo. Posso solo dire che la mia mente ricorda un fiume immenso di sangue, di un rosso vivo, che scorreva inesorabile e urla disumane; ecco queste sono le uniche cose che ricordo di quella stanza.

Poi mi sono ritrovata, non avendo memoria di come, seduta sullo scalino poco prima della ghiacciaia dove si ascoltano le registrazioni di Azzurrina. Sono riuscita per qualche minuto a respirare e cercavo di riprendere un minimo di forze: ero veramente esausta, l’ultima presenza mi aveva messo sottosopra con tutta la forza e rabbia che aveva. Ascolto la guida che introduce le registrazioni, e poi partono il registratore parte. Prima in maniera calma, poi sempre più prorompente, ecco che arrivano le immagini di Azzurrina vivide come un film: vedo chiaramente la bambina che gioca con una palla di pezza e ride, la fa rotolare e la rincorre...poi la palla rotola giù per le scale e lei va per prenderla. Ecco che di sotto, nella ghiacciaia, vedo una parte illuminata e una parte in ombra. La bimba arriva alla palla, che stà nel mezzo tra la luce e l’ombra... e li tra ombra e luce vedo il volto di un uomo con la barba bianca che prende Azzurrina e la trascina in un'apertura nel muro, come un passaggio segreto, da cui parte un cunicolo. L'apertura era riconoscibile solo perché in quel punto i mattoni erano diversi, o almeno questo è quello che mi è stato mostrato. In quel momento ho sentito la voce della bambina gridare "Aiuto", e poi il suo pianto disperato e lei piccola al buio, che chiama la mamma, e credo proprio che l’abbia chiamata fino all’ultimo respiro.

Dopo queste immagini di Azzurrina, ho avuto solo qualche secondo per potermi riprendere, perchè poco dopo è partita l’invocazione (l'ultima registrazione. N.d.r.)... e li ho nuovamente perso il mio controllo. Questa stavolta però Stefania, che è stata tutto il tempo al mio fianco come mia assistente, sentivo che prepotentemente chiamava il mio nome per farmi restare con lei, ma non riuscivo, l'invocazione era forte e pesante, ma le immagini erano solo grande buio e nero, anche se lo stesso erano forti e potenti. Mi sono sentita risucchiare e svuotare. Poi di colpo è finito tutto! Io mi sono ripresa lentamente, e lentamente sono uscita dal castello, e respirando di nuovo aria fresca sono tornata in possesso del mio corpo e della mia mente. E’stata un’esperienza forte e meravigliosa, che rifarei oggi stesso, grazie anche all’aiuto di Stefania mia amica, braccio destro e membro dell’associazione.

 

          

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO MEETING!