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I Meeting di "Daltramontoallalba.it"

   

resoconto curato da Marco Faion

     

E anche il quinto meeting e’ alle nostre spalle, questa volta al castello di Castrocaro in provincia di Forlì. Come già in passato, anche questa volta è valsa la pena di alzarsi dal letto all’alba e percorrere i quattrocento chilometri che mi separavano dal luogo designato in evidente stato confusionale. Arrivati agevolmente a Castrocaro Terme, iniziò la caccia alle indicazioni stradali disposte da Michele, presidente dell’associazione... che ha evidentemente voluto testare le nostre doti di chiaroveggenza. L’ardua battuta di caccia al cartello si concluse vittoriosamente e, inoltratomi nello stupendo borgo medioevale sottostante al castello, raggiungo finalmente il punto di raccolta. Si passa un po’ di tempo scambiando quattro chiacchiere con le ormai vecchie conoscenze mentre si attende che anche i più ritardatari si uniscano al gruppo, memori dei banchetti che ci avevano accolto le volte precedenti, ci accomodiamo dunque nel rustico ristorante. E anche quest’ultimo menù, come i precedenti, non ci ha deluso, con una particolare nota di merito per il menù vegetariano per coloro che non mangiavano carne, che ha provocato un’invidia non indifferente nei molti onnivori presenti. La cena è proseguita tra piacevoli chiacchiere e l’ottimo vino fino al caffé e al momento della partenza per la visita notturna al castello.

Evidentemente chi ha detto che camminare aiuta la digestione non ha mai percorso la strada che conduce al castello di Castrocaro, in cima all’impervia salita ci attendevano le preparatissime guide. La prima tappa del nostro iter all’interno del castello è stato subito dentro le mura, nel cortile antistante il portone d’ingresso, dove un piccolo forno mostrava tutta la sua antichità, si trattava di una piccola scanalatura nella roccia di epoca preistorica, questa è poi stata riutilizzata come forno in epoca medioevale, tale forno era all’aperto ma veniva usato anche in caso di pioggia grazie ad una piccola scanalatura che permetteva al fumo di uscire frontalmente al forno senza che questo venisse bagnato dalla pioggia. Proseguendo verso il mastio, la parte più antica del castello risalente circa all’anno 1000, la guida ci racconta la prima storia inquietante che il castello ha vissuto. Intorno all’anno 1250, una sanguinosa guerra tra i conti Calboli di Forlì e i conti Pagani di Castrocaro, scosse la Romagna. Per porre fine alle ostilità, papa Innocenzo VI autorizzò il matrimonio tra due cugini appartenenti alle due opposte famiglie. Margherita, figlia del castellano dei conti Pagani, fu promessa sposa ad un Guidone, della famiglia Calboli, informata del suo destino appena due giorni prima delle nozze ed essendo lei innamorata di un altro uomo, decise di compiere un atto estremo, lasciandosi cadere dalla cima del mastio, al di sotto del quale v’è una profonda scarpata. Alcuni abitanti affermano di sentire ancora oggi il canto innamorato della giovane dalla cima del mastio. Spostandoci ancora una volta all’interno delle mura, la guida ci ha fatto fermare su un piazzale da cui si poteva facilmente mirare lo stupendo panorama, ci raccontò dunque che il colle che potevamo ammirare dinanzi a noi, aveva il nome di monte birra, questo nome gli fu dato poiché v’era una strega nel villaggio di nome Clementina, era l’epoca dell’inquisizione e questo le procurò una condanna per stregoneria. La sua veneranda età la salvò dal rogo, ma venne comunque cacciata da forlì, si rifugiò dunque sul sopraccitato monte, poiché il diavolo nel dialetto locale veniva chiamato “bèrr”, le venne dato l’appellativo di “bèrra” ovvero moglie del diavolo, e così anche il mone prese il nome di “e’ mònt d’la bèrra”, il monte della birra. Nell’avvicinarci alla torre delle prigioni, il gruppo si e’ dovuto dividere, poiché non v’era spazio a sufficienza nella torre, ad ospitare il numeroso gruppo di persone. Mentre i primi gruppetti scendevano all’interno della torre, il resto delle persone non hanno avuto modo di annoiarsi, due gruppi storici, gli arceri del gruppo storico “Arcieri Laghesi della succursale di Castel Guelfo” e gli armigeri del gruppo storico “Lo Basilisco”, hanno infatti dato sfoggio della propria abilità nell’uso della spada e dell’arco, lasciando tutti ammirati con la bellezza delle loro vesti. Un arciere, probabilmente aiutato dalla Dea bendata, ha addirittura trafitto, con la precisione che abbiamo potuto ammirare solo nei cartoni animati di Robin Hood, l’asta di sostegno di una fiaccola, chiedendo in seguito a Michele (presidente dell’associazione culturale Dal Tramonto All’Alba), se fosse possibile tenerla come trofeo.

Nel frattempo la visita alla torre delle prigioni proseguiva, la preparatissime guida ci ha illustrato alcune delle temibili torture che i prigionieri di Forlì subivano a suo tempo. Una tra tutte, era quella che veniva chiamata “della preghiera”, il prigioniero veniva fatto inginocchiare davanti ad un muro, il collo vaniva incatenato ad esso tramite un collare con una catena molto corta e il prigioniero veniva lasciato li fino a quando le gambe non avrebbero più retto il peso del corpo e, accasciandosi, il prigioniero si sarebbe strozzato con il collare. Un’altra consisteva nel legare i polsi del prigioniero dietro la schiena, questi poi venivano tirati, con una corda, verso l’alto, fino a quando le spalle del malcapitato non si fossero slogate. Scendendo ancora all’interno della torre raggiungemmo la base, ove si trovavano le prigioni, piccoli loculi dove i prigionieri venivano incatenati alle pareti laterali a braccia aperte rimanendo in ginocchio. Qui la guida ci raccontò di un altro fatto misterioso, la fortezza rimaneva abitata dai castellani per un certo periodo, questi però venivano cambiati periodicamente. Durante uno di questi cambi, i precedenti castellani si dimenticarono di avvertire i loro successori che nelle prigioni si trovava un uomo.
All’arrivo dei successivi castellani, nessuno scoprì che dentro ad una delle celle v’era un uomo se non quando ormai era troppo tardi. Si narra che questo prigioniero dimenticato venga visto girovagare per il castello, alcuni muratori, che si trovavano nel castello in tempi recenti per alcune ristrutturazioni, cominciarono a coprire le finestre della stanza in cui dormivano con dei giornali, chi aveva commissionato i lavori fu incuriosito da questo comportamento ma subito pensò che questi giornali servissero a non far entrare la luce del sole nelle prime ore del mattino, un giorno però decise di chiederne la motivazione e i muratori, un po’ imbarazzati, dissero di vedere, durante la notte, una misteriosa figura che si aggirava nella torre. La visita è poi continuata all’interno di una grotta precedente al castello, all’interno di questa grotta, furono trovati numerosi reperti risalenti all’era paleolitica.
Si è infine visitato il museo del castello, dove ci è stato spiegato, con l’ausilio di un diorama, come del castello inizialmente fosse stato costruito solo il mastio e solo in epoche successive ampliato fino a raggiungere le dimensioni attuali. All’interno del museo erano inoltre visibili numerosi reperti, scoperti durante le recenti restaurazioni che hanno dato nuova vita al castello ormai abbandonato da anni, risalenti per lo più al tardo medioevo.

La visita si è conclusa con la visione di una proiezione realizzata dalla pro loco del comune di castrocaro, in cui venivano ricreate le battaglie che hanno scosso la vita del castello. Finita la visita ci siamo recati all’enoteca interna del castello, ove si è potuto chiacchierare amabilmente con i partecipanti al meeting, con i molto simpatici membri del gruppo storico e con i gestori e le guide del castello che ci hanno consigliato i vini tipici della zona. Tra un bicchiere e l’altro di ottimo vino ci siamo infine salutati tutti, chi con la confortevole idea di andare a riposare le stanche membra, chi conscio del numero di chilometri che lo attendevano prima di poter raggiungere il letto. Un ringraziamento va ovviamente al consiglio direttivo dell’associazione “Dal Tramonto All’Alba” che ha organizzato sin nel dettaglio l’intero meeting, ai soci dell’associazione che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento ed a tutti i numerosi partecipanti, che quest’anno hanno dato il meglio di loro con ben 86 presenze.

  

       

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO MEETING!

   

Questo articolo è stato tratto dallo Speciale "5° Meeting Daltramontoallalba.it" presente all'interno della rivista telematica "Oltre il Confine N°5", rivista curata e prodotta dall'Associazione Culturale Dal Tramonto all'Alba. Per scaricarla CLICCA QUI