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Eventi
Culturali |
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resoconto curato da Marco
Faion |
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Sono
passati quattro mesi dall’evento, ma non ci siamo dimenticati di
raccontarvi come abbiamo passato questa fantastica giornata tra i
misteri del Friuli Venezia Giulia, accompagnati da Elisabetta, Marco
e Alberto, che ci hanno fatto da ciceroni attraverso i luoghi più
significativi di questa regione. La giornata non sembra iniziare nel
migliore dei modi, purtroppo un consistente gruppo di persone ci
contatta all’ultimo minuto per dirci che hanno avuto problemi e non
potranno partecipare, nonostante il dispiacere non ci lasciamo
perdere d’animo, ci ritroviamo dunque al punto d’incontro stabilito.
Dopo una breve presentazione dell’associazione e del lavoro che
svolge, saliamo in macchina e formiamo la carovana che ci porterà
alla prima tappa del nostro viaggio, la Grotta Gigante. La vista che
ci aspetta non ha eguali, come ci spiega infatti merlino, la Grotta
Gigante è la grotta a camera unica più grande d’Europa, con un
volume di 600.000 mc. |
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Percorriamo dunque il sentiero, composto da innumerevoli passerelle
e 500 gradini per discendere fino al fondo della grotta e ulteriori
500 per ritornare in superficie, accompagnati dalla guida che ci
esplica fin nel dettaglio tutte le caratteristiche geologiche del
luogo, dalle innumerevoli stalattiti e stalagmiti, di
cui la più grande è lunga ben 12 metri e larga 4, all’altezza della
stessa grotta, la cui volta si può ammirare da una distanza di 107
metri dal punto più basso della passeggiata.
Usciti dalla grotta stupefatti per lo spettacolo appena visto ma
altrettanto stanchi per gli innumerevoli gradini percorsi nella
risalita, ci aspetta una breve pausa prima di riformare la carovana
che ci porterà fino alla prossima tappa. Arriviamo dunque al
Santuario Mariano di Monrupino, che come il preparatissimo Marco ci
spiegherà, è un’antica fortezza dei Castellani, poi divenuto tempio
o villaggio celtico, convertito successivamente in vedetta romana e
Tabor, ovvero struttura difensiva per la popolazione locale, ed
infine Santuario. L’edificazione del Santuario si deve ad una
leggenda che vuole in quel luogo l’apparizione della Madonna, in
questo luogo Marco ci mostra una roccia su cui si trova una piccola
ansa la cui forma ricorda un’impronta, ed è davanti a questa roccia
che ci racconta la leggenda, che vede in quella piccola insenatura,
l’impronta della Madonna. |
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La terza tappa che ci aspetta è il Castello di Miramare, ci
ritroviamo dunque dinanzi ad una stupenda struttura, bianca ed
imponente a strapiombo sul mare. Qui ci fermiamo e mettiamo mano
agli zaini per rifocillarci con un pranzo al sacco e riposarci prima
di visitare il bellissimo parco e l’interno del castello. Finita la
pausa, ci inoltriamo nel parco accompagnati da una guida che ci
racconta come Massimiliano d’Asburgo, ufficiale di marina, volle nel
parco numerose piante esotiche, da cui ne deriva la particolare
nonché spettacolare vegetazione ancora oggi presente. La passeggiata
nel parco continua tra immensi alberi e b ellissime
statue fino a tornare al castello, dopo un rapido cambio di guida
attraversiamo il portone d’ingresso ed iniziamo la visita.
L’architettura interna del castello non ha eguali, Massimiliano
d’Asburgo, amante del mare, ha voluto che da ogni finestra si
potesse vedere il mare, così da dargli l’impressione di essere sulla
sua nave. La stanza più affascinante è sicuramente la sua stanza da
letto, in cui ha voluto ricreare esattamente le fattezze di un
alloggio a bordo di una nave, la stanza è dunque tutta in legno ed
ha un soffitto molto basso. Nonostante questa stanza spicchi per la
sua bellezza, le altre non sono da meno, proprio perché viaggiatore
instancabile, Massimiliano d’Asburgo ha voluto, come nel giardino,
diversi elementi esotici anche all’interno della sua dimora,
trasportato con l’immaginazione in oriente. Ma la guida non si
limita a mostrarci la bellezza del luogo, ci racconta anche della
maledizione che, leggenda vuole, gravi sul castello. La maledizione
inizia a manifestarsi già sul primo abitante della dimora,
Massimiliano d’Asburgo, che prima ancora di veder completa la sua
opera, parte per il Messico, destinato si a diventarne l’imperatore,
ma anche luogo in cui troverà la morte. La moglie Carlotta, dopo
esser venuta a conoscenza della morte del consorte, pare abbia perso
la ragione, e da quel momento in poi nessuno dei successivi
proprietari del castello ha conosciuto la vecchiaia. |
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La successiva tappa
del nostro viaggio ci porta sul sentiero Rilke, luogo tristemente
famoso per gli innumerevoli suicidi avvenuti poiché a strapiombo sul
mare. Dinanzi alla meravigliosa vista che si può godere da questo
luogo, Marco ed Elisabetta ci narrano le leggende caratteristiche
del Carso, come quella che narra la vicenda della moglie del
castellano del maniero di Duino, scaraventata dalla torre dall’ira
del marito e tramutata in pietra dal cielo, impietositosi per le
grida della donna. |
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Arriva dunque
l’ultima tappa, Aquileia, antica e potente città Romana e dimora del
patriarcato che dominava il Friuli in età medioevale. Qui abbiamo
ammirato l’imponente Duomo ed il porto, mentre Marco ne narrava la
storia sviscerandone ogni piccolo particolare.
Ormai stanchi dopo la giornata fitta di emozioni, salutiamo coloro
che non potranno proseguire, poiché l’ultima tappa della nostra
visita in Friuli non coincide con la fine della giornata, l’evento
si concluderà infatti in un agriturismo, dove tra una cena composta
dai buonissimi prodotti tipici del Friuli e l’ottimo vino, si
chiacchiererà convivialmente fino a quando le forze ce lo
permetteranno. |
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