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Segnalazioni
Brevi |
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Le vostre segnalazioni dei luoghi
misteriosi proposte sotto forma di articoli brevi. Se vuoi
segnalarci anche tu un luogo misterioso in forma di articolo breve,
non devi iscriverti alla nostra Associazione, devi solamente
compilare il modulo sottostante e inviare la tua testimonianza.
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LISTA DELLE
SEGNALAZIONI BREVI |
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Castello della
Pietra
(Vobbia -
Genova)
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a cura di Elena |
Uno dei più
straordinari edifici fortificati della Liguria, il Castello
della Pietra può essere considerato il capolavoro
dell’architettura castellana della Valle. Incastrato fra due
scenografici torrioni di puddinga, come perfetto esempio di
simbiosi con la natura, esso domina la stretta valle sottostante
e a chi giunge da Isola del Cantone in prossimità dell’antico
Ponte di Zan offre un notevole impatto visivo ed il maniero si
manifesta in tutto il suo splendore. S carsi
sono i documenti relativi alla sua storia, probabilmente venne
edificato intorno all’anno mille dai Vescovi di Tortona in
funzione antisaracena, con lo scopo di proteggere la strada di
fondovalle che collegava, già all’epoca, Vobbia ad Isola.
Successivamente, forse attorno al 1050, il castello passò ai
Marchesi di Gavi e poi ai Malaspina.
Il primo documento che attesta l’esistenza di detto Castello è
un atto di giuramento di fedeltà stipulato nel 1252 da due
gentiluomini verso il loro signore, Opizzone della Pietra,
proprietario del maniero. Sempre nel 1252 la fortezza fu
coinvolta nel primo importante fatto d’arme, un assedio che vide
come protagonista il sopraccitato Opizzone, tale vicenda fu
narrata anche negli Annali del Caffaro. In seguito il castello
passò agli Spinola e nel 1518 agli Adorno che ne furono
proprietari fino al 1797, anno della soppressione dei Feudi
Imperiali Liguri ed inizio della decadenza della fortezza.
Nel 1919 il Castello venne acquistato dai Beroldo di Torre i cui
eredi, nel 1979, lo donarono al Comune di Vobbia. Nel 1981 la
Provincia di Genova iniziò i lavori di restauro conservativo,
tali interventi ebbero innanzitutto lo scopo di bloccare il
progressivo decadimento della struttura, vennero tolte le
macerie e recuperati i reperti rinvenuti durante gli scavi
effettuati dal Centro di Studi Storici per l’Alta Valle Scrivia.
Nel 1994 il Castello fu aperto al pubblico. Grazie per
l'attenzione. |

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La Chiesa e il
Cimitero di Campomorto
(Campomorto -
Pavia)
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a cura di Anonimo |
Salve, abito in
un paese della provincia di Pavia che presenta una frazione di
nome Campomorto. In questo paesino (quattro ville, una chiesa e
il cimitero) si narra una leggenda: in tempi antichi nella
chiesa furono sepolti i cadaveri di molti frati dediti al
controllo del luogo della battaglia tra i milanesi e i pavesi.
In epoca leggermente più vicina a noi (1700) dei ladri
s'introdussero nella chiesa per rubare dei famosi candelabri in
oro tempestati di pietre preziose; ad un certo punto un quadro
raffigurante uno scheletro si illuminò e dal terreno i corpi dei
frati si alzarono, facendo scappare i ladri. Non so se si può
definire suggestione ma nelle mattinate d'inverno in cui passavo
vicino al cimitero si vedevano le statue degli angeli illuminate
di una strana luce blu che non veniva emessa da nessun c'ero.
Talvolta si sentivano anche dei passi ma non c'era nessuno
davanti al cimitero. Sta di fatto che la chiesa è stata chiusa
alla fine dell'800 per alcuni problemi e non è stata più
riaperta ma ne è stata fatta una nuova. |

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Torre del
Serpente (Otranto -
Lecce)
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a cura di Salvatore |
Vorrei
segnalarvi una torre, denominata Torre del Serpente, sita a
Otranto (LE), proprio sulla costa, tra il porto e "Le Orte",
località di balneazione del luogo. Un mistero avvolge questa
torre, mistero da cui trae il proprio nome. Iniziamo con il dire
che questa torre, in passato fungeva da faro, che segnalava la
presenza di una ripida scogliera. Il fondale marino della zona è
anche caratterizzato dalla presenza di fosse (come gallerie) che
scendono in verticale, per diversi metri. Si narra che nelle
notti di tempesta, quando la sola luce che illuminava la costa
era quella del faro, un enorme serpente marino uscisse da una
delle gallerie sottomarine per nutrirsi dell'olio che bruciava
nel faro stesso, spegnendolo, causando così il naufragio di
diverse navi e la morte di molte persone. Purtroppo non so dire
se i naufragi nella zona siano stati molti, ma data la
conformità della costa in quel tratto e delle forti correnti che
la caratterizzano quando il mare è grosso, non me ne stupirei.
Spero che questa mia segnalazione possa esservi utile. |

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Abbazia
romanica di Borzone (Borzonasca - Genova)
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a cura di Amadeo Repetto |
Oltre l'abbazia romanica di Borzone, salendo per una strada impervia, ma asfaltata, esiste una roccia che ha scolpito in se un volto misterioso.
Subito la somiglianza con il volto della sindone colpisce per la comunanza dei tratti; tuttavia non si conosce l'origine di questo manufatto, per la verità esiste anche il dubbio se sia o meno opera dell'uomo non esistendo alcuna fonte che ne attesti la costruzione, anche se ad un occhiata, anche superficiale, appare difficile attribuirne la costruzione all'opera della natura.
La vicinanza con l'abbazia, che risale alla dominazione bizantina di questi luoghi, fa presupporre l'esistenza di antichi culti, anche per la presenza nel centro del vicino paese di Borzone di volti apotropaici collocati sui portoni delle case.
Comunque la visita a questo enorme volto costituisce una esperienza unica anche per il contesto naturale in cui è situato e per l'aria di mistero che si irradia. |

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Villa Bedin
Aldighieri (Quartiere Gogna - Vicenza)
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a cura di Maggie Reeder |
Nei pressi del quartiere Gogna (e gia' il nome fa spavento di per se') sorge, arroccata su una collina, la villa Bedin Aldighieri, meglio nota come Villa dei Bambini, un tempo colonia climatica infantile. L'accesso e' libero, ma il forte degrado del luogo ed il crollo di una buona parte di esso non permettono un sopralluogo decente.
Sono andata per ben 4 volte in questa villa, la quarta volta ho fotografato una stanza a caso, ed in quella foto, controllata a casa successivamente, ho notato una sagoma umana fare capolino da un ripostiglio.
Attualmente non sono riuscita a reperire informazioni circa la chiusura della struttura. |
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Ospedale
Psichiatrico Infantile (Ferrara)
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a cura di Jessica
Aguscello |
Tra le campagne di ferrara, vicino alla casa della mia nonna, ho scoperto esserci un ospedale
psichiatrico infantile abbandonato...il posto in cui si trova è bellissimo.
L'antico ospedale risulta essere davvero pericoloso perchè potrebbe crollare da un momento
all'atro! Ma ignara del pericolo sono andata a curiosare...la storia narra di questo manicomio gestito dalle suore che torturavano i bambini...si dice che allo scoccare della mezzanotte i cancelli si aprano misteriosamente (chiusa da una grossa
catene) e che le giostrine inizino a muoversi animate dalle anime dei bambini...un particolare è la figura nera impressa nel muro al terzo piano...davvero terrificante!! |
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Castello della
Pietra (Ribolla - Grosseto)
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a cura di Isabella Musu |
Questo luogo si chiama il castello della pietra, è situato nella macchia zona
Ribolla, è molto diroccato, ci rimane ben poco anche se è sempre molto bello e suggestivo, il castello della pietra nasce nell'anno mille ed è il luogo della sventura della bella pia dei
tolomei; ella era una nobile di Siena che si sposò con un nobile della
maremma. Un giorno il suo crudele sposo decise di giungere a nuove e più convenienti nozze
quindi, doveva sbarazzarsi della pia facendola rinchiudere nella torre del castello della pietra per via di un presunto adulterio.
Ma la storia si conclude ancor più tragicamente perchè il marito della giovane sventurata per sbarazzarsi del tutto di lei la getta dalla torre dove era prigioniera.
La gente del posto ha spesso affermato di aver visto lo spirito della pia aggirarsi nel luogo all'imbrunire, sotto la forma di una bella ed eterea dama malinconica avvolta da bianche vesta. |
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Il cavaliere
di Borgaro Torinese (Borgaro Torinese - Torino)
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a cura di Marco Pizzo |
Da anni si parla da queste parti di strane apparizioni di un cavaliere, con tanto di cavallo, che vaga nelle giornate di pioggia per un piccolo appezzamento di terreno situato al confine tra
Borgaro e caselle, esattamente a metà tra la linea ferroviaria e la statale che porta all'aeroporto. Secondo voci di paese il cavaliere porterebbe vesti tipiche dei Templari e ''casualmente'' in quella zona sorgeva
un antico cimitero. Ho passato giorni in varie biblioteche tra Torino, Borgaro e Ciriè senza trovare nessun collegamento storico, visto che gran parte della storia di queste zone è andata perduta secoli fa durante
un incendio, se non testi sul Santo Graal nel Canavese. |
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La Rocca di
Ceri (Roma)
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a cura di Daniele D'Ilario |
Il borgo di Ceri sorge su un altipiano tufaceo a poca distanza da Cerveteri, nella provincia di Roma. Abitata sin dal VII secolo, il borgo ed i terreni confinanti videro l'alternarsi di varie popolazioni, come gli etruschi ed i romani. La città come si vede oggi venne fondata nel 1236, quando gli abitanti della vicina Caere abbandonarono quest'ultima per trasferirsi nel borgo, protetto dalle formazioni rocciose. A questo diedero il nome di Caere Novum (oggi semplicemente Ceri, da non confondersi con la vicina Cerenova), per distinguerlo dalla cità antica, Caere Vetus (oggi Cerveteri). Nello stesso periodo, per motivi di sicurezza, venne costruito il castello che troneggia a difesa del borgo. Fra il XIII secolo ed il XIV secolo Ceri fu dominio dei Normanni, per poi passare di proprietà di alcune delle più grandi famiglie italiane: dagli Anguillara (di cui fu grande esponente Renzo di Ceri) ai Cesi, ai Borromeo, agli Odescalchi e per finire ai Torlonia, che in gran parte ne sono ancora proprietari. Nella piazza principale del paese sorge la Chiesa della Madonna di Ceri, che sorge dove anticamente il popolo etrusco-romano venerava il culto della dea Vesta. Nel 1980, durante un restauro, su una parete dell'edificio sono venuti alla luce degli affreschi del XII secolo circa, rappresentanti alcune scene tratte dall'Antico Testamento. Da tempo immemore si parla di un fantasma che si aggirerebbe nella Rocca. Esiste persino una foto del presunto fantasma in una cantina contigua alla rocca. Basta chiedere in
paese. |
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Castello della
Zisa (Palermo)
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a cura di Daniele |
A Palermo c'è il Castello della Zisa. Questo Castello fu costruito al tempo degli arabi e custodiva i tesori dell'imperatore. Qui c'è un incantesimo per tutelare un tesoro nascosto costituito da monete d'oro. Tale incantesimo è stato fatto dai Diavoli che non vogliono che il tesoro sia preso dai Cristiani. All'entrata della Zisa ci sono dipinti dei diavoli: chi li guarda nel giorno della festa dell'Annunziata (25 di marzo) vede che essi si muovono e non si finisce di contarli. Non si conosce neanche l'esatta quantità delle monete e nessuno è mai riuscito a prenderle. |
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Vecchio convitto Cicognini
(Prato)
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a cura di Andrea Vannucchi |
Il luogo di cui vi voglio parlare è il Vecchio convitto
Cicognin i a
Prato. L'edificio ospitava anni fa un famoso liceo classico dove studiò anche il
famoso scrittore Gabriele d'Annunzio. Ora è tutto abbandonato e pericolante; è stato ed è tuttora teatro di
messe nere ed atti sacrileghi in generale. Basta entrare nell'edificio per vedere segni strani sui muri, simboli satanici, mozziconi di candele
eccetera. Di giorno con un po' di attenzione è possibile visitarlo in qualche modo, ma di notte anche se ormai sembra del tutto abbandonato anche dai
satanisti, vi sconsiglio vivamente di visitarlo. |
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I Bunker di
Messina (Messina)
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segnalazione di un utente
Anonimo |
Leggendo le numerose ed interessantissime storie da voi
pubblicate mi è venuto in mente di scrivere una "storia" che gira dalle parti di Messina.
Sui colli messinesi vicini ad un'area militare sorvegliatissima ci sono dei Bunker dei tempi della 2° guerra
mondiale. Si narra che nelle notti di luna piena si veda un'ombra
bianca correre da un rifugio all'altro. Si dice che sia il fantasma di un soldato
tedesco che durante la guerra ha disertato e si è nascosto in uno di questi bunker
abbandonati. |
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Castello della
Monica (Teramo)
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a cura di Fabio Armei |
A Teramo, in Abruzzo, sorge, sulla sommità di un leggero colle, il Borgo Medioevale, bizzarra ricostruzione ottocentesca di un minuscolo quartiere d'epoca.
Il Borgo, opera dell'artista Gennaro Della Monica, è oggi composto da due edifici a valle (uno dei quali è divenuto di proprietà privata ed è stato restaurato e adibito a civile abitazione), una piccola dipendenza, un Castello principale (che, dal suo autore, ha assunto la denominazione di Castello Della Monica) e il giardino del Castello, realizzato in pendenza e costituito da terrazzamenti che pian piano salgono fino all'edificio principale attraverso una scalinata centrale.
Il Castello Della Monica (ossia, la struttura più grande), oggi sottoposto a restauro da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fu fatto costruire da Gennaro Della Monica fra il 1889 e il 1917. L'edificio è una ricostruzione di un minuscolo castello medioevale, in pieno stile romantico del cosiddetto "gothic revival".
La costruzione neogotica ha al suo interno anche frammenti di ruderi autentici, romani e medioevali, acquistati o trovati dallo stesso artista costruttore e da lui incastrati nei muri in varie parti della struttura.
Il Castello ha una composizione fortemente asimmetrica, segno che furono progettate sempre nuove aggiunte e nuovi padiglioni che, dunque, venivano inseriti di continuo, ingrandendo la costruzione originaria. Difatti Gennaro Della Monica continuò a realizzare nuove parti dell'edificio fino al 1917, anno della sua morte. Una leggenda sostiene che l'artista volle aggiungere sempre nuovi padiglioni perchè una zingara della quale si era innamorato gli aveva predetto che egli sarebbe morto il giorno stesso in cui avrebbe terminato la costruzione del suo Castello.
La leggenda più strana su questo maniero neogotico, però, è legata ad alcuni affreschi e ad alcune statue presenti nel Castello. In più punti, in effetti, compaiono immagini di assedi, cavalieri crociati, guerre sacre, simboli dell'iconografia cristiana e, in generale, religiosa. Sulla sommità di un arco che
f unge da collegamento fra l'ingresso posteriore e il giardino, inoltre, vi è uno strano affresco raffigurante un cavaliere templare, vestito della nota casacca a sfondo bianco con una croce rossa. Per questo dipinto, l'arco è stato familiarmente denominato "arco del templare".
Come testimoniano diverse immagini dell'epoca, inoltre, Gennaro Della Monica fu fotografato più volte, all'esterno della piccola chiesa del Castello, vestito stranamente con un saio di un monaco medioevale.
Queste circostanze hanno fatto ritenere alcuni che, nonostante il bell'aspetto generale di un curioso Castello neogotico, al suo interno, magari in qualche sotterraneo non accessibile, vi sia qualche segreto che aveva, o ha tuttora, a che fare con l'Ordine dei Templari e con qualche setta segreta della quale, si dice, lo stesso Della Monica era membro.
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Villa Ada (Roma)
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segnalazione di un utente
Anonimo |
Si dice che sia uno dei molti bunker di
Mussolini a Roma...comunque volevo fare dei chiarimenti su un articolo in questo sito che parla dello stesso
argomento. Io, essendo un amante del genere vado molto spesso a visitare luoghi
simili. Sono presenti lungo i muri le sigle del diavolo come il famoso
numero "666" o innumerevoli scritte che invitano alla devozione verso il
fascismo. Comunque rimanendo in argomento, penso che sia un bunker anti-bombardamento e non come molti pensano un bunker
anti-atomico. Sono giunto a questa conclusione dal momento che la bomba atomica fu usata per la prima volta a Hiroshima il
6 Agosto 1945 ormai al culmine della guerra, quindi gli Italiani non avrebbero avuto il tempo materiale per
progettare e costruire una struttura simile. |
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Villa Melano (Rivoli
- Torino)
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segnalazione di un utente
Anonimo |
Quella che oggi si chiama Villa Melano, nacque nel '600 come convento. Circa 2 secoli dopo però, essa passò in proprietà alle famiglie più nobili di Rivoli, fino ad arrivare ai Melano, ultima famiglia a possederla. Questi sono i dati "storici", poi ci sono varie dicerie riguardo alla villa. Si dice che la figlia dei Melano, ancora bambina, si suicidò (e ovviamente il fantasma sarebbe ancora nella villa). Inoltre si
raccontano storie di persone murate vive. La Villa è enorme ed è strutturata su vari piani, anche perchè è situata in discesa su un terreno collinoso e ricco di vegetazione. Il giardino è immenso e occupa un intero bosco. Seguendo un sentiero sterrato si incontrano 2 strutture nascoste tra la vegetazione. Dentro il buio è totale, e anche con le torce si fa fatica ad orientarsi (all'interno è tutto vuoto, mi chiedo a cosa servano). Nella seconda di queste strutture si può vedere, illuminando il muro, una specie di ombra che sembra fotoincisa ma in realtà si tratta di semplici disegni fatti con le bombolette. La leggenda più interessante comunque riguarda i sotterranei: si dice che dalla villa si possa arrivare, passando attraverso gallerie sotterranee, ai paesi limitrofi e addirittura alla basilica di Superga (quella dove si schiantò l'aereo del grande Torino) che dista molti
chilometri da Rivoli. Personalmente non sono mai riuscito a trovare i sotterranei, ma spesso mi sono
imbattuto in accessi murati, perciò non escludo il fatto che esistano. A favore di questa tesi basta pensare al territorio della città di Torino, pieno di sotterranei che rendono difficile la costruzione della metropolitana. Inoltre conosco una persona che andava negli anni 80 nella villa e mi ha detto di essere stato nei sotterranei. Mi ha anche detto che durante la guerra la villa era stata adibita alla funzione di ospedale militare e che una volta era andato ai piani superiori e aveva trovato libri nazisti e addirittura macchinari medici. Ora le scale per i piani superiori sono crollate, ma io sono riuscito (rischiando) a salire ed ho trovato alcune provette. Sempre in tempi di guerra si dice che alcuni soldati scapparono nei sotterranei e non furono ma più ritrovati perchè probabilmente persero la vita dopo essersi smarriti. L'ultima cosa che posso dire è che da pochi mesi il fascino della villa è crollato, perchè al suo interno è stato creato un parco avventura aperto a tutti, e presto la villa lascerà posto ad un albergo di lusso. |
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Casina delle
Fate (Bagni di Lucca - Lucca)
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a cura di Alessandra |
Salve, vorrei raccontarvi della Casina delle fate di Bagni di
Lucca in Toscana. Premettendovi che Bagni di Lucca già di per se è un luogo magico da visitare e assaporare vi racconto che...La casina delle fate è chiamata così per le sue piccole dimensioni, ma le fate non c'entrano nulla, difatti in quella casa tempo fà abitava una ragazza morta di una malattia inspiegabile che (si dice) ogni tanto si affacci alla finestra guardando in lontananza. La casa si trova in località Ponte a Serraglio vicino al tempietto Demidoff (zona Bagni caldi). Il Comune di Bagni di
Lucca inizialmente affittava la casina alle famiglie, ma nessuna è mai riuscita a restarvi a lungo a causa di strani fatti. Le luci al calar del sole si abbassavano inspiegabilmente, si udivano dei lamenti
provenire da una stanza in particolare (si pensa sia quella della ragazza) e i ragazzi maschi che non avevano ancora compiuto 20 anni puntualmente si ammalavano e morivano. Io e il mio ragazzo il Dicembre scorso siamo stati in quel paese per una breve vacanza, alla ricerca di quella casa; ma superando il ponte e dando un fugace sguardo al tempietto sentii dentro me l'istinto di fermarmi e difatti non proseguì, era come se la casa non volesse essere trovata...epuure eravamo partiti proprio per visitarla! |
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Il Ponte della
Pia (Provincia di Siena)
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a cura di Alessandra |
Questa e' la
storia tra verita' e leggenda di una giovane nobildonna senese,
Pia dei Tolomei, figlia di Buonconte e Teodora Rinaldini. Pia
aveva sposato in prime nozze Baldo dei Tolomei ed aveva avuto due
figli, Andrea e Balduccio. Si narra che fosse stata amante di
Agostino Chisi e di Ghino di Tacco, brigante di Radicofani.
Rimasta vedova nel 1290 si risposa con Nello dei Pannocchieschi,
uomo piu' vecchio di lei che ella non amava. Nello aveva un
carattere irruente e violento. Fu' Podesta' di Volterra nel 1277,
di Lucca nel 1313, Capitano della taglia guelfa in toscana nel
1284 e Capitano del popolo di Modena nel1340. Egli a sua volta si
invaghisce di un'altra donna, Margherita degli Aldobrandeschi e,
per punire un supposto tradimento di Pia o semplicemente per
lasciarsi campo libero con Margherita, la fa' chiudere nel
Castello della Pietra in Maremma dove poi sara' uccisa dai sicari
del marito nel 1285. Lungo la strada vecchia che porta da Siena in
alta Maremma c'e' il Ponte della Pia, una costruzione in pietra
dei primi anni del 1200 ad un unico arco ed ancora praticabile
che, si racconta, Pia percorse per raggiungere il castello in
maremma. Oltrepassato il ponte nel bosco si incontra anche l'Eremo
di S.Lucia dove si dice che Pia albergo' durante il viaggio e che
e' considerato luogo di potere esoterico tanto da essere stato
visitato in tempi recenti da rituali satanici e sedute spiritiche
di cui sono state trovate le tracce sul posto. Pia e' ricordata da
Dante nel quinto canto del Purgatorio dove ella li si rivolge
dicendo "...Ricordati
di me che son la Pia. Siena mi fe'disfecemi Maremma...".
Ed infatti Pia e' ricordata tutt'oggi con una rievocazione storica
medioevale che si svolge all'interno del Castello della Pietra a
Settembre e con un'altra manifestazione ad Agosto chiamata
"il salto della contessa". Del castello diroccato
restano poche mura ristrutturate ed un salone la cui finestra si
affaccia su un dirupo dove Pia fu' gettata dai suoi sicari. In
questo luogo sono molte le testimonianze di apparizioni della Pia,
non come spettro ma come figura in carne ed ossa e, molti dicono
di aver udito le urla di una donna provenienti dal castello. Il
Ponte della Pia si raggiunge arrivando a Siena e seguendo le
indicazioni per Rosia, oltrepassato il paese, dopo 2km sulla
sinistra si incontra il ponte. |
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Fortezza di
Castrocaro Terme (FC)
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a cura di Ghost Sercher |
Volevo segnalare un castello con attorno molte leggende: è la fortezza di Castrocaro terme. La prima storia è quella di Margherita, giovanissima figlia del Conte di
Castrocaro, che nel 1253 si gettò dal Mastio del castello per negarsi a nozze imposte. La tradizione vuole che attorno al Mastio in certe notti tempestose e senza luna, si ode ancora il suo disperato pianto d'amore. Scendendo nella torre delle prigioni si raggiunge il "soffio della disperazione" cioè le segrete formate da un andito di servizio e tre loculi, privi quasi di luce e di aria, utilizzati come prigioni. La vista spaventa l'animo, pensando agli infelici carcerati che lì torturati finirono i loro giorni
stremati dal freddo, dalla fame, dal buio e dall'immobilità. La tradizione ricorda che in certe notti d'autunno il fantasma di Giovanni (un giovane Mediceo rinchiuso lì e morto dimenticato) salga sulla torre per cercare ancora, dopo tanti secoli, quella pace che in vita non trovò. Quando sono andato a visitarlo la guida ha confermato dicendo che quando i muratori restaurarono il castello alle finestre misero dei giornali, per paura di vedere il
fantasma. Un'altra leggenda parla di un bandito che rubava il grano e per punizione gli tagliarono un piede.In suo ricordo è stata messa una lapide e i
castrocaresi, quando passano nel sentiero dove è posta, si chiudono gli occhi per paura di quel fantasma. |
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La Villa dei
Morti (Nonantola - Modena)
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a cura di Fabio Adani |
Tutto quello che scriverò di seguito mi è stato detto da fonti sicure, attendibili e qualche vecchio ritaglio di giornale.
Il luogo che Vi andrò a descrivere è una villa. Non è infestata dai fantasmi, non si sentono strani rumori la notte e non ci sono strane luci.
Si trova in una piccola frazione di Nonantola in provincia di Modena, attaccata all’argine di Panaro e circondata da alberi altissimi.
Tuttora è disabitata ma davanti a questa villa ne hanno costruita un’altra.
Per questo motivo che non posso allegare foto: la strada è privata e prima di arrivare alla casa bisogna fare 500 Mt. di sterrato.
Dall’argine si vede a malapena, dati i suoi altissimi alberi e la folta vegetazione che la circonda.
La storia che c’è dietro, o per meglio dire dentro è la seguente.
In questa vecchia casa sono stati trovati resti d’ossa di circa 8-10 persone risalenti al periodo della guerra.
A seguito di accertamenti ed analisi sono, infatti, riusciti ad “identificare” queste persone: erano tutti maschi e tutti partigiani di guerra.
La storia vuole che questi poveretti rifugiatisi in questa villa siano stati poi scoperti dal nemico e, prima torturati, e poi uccisi.
Raccontano gli anziani che molti corpi erano sdraiati a terra, alcuni si capiva che erano stati impiccati dal ritrovamento di corde pendenti dal soffitto e le ossa sparse in modo scomposto e rotte sotto di esse.
Per altri vi è stata una vera e propria esecuzione dal ritrovamento di fori nel muro, ossa immediatamente sotto di esso e fori nei crani e in altre parti dello scheletro ormai decomposto.
Io da piccolo, prima che costruissero un’altra casa davanti, ci sono passato spesso in bicicletta poiché abito poco lontano, e passando dall’argine, scendendo per lo strabello che porta alla casa si ha uno spettacolo assai particolare.
Soprattutto di notte quando la luna è splendente e c’è una leggera brezzolina, passare di là fa quasi paura.
E’ tutto buio, la luce della luna passa in mezzo ai lunghi rami delle altissime piante che la circondano.
Le foglie mosse dal vento fanno quello strano rumore come di una cascata in lontananza.
Il nome poco poetico della villa, le è stato attribuito solo ed esclusivamente da noi monelli che, data la storia che c’è dietro e per farci paura a vicenda, facevamo viaggi con la mente per intuire cosa non potesse mai esserci in quella casa.
Vedevamo finte luci, immaginarie ombre, stravaganti voci, ma ovviamente tutto questo non era reale, però era lo stesso bellissimo fantasticare col cuore in gola e scappare al primo immaginario rumore. |
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Luoghi
misteriosi nel Torinese (Provincia di Torino)
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segnalazione
di Fabio Rodelli |
Vorrei segnalarvi la presenza di due
luoghi che da secoli sono teatro di episodi "strani" e misteriosi.
Il primo è il castello di RIVAROLO CANAVESE in provincia di Torino che
è abitato dallo spettro di una principessa che, se non erro, è
deceduta nel 1654. Il secondo è il bosco che costeggia il Canale Caluso esattamente nel paese di S.ANTONIO DI
CASTELLAMONTE sempre in provincia di Torino; vi e' un mulino risalente al 1700
in cui apparirono molte figure leggendarie nella nostra zona dette MASCHE O
MASCHERONI che hanno la capacità di trasformarsi in animali del tipo:
cani, gatti, cavalli e maiali. Un testimone diretto di questi avvistamenti fu il
mio bisnonno Giovanni Trione che venne aggredito e fortunatamente scampo
all'attacco di queste figure o bestie che dir si voglia. |
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Villa Magnioni
(Provincia di Ferrara)
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segnalazione
di Mattia |
Prendendo la strada che va per
Cona superando la discoteca e andando verso Gualdo c'è una strada non molto larga sulla destra appena dopo un passaggio
livello. Questa strada porta verso una casa molto misteriosa coperta dagli
alberi, quella è villa magnioni. Leggenda vuole che al suo interno vi siano
presenze "misteriose" in particolar modo lo spirito di una vecchia morta al suo
interno parecchi anni fà. La casa, a causa di un incidente successo dopo un
presunto avvistamento spettrale e finito in un incidente stradale con la conseguente morte di tre dei quattro giovani aventi
l'apparizione, è stata chiusa e le finestre sono state murate. La
casa ha due piani e presumibilmente anche dei sotterranei. |
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Villa Winny Pooh
(Savelli - Crotone)
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segnalazione
di Andrea de Luca |
E' una villa enorme, con passaggi segreti e stanze nascoste, perchè
apparteneva ad un boss mafioso. Da quando è stata confiscata, effettuano riti
satanici, si vedono strane luci muoversi nell'aria, e ormai i muri sono
tappezzati di scritte tipo "Vocat Malum" "Vobiscum Satana" e altre cose del
genere. Credetemi, se volete davvero terrificarvi andateci. Se non ci
credete, telefonate agli abitanti del paese e chiedete
informazioni, vivono anche loro con il terrore. Ah dimenticavo il nome della villa e'
"Winny Pooh", on lasciatevi ingannare dal nome, non ha niente in comune con il
tenero orsetto dei cartoni animati... |
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Lago di Venere
(Pantelleria)
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segnalazione
anonima |
Nel lago di Venere di Pantelleria in estate di notte si ode un respiro
profondo. Il respiro proviene da un monte a ridosso dello Specchio di Venere (così si
chiama il lago). Nessuno sa con dire con precisione a chi appartenga tale sospiro.
Le uniche nozioni che si hanno in merito riconducono ad una leggenda: la dea
della bellezza, Venere, veniva a specchiarsi nel lago prima dei suoi incontri
galanti con Bacco, che aveva preso dimora nell'isola per via del buon vino che
si produceva. Il mistero è profondo. Il Lago di Venere di Pantelleria è un posto davvero
misterioso: per rendersene conto basta andare di sera e confondersi con la lava
e le ombre misteriose che si muovono dalla collina per avere l'idea di trovarsi
in un posto da brividi. |
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La Rocca di
Soragna (Soragna - nei pressi di Parma)
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segnalazione
di Valentina Formica |
Secondo
un'antica leggenda che sopravvive ai tempi ed alle mutate culture,
tra le mura della Rocca di Soragna si aggira il fantasma di Donna
Cenerina: un personaggio della storia locale, che fa sentire la
sua presenza in particolari circostanze di funereo presagio per i
membri della Famiglia Meli Lupi, ed il cui passaggio è
accompagnato da rumori insoliti e fenomeni spesso inspiegabili.
Donna Cenerina, al secolo Cassandra Marinoni e sposa del Marchese
Diofebo II Meli Lupi, iniziò la sua vita di fantasma quando morì,
nell'anno di grazia 1573, assassinata insieme alla sorella
Lucrezia dal cognato Giulio Anguissola e dai suoi sgherri. Fu,
quello, un delitto che scosse la quieta vita cremonese del tempo e
che provocò l'intervento del Governatore di Milano e del re di
Spagna Filippo II, finalizzati entrambi alla condanna a morte del
responsabile ed alla sua cattura, visto che dopo l'accaduto egli
si era reso latitante: il delitto restò però impunito e la
giustizia non trionfò. Sta di fatto che dove finì la storia
incominciò la leggenda: il fantasma inquieto della povera
Cassandra vaga per le sale della Rocca, dando vita a tutta una
serie di racconti che la vedono protagonista di episodi spesso
strani e legati alla vita e alla morte dei Signori del Castello.
La Rocca di Soragna è tuttora abitata dai discendenti dei suoi
fondatori. |
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Il paese
disabitato (sulle colline di Imola)
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segnalazione
di Federico Rubini |
Esattamente si
trova poco dopo Moraduccio un paesino dopo Castel del Rio vicino a
Imola. Andando uno o due km dopo questo paesino lungo l'unica
strada che gli passa, guardando sulla destra si vedono delle
colline, e facendo un pò di attenzione si noterà un paesino
diroccato su queste colline, molto piccolo, si vede bene la chiesa
col campanile. Sulla destra della strada ci sarà una stradina
sterrata che va verso il basso (c'è un cartello con vietato fare
campeggio all'inizio e un vietato l'accesso se ben ricordo
quest'ultimo, e un pò più giù una sbarra arrugginita; se non
trovate queste cose avrete sbagliato strada) e li è la via per
arrivare al paesino abbandonato sulla collina. Parcheggiate la
macchina sulla strada e andate giù a piedi, dopo 1km di camminata
attraverserete un ponte di un fiume e vedrete una cascata sulla
vostra destra (molto bello il posto), poi continuate a salire per
1,5km e vi troverete sommersi dagli alberi poi seguite il sentiero
(che è l'unico quindi la strada verrà facile, fate attenzione ci
sono dei punti che sono pericolosi). Finalmente arrivate al
paesino; non so di che età sia (sembra un pò medioevale
dall'esterno con interni del dopo guerra, ci sono piastrelle ai
muri e altre cose semi-moderne), è piccolo, ci sono 6-8 case
tutte attaccate come due casolari uno da una pierta e una da
un'altra con un'unica strada e in fondo ad essa una chiesa messa
abbastanza male, qui la vegetazione si è impadronita di tutto ed
è pieno di rovi, si intravede qualche affresco. Andando dalla
parte opposta alla strada si esce dal micro-paese e ci sono altre
due o tre casine separate poi un sentiero che prosegue che non ho
seguito tutto perchè troppo lungo quindi non so dove porta. Il
posto è abbastanza emozionante sopratutto se ci si va di sera (ma
fate molta attenzione) anche abbastanza affascinante. Andateci è
interessante l'unica pecca è che è difficile da trovare e poi
anche raggiungerlo ma con un pò di voglia e coraggio (che un pò
ci vuole) ci si può arrivare tranquillamente. |
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Gli omini di
pietra (Sarentino nei pressi di Bolzano - Alto Adige)
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segnalazione
di Rosanna |
I cosiddetti "omini di pietra" su un'altipiano a 2003 m s.l.m. sono delle torri di pietre piatte accatastate. Si presume che gli "omini di pietra" non furono eretti come elementi di orientamento, ma molto più probabilmente come luogo di culto precristiano. Questo luogo viene citato negli atti del 1540, relativi al processo d'inquisizione contro la strega "Bachlerzottl" della Val Sarentino che, si narra, qui arrostiva e mangiava bambini. |
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Chiostro della
Pizza Duomo (Bressanone - Bolzano)
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segnalazione
di Andy |
Non si parla mai dell'Alto Adige, peccato, in quanto in questa terra non
è per nulla "scevra" di fenomeni e leggende alquanto misteriose ed interessanti.
Per chi dovesse venire a visitare i moltissimi paesi, paesini e cittá del soleggiato Sud
Tirolo, non ha che da scegliere. A Bressanone in provincia di Bolzano, per esempio, potremmo concentrarci sul bellissimo
Chiostro della Piazza Duomo, ospite di uno strano fenomeno che, a quanto pare, si ripete con
scadenza ciclica, a distanza comunque di diversi anni, esattamente nella notte fra il 31 di
ottobre e il 1 novembre. Una processione di spettri prende "vita" tra le antiche mura dei suoi lunghi e tenebrosi
corridoi. Sono le anime dei vari vescovi e quant'altro vi è di sepolto,
sotto il pavimento del chiostro (scheletri che io ho visto personalmente in
occasione di un grande restauro avvenuto non più di qualche anno fà).
Favoriti dalle tenebre, una coppia di ragazzi, introducendosi nella
struttura insieme ai classici turisti, si sono fatti chiudere all'interno della stessa, nascondendosi nel
giardino interno del chiostro per dare appunto una conferma al fenomeno di cui sopra.
Inutile dire che, come al solito, tutto è cominciato per gioco;
peccato che i risultati dell'inaspettato fenomeno, sono stati talmente
convincenti che la coppia è stata ritrovata e ricoverata sotto
shock all'ospedale locale. Da allora nessuno ha fatto più un tentativo
del genere, ma la curiosità naturalmente permane. |
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Villa della
strage (Legnago)
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segnalazione
di Enrico Romano |
In una frazione del mio paese vi è una villa, ormai
ristrutturata, che merita particolari attenzioni. Questa casa infatti negli anni
'80 era abitata da una famiglia composta da marito e moglie. Una fredda serata invernale la moglie invitò come usualmente faceva delle sue amiche per giocare a
carte. Il marito preso da non si sa quale rabbia e gelosia uccise tutte e 7 le donne compresa la
moglie. Da allora i vicini nel paese giurano di vedere delle luci che si accendono all'interno della
casa. Strano perchè mancava l'impianto elettrico. Ora la villa è stata ristrutturata, ma mantiene sempre il suo fascino. |
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Villa Ada
(Roma)
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segnalazione Anonima |
All'interno della villa si celano alcuni bunker dove io e mio cugino siamo riusciti ad entrare;
per la precisione dovrebbero essere o tre o 4..si dice che vengono svolti rituali satanici o cose simili..entrando nel bunker c'e' una porta enorme dove segue un piccolo corridoio piuttosto
largo (sembra piu un ingresso che un corridoio) alla fine del corridoio c'e' un'altra porta grande tutta di ferro, chiusa
e denominata "la porta dell'inferno"..a sinistra c'e' una piccola porta anch'essa di metallo aperta..appena si
entra non si vede nulla poichè è tutto buio..ma con la luce esterna si intravedono delle impronte di mano di bambino sui
muri (da fare attenzione e tenere sempre la sinistra lungo il muro perche' ci sono delle buche sulla sinistra delle
stanze) eravamo molto impauriti e siamo andati direttamente verso l'uscita
perchè mio cugino sapeva dov'era e abbiamo lasciato stare le altre
stanze. Sulla rampa di scale a chiocciola ci sono tutti rami d'albero.
Si può entrare sia da sotto dove ho scritto all'inizio del messaggio, o da sopra che sarebbe l'uscita.
L'uscita si tratta di una specie di torretta chiusa con 2 finestre una piccola e una
più grande, e da una porta chiusa. Spero di essere stato preciso nella
spiegazione. |
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Villa dell'Ariosto (Cento - Ferrara)
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segnalazione Anonima |
E' una grande villa con tanto di chiesolina sconsacrata annessa, tutta
nascosta da una fitta vegetazione. Si trova in mezza campagna ma abbastanza
vicino al paese, anche il circondario è molto inquietante specialmente di
notte. Non è raro di notte, avvistare strani fuochi fatui blu in mezzo ai
campi di terra smossa intorno, una sera che ero li ferma in macchina con un
amico ne abbiamo avvistati (in 2 quindi non è un allucinazione) a decine,
piccoli e blu che si avvicinavano sempre di più alla macchina, ci siamo
presi uno spavento tremendo e siamo scappati perchè il loro aspetto era
minaccioso, venivano verso di noi velocemente e si sentivano come degli
strani scoppiettii. La villa è stata alcuni anni fa al centro di interesse
medianico, la gente accorreva da tutta Italia per sentire l'"ululato del
fantasma" (si era poi scoperto che i tenebrosi ululati o versi strani
appartenevano a... un gufo gigante rimasto incastrato nelle grondaie???!!!
mah... non ci crede nessuno). |
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Castello di Pomerio (Albavilla - Como)
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segnalazione
di Andrea Casagrande |
Volevo segnalarvi il castello di Pomerio ad Albavilla (CO) in cui ho lavorato due volte ed ho fatto amicizia con il custode. Ho insistito perché mi dicesse che cosa succede la notte tra quelle mura, ma soprattutto, di raccontarmi a grandi linee la storia di quella vecchia rocca. Mi sembra di aver capito che il castello risalga al tempo delle invasioni degli Ungari oppure all’epoca di Ariberto di Intimiano. In ogni caso, è databile prima dell’anno 1000. Tra le tante famiglie che ne entrarono in possesso (Fam. Risca di Como, fam. Fregoso, fam. Stanga); i Parravicini furono gli ultimi ad occuparsene. Ora, non so quali famiglie ne siano collegate; ma il custode mi ha accennato che si sono verificate due morti violente nella storia del castello. Una, di una serva rimasta incinta e suicidata (sono molto scettico nei confronti di questa versione. Credo più alla mia versione, ossia che la serva abbia avuto un rapporto con il padrone e, rimasta incinta, per paura di uno scandalo di corte viene uccisa camuffandone il delitto). La seconda, era la figlia del padrone, che venne uccisa dal padre perché convinto che sua figlia fosse dai facili costumi. Il custode (non sapete quanto tempo ho impiegato per riuscire a strappargli quattro informazioni in croce, forse all’inizio non si fidava); mi ha detto che alcune notti, ne succedono di tutti i colori: apparizioni sulla scala interna della corte (possiede anche le foto che lui personalmente ha scattato), rumori, suoni ecc. Il castello non è visitabile se non perché siete invitati a qualche matrimonio festeggiato nella rocca stessa. Non sono un sensitivo, ma io che in qualche modo sono riuscito ad accedere in alcune stanze del castello, sentivo la presenza di qualcosa... bho, una sensazione strana.
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Villa Carpineto (La Loggia - Torino)
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segnalazione di Riccardo
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Volevo segnalarvi un luogo mistico e allo stesso tempo chiedervi se per caso avete informazioni riguardanti esso. Si tratta di "Villa Carpeneto", una palazzina del '700 che si trova a La Loggia (TO), rimasta disabitata dopo la morte della contessa Rossi di Montelera. Questo è tutto ciò che so. Siccome girano strane voci sul luogo e siccome è molto suggestivo, ho pensato di segnalarvelo. Purtroppo ho cercato per ore informazioni su Internet riguardo alla
villa e alla dinastia dei conti, ma non ho trovato assolutamente nulla. Mi piacerebbe saperne di più su questo luogo.
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