Questa rocca, con pianta a forma di testuggine, presenta alcuni
problemi per quanto riguarda l'inquadramento storico per motivi di mancanza di
documenti. Ad ogni modo lo studioso marchigiano Fabio Filippetti
descrive così i suoi misteri: "In questa Rocca, dove "ci si
sente", studiosi di esoterismo hanno
riscontrato simboli ermetici di significato iniziatico. La
stessa forma zoomorfa raffigurante una gigantesca tartaruga, oltre che suggerire l'idea
di robustezza e solidità, evoca antiche immagini orientali, nelle quali
la testuggine fungeva da simbolo dell'universo, rappresentando il
ventre la terra e il dorso la cupola celeste. Nei sotterranei della Rocca,
punto "vitale" della costruzione, si sono in passato verificati strani
fenomeni magnetici e sembra che lì vi sia uno dei più importanti segreti
da scoprire. Oggi, la costruzione sembra possedere una carica energetica particolare: medium hanno chiesto di poter sostare nei sotterranei da
soli, operatori magici di potervi officiare i loro riti; una società
iniziatica si è riunita nella Rocca per un intero giorno e annualmente si
tengono i convegni di misteriosofia, con l'intervento dei maggiori
esperti del settore. Forse, in futuro, la piccola biblioteca circolare del
fortilizio ospiterà una raccolta di testi riguardanti la magia.
Insomma, nella Roca di Sassocorvaro abita il mistero. Ma non solo nella
Rocca.
LA LEGGENDA
La leggenda riguardo la Rocca di Sassocorvaro narra che ogni anno,
nella notte del 26 agosto, sotto l'arco dell'antica porta di entrata, si
senta un bisbigliare confuso di voci, un respirare affannoso, grida,
gemiti di pianto e un crepitio lontano come fosse un incendio. Poi,
improvvisamente, dalle tenebre compaiono gli spettri degli antichi cavalieri
che in sella ai loro destrieri risalgono la salita e ritornano come se
fossero costretti a questo rito da un'antica maledizione. Inoltre si
racconta che, sempre nella Rocca, si manifesti il fantasma di Corrado
Cariati, morto nel 1378.