Siamo a Soverzano vicino a Minerbio (Bo), qui sorge circondato da un
boschetto il castello di San Martino o dei Manzoli. Questo splendido
castello ancora in ottime condizioni vede le sue origini nel 1411 quando i
Manzoli costruirono il castello come dimora aristocratica attorno
all'antica torre degli Ariosti che sorgeva al limitare della palude fin dal
duecento, oggi è ancora la ma appunto sopraelevata e circondata dal
castello. Il maniero pur essendo nato come dimora aristocratica e stato
munito però di difese di tipo militare come mura, merli e fossati. La
storia ci racconta che agli inizi del Cinquecento il comune di Bologna
diede al ricchissimo Marchione Manzoli un prigioniero d'alto rango da
custodire, e lui lo accolse come un'ospite. Questo prigioniero non era
altro che il cardinale Medici che dopo poco divenne Papa. Questa amicizia
con il Papa gli fruttò il feudo di S. Martino di Soverzano, un feudo
vero alla maniera antica con diritto di sangue sui sudditi. Gli anni
passavano tranquilli, Marchione viveva un po' nel feudo e un po' a Bologna
nel palazzo di Strada San Donato, il castello era usato più come casa di
campagna. Le cose incominciarono ad andare male la prima volta nel 1527
quando passò l'esercito spagnolo. Erano quei lanzichecchi che per
volere di Carlo V andavano a saccheggiare Roma. Il rischio fu veramente
grosso perché Carlo V non pagandoli dava la libera facoltà di ammazzare,
violentare e saccheggiare a piacimento. Marchione molto affezionato al
suo castello pagò il "pizzo" e riuscì a tenere buoni quella banda di
assassini. Quando alla fine se ne andarono lasciarono il castello intatto,
ma le campagne intorno erano in rovina. I guai per Marchione però non
erano che all'inizio. Infatti nella notte del primo dicembre dello
stesso anno fu assassinato con i servi mentre usciva da una casa da gioco a
Bologna. Il movente non fu mai scoperto una rapina o forse
vendetta. Pochi anni dopo il feudo fu abolito ma Marchione morì ancora da padrone
con i diritti di sangue, infatti furono giustiziate delle persone alle
porte del castello, castello al quale il povero Marchione non potè più
tornare da vivo... La leggenda narra che la sera del 1° dicembre il
fantasma di Marchione compaia alle porte del castello come di ritorno da
quella serata passata a Bologna.
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