La Rocchetta Mattei sorge sull'Appennino Tosco Emiliano, più precisamente a
Riola di Vergato. Questa splendida rocca vede le sue origini dai resti di un
antico fortilizio di Matilde di Canossa. Il 5 Novembre 1850 venne posta la
prima pietra, e già nel 1859 il conte Cesare Mattei ci si trasferì potendosi
così dedicare pienamente allo studio della omeopatia. Con gli anni la Rocchetta continuava ad ingrandirsi, solo alla morte del
Conte alcuni progetti vennero terminati dal figlio adottivo Mario
Venturoli. Venne la guerra e da qui incominciarono i problemi. Gli ultimi abitanti
della Rocchetta fuggirono, i tedeschi prima e la popolazione poi,
saccheggiarono mobili, quadri e tappeti. Finita la guerra l'ultima erede
Iris Boriani non riuscendo a vendere la Rocchetta la offrì gratuitamente al
comune che la rifiutò. Nel 1959 Primo Stefanelli detto il
"mercantone" comprò la Rocchetta è cercò di sfruttarla come luogo turistico, costruì un
ristorante e un' albergo sul lato ovest. Nel 1989 Stefanelli morì e per problemi di eredità la Rocchetta venne
definitivamente chiusa al pubblico e abbandonata a se stessa. Da circa mezzo
secolo si racconta che all'interno della Rocchetta Mattei vaghi senza pace
il fantasma di una bambina morta tragicamente. Dopo molti sopraluoghi e ricerche sono giunti ad una triste verità, grazie
anche all'aiuto di R.G. (del sito interamente dedicato alla Rocchetta
Mattei) questa non è altro che una leggenda inventata da Primo Stefanelli
"l'ultimo proprietario" che inventò il tutto per rendere più turistica e
interessante la Rocchetta. Possiamo definire Primo Stefanelli un
predecessore di quella che oggi sembra essere una triste verità. Molti
castellani inventano queste leggende misteriose per aumentare le visite, è
appena spunta un presunto fantasma, la gente accorre numerosa... Le sale
della Rocchetta Mattei sono state usate più volte come sett: Balsamus" di
Pupi Avati, "Enrico IV" di Marco Belloccio e per un video degli ataraxia.
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