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Presenze oscure a Monteleone (Monteleone - Spoleto)

a cura di Alessandra Ventimiglia

             

Un mistero terribile e sanguinoso sembra celarsi tra le mura di Monteleone. Isolato tra le brulle montagne dell'Appennino, questo paese è ricco di suggestioni esoteriche, non solo per la palpabile esistenza degli spiriti delle montagne, ma anche per le arcane presenze che alitano tra le pareti secolari del suo abitato. Testimone di antiche vestigia, Monteleone ostenta al viandante inconsapevole, tutta la fierezza della sua storia. Solide mura racchiudono l 'antico splendore di questo borgo medioevale, ricco di monasteri, chiese e palazzi rinascimentali che lasciano al visitatore una sensazione di arcano mistero. La pietra, elemento dominante di questa natura selvaggia, costituisce il patrimonio culturale del borgo. Una pietra bianca e rossa che richiama la magica bicromia di antichi ordini cavallereschi e che, unita al metallo rappresenta una testimonianza delle vicende del paese. Ed è proprio grazie a questa pietra che Monteleone ci racconta dell'antico Palazzo Congiunti. In questo luogo, durante la seconda guerra mondiale, vennero trucidati bambini e donne ebrei. Si narra che i parenti delle vittime, accecati dal dolore e dalla rabbia per queste dolorose perdite, cercarono di vendicarsi ed alla prima occasione uccisero una povera ed innocente bambina. Questo fatto accadde una notte del 23 luglio di molti anni fa. La spettrale leggenda racconta di come l'anima inquieta della giovane uccisa, si aggiri ancora oggi per le stanze non visitabili del palazzo in cerca di aiuto. Proprio il 23 di luglio, ricorrenza dunque della sua violenta morte, nella mezzanotte, nei pressi di Palazzo Congiunti si sentono le urla ed i pianti di terrore della vittima. Alcune testimonianze affermano con certezza di aver visto un carro fantasma pieno di figure incappucciate; queste persone dichiarano anche con fermezza, di essere stati addirittura minacciati ed inseguiti da queste misteriose presenze.

            

            

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