Vissuta nella Lucca del 1600, Lucida Mansi è descritta giovane, ricca,
incredibilmente bella, elegantissima e assetata d'amore. Perdutamente
innamorata di sè, aveva fatto installare in casa sua una miriade di
specchi, per ammirarsi vestita solo delle sue grazie. Addirittura aveva
perfino nascosto un piccolo specchio nel libro delle Sacre Letture, per
potersi guardare durante la messa. Quando, a furia di guardarsi, si rese
conto che comparivano le prime rughe ed i primi capelli bianchi, non
esitò a stringere un patto con il diavolo: la sua anima per trent'anni di
giovinezza. Giunta al termine dei trent'anni venne il momento di
onorare il patto ed in una notte dei tempesta, si dice, che ella scomparve, e
nella sua casa fu trovata una buca così profonda che non fu possibile
chiudere. Adesso la leggenda vuole che nelle notti di luna piena, Lucida
apparirebbe nel laghetto del Giardino Botanico, a bordo di un cocchio
infuocato, apparizione preceduta da grida e lamenti di dolore, e che
ogni tanto sia possibile vedere il suo volto rispecchiato nel laghetto del
giardino. I Mansi appartennero ad una famiglia molto conosciuta ed
apprezzata in Europa per il commercio delle sete già prima del sec.
XVI, quando operavano a stretto contatto con altre famiglie nobili lucchesi
come i Buonvisi, gli Arnolfini ed i Cenami. Proprio dai Cenami, i Mansi
acquistarono nel 1600, quella che poi sarebbe diventata la loro residenza estiva nella campagna lucchese: Villa Mansi.
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