Si arriva in città... Venezia... tanto sicuri di attraversarla comodamente a
piedi per arrivare alla vostra meta, che addirittura progettate di soffermarvi in tanti altri posti... invece vi trovate di fronte a palazzo
Ca' Dario stremati e con la speranza che il posto sia così bello da soddisfare a pieno le vostre esigenze. Sicuramente non vi dispiacerà
trovarvi al cospetto di una casa che merita di esser citata da noi ("una
casa famosa!!!"), ma la collera aumenterà in voi solo quando vi renderete
conto che non vi è possibilità da ammirarla con il dovuto merito..la vegetazione ve lo impedirà, e l'acqua, elemento caratteristico della città,
vi impedirà di girare attorno alla casa per guardarla da tutti i lati e da
tutti i punti di vista... Vi è poco da fare; dovrete necessariamente accontentarvi delle nostre foto e delle poche notizie che abbiamo trovano
nei meandri delle biblioteche. Non si raggiunge con difficoltà il palazzo
che, a parer nostro, è mantenuto decorosamente, in conformità con le costruzioni che la attorniano. Da quanto abbiam letto, risulta che il
progetto della costruzione è opera della mente di Giovanni Dario, ai tempi
del 1487; nei documenti passati in rassegna, non vi è traccia di cambiamenti
apportati successivamente da coloro che portarono avanti la realizzazione
concreta dal palazzo, quindi questo ci porta a supporre che il progetto iniziale sia stato eseguito fedelmente. Notoriamente si associa a tale
costruzione il nome di "casa maledetta", ma questa volta fantasmi o presenze
di altra entità non concorrono ad arrovellare la storia dell'edificio; sono
i suicidi e le disgrazie ad associarsi costantemente a tal nome. Ad iniziare
la lunga "trafila", come è facilmente intuibile, fu proprio la figlia
(illegittima) di Giovanni Dario, la quale, coniuge del giovane appartenente
alla famiglia dei Barbaro, perì, secondo la cronaca contemporanea al fatto,
a causa di un infarto dovuto alla forte disperazione a lei portata; (di certo non ci si riduce a tal fine per chissà qual motivo...) i forti
"dispiaceri" che la portarono a sopracitata conclusione erano legati ai
fallimenti politici del consorte, che trascinarono entrambe alla miseria...il declino dei due cominciò proprio quando la coppia si trasferì
nell'interno dello stabile. Il costrutto divenne ,intorno al XII sec.,proprietà di un ulteriore appartenente della famiglia dei Barbaro,
Giacomo (governatore di Candia); la morte sopraggiunse per mano di uno sconosciuto, che rimane tale anche ora. Ca' Dario colpì anche il
commerciante armeno Arbit Abdoll, il quale comprò la villa grazie ai guadagni ricavati dal suo commercio in diamanti: la sua fortuna fu però
presto dilaniata dalla maledizione. Ci pare doveroso nominare anche Radon
Brown ed il suo coinquilino (del quale, però, non è stato possibile scoprire
il nome), morti suicidi, entrambi, per ragioni che appaiono non chiare e
qualche volta anche contraddittorie (1838/1842); l'americano benestante
Charles Brigss, costretto a fuggire dall'Italia e "portato" al suicidio dalla diceria della sua omosessualità (condizione considerata fortemente
gravosa all'epoca); il conte Giordano delle Lanze, al quale fu bruscamente
tolta la vita dalla stessa amante; il finanziere Raul Giardini, suicida (...apparentemente, in quanto numerosi giornali del tempo citarono la
possibilità che la morte del finanziere fosse dovuta ad una sua scomoda
testimonianza, futura, che avrebbe potuto interferire con il commercio illegale di armi e materiali nucleari destinati al Medio Oriente, compiuto
da alcuni sconosciuti petrolieri... ma non è stato possibile confermare
queste voci). Ma non crediate che gli avvenimenti abbiano come ambientazione
solo "il tempo che fu"..anche nel nostro secolo le vittime esistono( e sono
pure famose!!!): il manager del complesso "Who" (gruppo che neanche noi conosciamo... quindi evitiamo il retorico "famosissimo") risulta
tragicamente morto; e l'affarista Fabrizio Ferrari, sommerso dai debiti e
demoralizzato dalla morte della sorella. Ed oramai che siamo in vena di citazioni, non facciamo torto a nessuno e
nominiamo anche lo sfortunato tenore Mario del Monaco, morto in un incidente
stradale mentre tentava di raggiungere Venezia per definire gli ultimi particolari del contratto di acquisto del palazzo. A quanto pare Ca ' Dario
è nota non solo per le sue "rivolte" dirette ai suoi padroni, ma a volte si
presenta "sovversiva" anche nei confronti dei suoi futuri acquirenti... Interessati al palazzo? Perché no, è più che lecito. Fortemente attratti ?
Allora vi farà piacere sapere che il palazzo è ora in attesa di essere
acquistato, e dato il ridotto valore attribuitogli è ovvio che il suo costo
sia accessibile a moltissimi... Fantasmi e spiriti, evidentemente, non si
sono voluti a noi presentare... ovviamente scherziamo; ma volendo parlare
seriamente ci sentiamo di rivelarvi che in verità l'edificio non è sembrato,
a noi, di grossa particolarità. Sicuramente è una struttura molto interessante e piacevole alla vista, ma più di questo... anche questa volta
siamo del parere che la suggestione abbia giocato il suo ruolo, collegando
fra loro una serie di eventi che sarebbero potuti succedere in qualsiasi
altro posto. Rimane comunque una interessante tappa da visitare, per i più
curiosi ed interessati a questi fenomeni "particolari", se capitate in zona.
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