Dopo
molteplici anni di studio e cinque saggi sul Paganesimo, le antiche
divinità e le Stregoneria in Italia, lo studio delle vie dei magismi
ha portato Andrea Romanazzi al di fuori del “Vecchio Continente”. Ed
eccolo già affetto dal Mal d’Africa, temibile malattia che colpisce
tutti coloro che passano un certo periodo di tempo in uno dei più
affascinanti e, allo stesso tempo, drammatici continenti del nostro
Pianeta. Un luogo di contraddizioni, di povertà assoluta ma di
estrema ricchezza interiore, pullulante di individui che ancora oggi
“vivono”la divinità come difficilmente accade in altri luoghi. Per
il viaggiatore l’Africa strega il cuore e l’animo, fa sentire le
antiche vibrazioni, i vetusti fremiti del divino oggi persi dalla
maggior parte di noi, i richiami dell’Antica voce e la forza della
Mater che tra le dune e le oasi con forza fa sentire la sua
presenza. L’Africa è l’Omphalos primordiale, la terra ove tutto ebbe
inizio. E’ infatti qui che abbiamo notizie dei primi uomini, è qui
che si nacque la Eva mitocondriale, nome dato dai ricercatori alla
donna antenato comune matrilineare di tutti gli esseri umani
viventi, vissuta tra 150000 a 250000 anni a.C., probabilmente
nell’area Orientale dell’Africa. Una difficoltà per colui che si
avvicina allo studio della stregoneria e magia africana è la
mancanza di una vera e propria Letteratura. Nei suoi precedenti
saggi sulla stregoneria italiana, ha raccontato come abbia avuto la
possibilità di intervistare direttamente le magare che ancora
dimorano nel Belpaese, ma i suoi studi sono stati anche basati su
ricerche bibliografiche, su vecchi saggi etno-antropologici svolti
da curiosi studiosi autoctoni che già nell’800 erano attenti alle
proprie tradizioni, nonché sui testi e documenti inquisitoriali. In
Africa invece esistono in genere solo tradizioni orali o al massimo
studi di esploratori stranieri che, come ben possiamo immaginare,
possono non aver interpretato bene i rituali descritti o li possono
aver studiati con superficialità relegandoli nell’ambito della
superstizione. Super Est, sopravvive. Ecco così che la prima parte
del saggio è lo studio dei fondamenti delle antiche religioni
autoctone, dall’Animismo al totemismo, fino a giungere al cospetto
del mitico Signore degli Animali, una sorta di Cernunnos
Primordiale. Il culto degli antenati, il concetto di anima, la
figura del magus e la differenza dal santone marabutto, il culto
lunare e la magia sessuale, le arti divinatorie e molto altro fanno
da introduzione alla più accurata visione delle due aree
geografiche: quella nord e quella ovest sahariana. Ecco così che
troviamo l’antica magia di paesi che vanno dall’Egitto al Marocco,
tra amuleti, rituali di possessione e vetuste divinità, per poi
spostarsi un po’ più giù, nella terre del Senegal, tra i Dogon, il
rituale dell’ ndop ed infine la segrata arte dei Mandinga. Un libro
che è un percorso in una nuova e sconvolgente forma di stregoneria.
INFORMAZIONI SUL
LIBRO
Titolo: Guida alla
stregoneria del deserto
Autore: Andrea Romanazzi
Prezzo: 16 Euro
Pagine: 140
Lingua: Italiano
Editore: Venexia Edizioni
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