«C’è,
vicino alla città di Tangeri, una collina isolata che domina la baia
coi suoi cento metri d’altezza e che porta il nome di Charf. Charf,
in arabo, significa collina. Tutte le altre colline della zona hanno
un nome. Sono il Charf el-Akab o il Charf el-Mediouna. Quella
collina non ha altra qualifica che sé stessa. È «la Collina», quella
che non si deve confondere con nessun’altra. A est del Charf, molto
vicino, sorge un piccolo poggio chiamato Tanja-Balia, «Vecchia
Tangeri», le cui pendici sono tormentate come se lì, sotto l’erba,
fossero nascoste delle antiche mura. Le leggende raccontano che un
tempo, sul Charf, esisteva il sepolcro del gigante Anteo, inumato
nel luogo stesso in cui Ercole lo soffocò tra le sue braccia; e le
leggende narrano anche che Anteo avesse fondato una città che
portava il nome della moglie, Tingis, figlia di Atlante. Nel luogo
dove sarebbe sorta la Vecchia Tangeri, Tanja-Balia... ». Il suolo di
Francia contiene un immenso gioco dell’oca, che si sviluppa a
spirale e le cui «caselle» sono contrassegnate da monumenti
megalitici, posti in luoghi che portano ancora il nome del dio Lug e
della sua paredra Lusina, la Melusina della leggenda. In quelle
località il terreno possiede degli strani poteri in grado di
influenzare la vita degli uomini. Sono i resti di un’antichissima
civiltà molto evoluta, scopritrice dell’agricoltura e
dell’allevamento, che fu introdotta, ai tempi del diluvio
universale, da un popolo di grandi dimensioni – i «giganti» delle
fiabe. Di quella civiltà – alla base di tutte le successive – e di
quei saperi restano alcune tracce, che costituiscono i residui della
Tradizione e che sono tuttora visibili, sotto forma di simboli,
nelle piramidi, nei templi greci e nelle cattedrali. L’autore,
grazie a uno studio scrupoloso e a un’accurata documentazione, anche
geografica, arriva a sostenere la tesi di un Occidente europeo, tra
mesolitico e neolitico, altamente civilizzato, in netto contrasto
con quanto affermato dagli studiosi tradizionali, che lo vorrebbero
primitivo e popolato da ominidi vestiti di pelli e a caccia di uri.Nel
segno di un’unità primigenia, i dolmen, i menhir e i cromlech sono
accostati a Cheope, Chefren e Micerino, al Partenone, a Santiago di
Compostela: tutte testimonianze di quell’origine comune che lega il
nostro continente, e forse anche gli altri, a un unico, grande
popolo, quello degli atlanti.
L'AUTORE
Louis Charpentier è uno dei grandi scrittori esoterici e della
Tradizione. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo I misteri della
Cattedrale di Chartres e Il mistero di Compostela, recentemente
pubblicati dalle Edizioni L’Età dell’Acquario.
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