Nello
studio della matematica c'è l'opinione degli stessi accademici che
molte operazioni matematiche sono storicamente state fatte dai
cosiddetti "dilettanti" (che è poi solo un modo di dire, a volte la
loro cultura non ha nulla da invidiare ai cosiddetti "accademici").
Quel che conta nella scienza matematica è spesso lo spirito
creativo, l'idea geniale, la curiosità: doti che non sempre
richiedono una grande cultura matematica. L'autore di questo saggio
è, appunto, un diplomato geometra ma sufficientemente abile nell'uso
della "riga e compasso", nonché dotato di notevole capacità e
inventiva nel campo della meccanica delle macchine: quanto basta per
concepire una sua teoria fuori dai canoni accademici della
matematica. Per lui è sufficiente una comprensibile matematica
elementare per realizzare il sogno dei matematici di tutti i tempi:
controvertire la loro ferrea ragione che stabilisce l'impossibilità
di imbrigliare algebricamente il noto pi greco, ovvero l'irrazionale
e trascendente numero 3,14, il rapporto tra la circonferenza il
relativo diametro.
|