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 Un antico copricapo bronzeo, decorato in stile etrusco fu scoperto nella campagna di Oppeano (Verona) a fine Ottocento. Ora il reperto giace nei magazzini del Museo Archeologico di Firenze, ignorato e non visibile al pubblico. La forma conica del cappello ci indica il suo legame con il sacro ed il rito. Da sempre per tutte le tradizioni e l'iconografia giuntaci fino ad oggi il copricapo a punta è di volta in volta il cappello del mago, se floscio è il cappello Frigio, lo troviamo sulla testa di divinità, di Re e in una stampa rappresentante Ermete Tirsmegisto. Esso è l'analogo della montagna sacra, dei tumuli funerari, delle piramidi, della torre di Babele. Funge da antenna cosmica, da mezzo di mediazione tra energie terrene e celesti, tra il mondo fisico e sensibile e quello fatto di vibrazioni sottili e impalpabile. Il copricapo di cui si cerca di comprendere la storia diviene scusa e filo conduttore di un'ampia disamina del simbolismo concernente il tema centrale dell'esperienza umana: la morte e la ricerca dell'immortalità. La discesa negli inferi (come Gesù, Orfeo, Osiride) ed il ritorno alla vita. Le tradizioni iniziatiche ci insegnano che è possibile comprenderne le chiavi ed i meccanismi "finché si è in vita" attraverso dei rituali di Iniziazione simili ad una morte vera. Il libro sembra nella sua struttura mettere alla prova il lettore. Le prime pagine molto storiche ed impostate lasciano poi lo spazio al calore di una ricerca molto viva colma di riferimenti. L'ultima sezione è composta da tavole in bianco e nero che ripercorrono la storia del berretto e del sapere magico. Un ottimo testo per arricchire la comprensione della storia umana e divina.
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