CheStukeley,
Lockyer, Atkinson, Watkins, Thom: questi nomi dicono forse poco o
nulla, ma appartengono ad alcuni tra gli studiosi che più hanno
contribuito, dal ’700 fino a oggi, a svelare il mistero di
Stonehenge e degli altri siti megalitici delle isole britanniche.
Scienziati romantici che hanno creduto alla possibilità di
un’astronomia antica, rovesciando con prove difficoltosamente
raccolte il facile paradigma della «splendida barbarie» in cui,
secondo la scienza ortodossa, vivevano le antiche popolazioni del
Nord Europa. Grazie a loro, i misteriosi cromlech si sono rivelati
rispecchiamenti in terra del cielo, costruiti secondo precise
corrispondenze astronomiche e calendariali che per precisione non
hanno nulla da invidiare ai calcoli moderni. Non solo luoghi di
culto, dunque, ma strumenti del sapere, sacri orologi delle comunità
che vivevano attorno a essi e prodigiose testimonianze del genio
umano. Gli stessi allineamenti ricorrono poi nei templi egizi, nelle
piramidi e infine anche nella gigantesca rete di linee, centri e
disegni che innervano le pianure del Sudamerica precolombiano. In
questo volume Michell schiude per noi la suggestiva prospettiva di
coloro che seppero guardare al passato senza infondati pregiudizi
(mentre l’archeologia cadeva sotto il dominio della tecnologia) e
che per primi decifrarono il libro di pietra a cui i nostri
progenitori avevano affidato la loro sublime sapienza.
L'AUTORE
John Michell
è uno studioso di scienza, numerologia e storia delle religioni. Tra
le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Twelve Tribe Nations and
the Science of Enchanting the Landscape e The New View over Atlantis.
Le Edizioni L’Età dell’Acquario hanno pubblicato, nel 2006, Il
segreto del Tempio di Gerusalemme
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