PRESENTAZIONE
“Il CICAP è
un'organizzazione
educativa e senza
finalità di lucro,
fondata nel 1989 per
promuovere un'indagine
scientifica e critica
sul paranormale“. Questa
è la prima cosa che si
legge nel sito del Cicap,
il comitato italiano per
il controllo delle
affermazioni sul
paranormale, ma cosa
significano veramente
queste parole? Per
capirlo, e per conoscere
anche il lato umano del
Cicap, ho intervistato
Massimo Polidoro,
cofondatore, assieme a
Piero Angela, e
segretario nazionale del
comitato, approfittando
della sua presenza nella
mia città per la
presentazione del suo
libro “Il profeta del
Reich”.
L'INTERVISTA
Stefania
Ferrari: Cominciamo con
una domanda un po' sul
banale: chi è Massimo
Polidoro?
Massimo Polidoro: (ride)
Sono io...piacere!
Massimo Polidoro è una
persona curiosa, molto
curiosa, di cose strane,
di cose insolite. Lo
sono fin da bambino,
quindi sono cresciuto
seguendo questa
curiosità, per cui...Ho
avuto la fortuna di
studiare con un grande
indagatore di curiosità
come James Randi, poi mi
sono laureato in
psicologia proprio
perchè ero curioso di
capire come funzionasse
la mente umana e come
fossimo indotti a
credere a certe cose.
Curioso per quello che
non si sa, quindi una
grande passione per
l'illusionismo e per i
giochi di prestigio,
come funziona la magia
dei trucchi, fino ad
oggi che sono curioso
delle cose più insolite
e bizzarre, persino,
appunto, di come sono
morti certi vip, e ci
scrivo su dei libri,
piuttosto che di gialli
del passato.
SF: Quindi Polidoro
grazie alla curiosità
arriva ad essere
ricercatore.
MP: Si, ricercatore: nel
senso che mi piace
verificare, andare ad
indagare, con gli altri
esperti del cicap, ogni
volta che c'è qualcosa
che effettivamente
sembra rappresentare un
mistero. Insomma
attirato sicuramente dai
misteri.
SF:…e anche
scrittore.
MP: Si, perchè ormai ho
scritto 24 o 25 libri
direi...
SF: Quando qualcuno
ti chiede che lavoro fai
cosa rispondi?
MP: Non è facile
rispondere. (ride) Se
devo dire come mi
guadagno da vivere con
la scrittura, quindi con
i libri, con gli
articoli, perchè sono
anche giornalista
professionista, e poi
per mia fortuna riesco a
combinare le mie
passioni, una è la
scrittura e l'altra è la
curiosità dei misteri:
scrivo di questi
argomenti e per scrivere
di questi argomenti devo
comunque indagare.
SF: Qualcuno dice
indagatore dell'incubo,
tipo Dylan Dog.
MP: (ride) No, più che
incubo sicuramente del
mistero. Ho la fortuna
di essere caro amico di
Tiziano Sclavi, tra
l'altro anche lui da
sempre socio del cicap,
e...si qualche giornale
mi ha chiamato così, ma
non è che incontri tanti
incubi, diciamo che
incontro tante cose
insolite, bizzarre,
sicuramente.
SF: Nel 2004 nasce a
Milano il Corso
Universitario di
Psicologia
dell'Insolito, dove tu
sei professore. Di cosa
si tratta?
MP: Si sono il docente
del primo corso di
questo tipo
universitario. E’ un
corso di quelli
complementari, che gli
studenti possono
scegliere, ed
evidentemente
incuriosisce tanto,
perchè ogni volta ci
sono 100-200 ragazzi che
vengono a seguire il
corso e poi me ne
ritrovo più del doppio a
fare l'esame ad ogni
appello...e correggo
tutti i compiti a mano,
uno per uno (ride). Però
sono molto felice
dall'entusiasmo che
dimostrano, perchè gli
argomenti ovviamente
incuriosiscono tutti a
psicologia, dove questo
corso si tiene.
Evidentemente non c'era
abbastanza attenzione
per questi argomenti,
che magari erano
considerati frivoli
piuttosto che poco
accademici, invece a uno
che deve fare lo
psicologo, a una persona
che vuole avere una
formazione completa,
magari gli è utile avere
un'infarinatura anche di
questi argomenti.
SF: Di quante ore è
fatta la tua giornata?
Perchè sei scrittore,
ricercatore,
professore...
MP: (ride) Eh...ne
servirebbero un po' di
più a dire la verità:
devo lasciare indietro
un po' di cose.
SF: Leggevo sul tuo
sito, sempre a proposito
di questo corso, che
praticate il metodo
scientifico nelle vostre
ricerche. Ecco, come
applicare il metodo
scientifico in una
scienza dell'ignoto?
MP: Tutto dipende da
cosa si vuole indagare.
Se si vogliono indagare
delle ipotesi, delle
interpretazioni, è molto
difficile farlo. Se, per
fare un esempio, c'è un
avvistamento di qualcosa
che vola in cielo, ed
una persona sostiene:
"Ecco quella è
sicuramente un'astronave
che proviene dalla
galassia xy, perchè le
luci dell'astronave
erano rosso verde e
giallo, percui io so."
Qui è molto difficile
riuscire a fare una
verifica seria se questa
viene dalla galassia xy.
La verifica di tipo
scientifico
presupporrebbe di
cercare di capire che
cosa può essere passato
nel cielo in quel
momento, quindi andare a
sentire l'areonautica,
piuttosto che i
meteorologi per sapere
se c'erano dei palloni
sonda, piuttosto che se
altri hanno visto, hanno
filmato, se ci sono
delle foto, dei
documenti che si possono
esaminare. Non
sempre...anzi è difficle
che si riesca a trovare
qualche elemento che
faccia capire che cosa
ha causato
l'avvistamento. Però,
arrivare subito alla
conclusione che, siccome
non sappiamo esattamente
cosa è passato di lì, si
trattava proprio
dell'astronave della
galassia xy, forse è un
passo un po' troppo
lungo.
SF: E magari non
proprio l'astronave
della galassia xy, ma
semplicemente un alieno?
MP: Può benissimo darsi,
però è un ipotesi che
bisognerebbe
confrontare....
SF: Tutti i casi che
voi avete studiato
riguardanti UFO, oggetti
non identificati, hanno
avuto una risposta
negativa?
MP: Per quanto riguarda
gli UFO ci sono altri
che fanno questo lavoro
in maniera anche molto
più accurata e
sistematica di quello
che potremmo fare noi,
come per esempio il
CISU, il centro italiano
studi ufologici, che
sono persone serie e
seguono il fenomeno in
maniera seria. Le loro
conclusioni sono che,
nonostante si
definiscano ufologi, non
hanno ancora le prove di
un avvistamento alieno
che si possa dimostrare
essere. Noi ci siamo
occupati di pochi casi,
di quelli più eclatanti,
tipo autopsie di alieni
che hanno fatto parlare
i giornali...che poi è
venuto fuori che era
tutto una montatura,
come noi avevamo
ipotizzato. Quindi sono
cose che ci interessano
in maniera più
marginale. Ripeto, a noi
piace mettere le mani su
quello in cui indaghiamo
e non ci spingiamo a
dare spiegazioni su
quello a cui non abbiamo
potuto indagare.
SF: Sempre
nell'ambito di questo
corso universitario, lei
parla di pseudoscienza:
cos'è la pseudoscienza?
MP: La pseudoscienza è
un qualcosa che si
traveste da scienza,
cioè ne usa magari il
linguaggio, ma che manca
delle caratteristiche
che la fanno riconoscere
come tale. Di solito c'è
un personaggio che
calamita un po' tutta
l'attenzione, è quello
che sa come funziona
questa nuova disciplina.
Gli altri suoi discepoli
non è che sappiano
proprio tutto, bisogna
in qualche modo fidarsi
di lui che tra l'altro
non pubblica i
risultati, come fanno
tutti gli scienziati
nelle riviste
scientifiche o nei
convegni, perchè ha
paura che gli rubino le
idee piuttosto che si
sente boicottato dal
mondo accademico perchè
ce l'hanno con lui,
perchè lui è il più
grande scienziato del
mondo...Insomma ci sono
delle caratteristiche
che si ripetono e si
ritrovano in tutte le
cosiddette psuedoscienze,
e la caratteristica
fondamentale è che non
riescono mai, le
psudoscienze, a
dimostrare le cose che
affermano, in condizioni
controllate.
SF: Cioè non
vogliono?
MP: Loro un po' dicono
che non vogliono, ma
ogni volta che si cerca
di metterli alla prova
ripetendo gli
esperimenti che fanno
loro non si ottengono
gli stessi risultati.
Allora loro ti dicono:
"Voi non li ottenete
perchè non siete
abbastanza ricettivi
piuttosto che non siete
abbastanza intelligenti
o non siete abbastanza
francesi", a seconda
della pseudoscienza in
questione, ma la scienza
non funziona così! Se io
prendo il composto xy,
lo metto in una provetta
e lo mescolo con una
sostanza di cloruro,
ottengo una cosa, che
sia in Cina, che sia in
Italia che sia su una
montagna, il risultato è
sempre quello, che sia
simpatico che sia
francese o no il
risultato è sempre
quello, se invece in una
disciplina le cose
funzionano solo per te e
per chi decidi
tu...insomma è una fede
più che altro.
SF: Un esempio di
pseudoscienza?
MP: Oh...c'era per
esempio l'acqua con la
memoria. Si raccontava
che l'acqua possedesse
una memoria, solo che
solo un laboratorio
riusciva ad ottenere
questi risultati. Quando
si è scoperto che solo
una persona riusciva da
ottenere questi
risultati, cioè che
quando andava in ferie
questa persona gli
esperimenti non
funzionavano più, alla
fine osservando un po
più attentamente si è
scoperto che barava.
Questo è un esempio o se
no l'astrologia è
un'altra pseudoscienza:
sembra funzionare ma
ogni volta che si fa una
verifica, una prova,
ogni volta che si
mettono alla prova le
affermazioni specifiche
dell'astrologia,
l'influsso etc., per
esempio fornendo degli
oroscopi nascosti a
persone a cui è stato
fatto e dicendo, qual'è
il vostro tra questi
cinque, non si trova più
nessuna corrispondenza.
SF: Quindi secondo
voi non esistono
astrologi seri?
MP: No, no, gli
astrologi seri esistono
nel senso che loro fanno
seriamente quello che
ritengono essere un
lavoro serio.
SF: ma secondo voi
non lo è.
MP: No, non è questione
di serietà. La questione
è funziona o non
funziona. Non c'è nessun
influsso dei pianeti,
per la posizione dei
pianeti, che alteri la
personalità, non è mai
stato dimostrato da
nessuno. E' un'idea che
andava bene tre mila
anni fa, quando è stata
inventata l'astrologia e
si immaginava che nel
cielo si fossero gli dei
e quindi la posizione
degli astri, che erano
gli dei, influiva sulla
vita dell'uomo. Ma
quando è arrivato
Galileo e si è visto che
non ruota tutto attorno
alla terra,che non è il
centro dell'universo ma
che è solo un pianetino
perso in una miriade di
galassie dove ce ne sono
miliardi come la terra,
si è capito che forse
non eravamo più così
tanto importanti che
tutto ci girava intorno
e quindi gli astri
dovevano rispondere alla
nostra vita.
L'astrologia è rimasta
sempre la stessa non è
mai cambiata da tre mila
anni a questa parte, con
le convinzioni che
c'erano allora
mantenendole buone
ancora adesso nonostante
si sappia che non
abbiano più nessun
valore.
SF: Allora però
l'astronomia e
l'astrologia erano la
stessa cosa.
MP: Esattamente! Poi
l'astronomia si è
evoluta, ha capito che
per evolversi doveva
verificare le proprie
affermazioni quindi
costruirle su prove
concrete. L'astronomia
ha fatto passi avanti e
ci ha permesso di capire
com'è fatto il nostro
sistema solare, ha
permesso l'uomo di
andare nello spazio, di
cercare di capire se
esiste vita su altri
pianeti; l'astrologia è
ancora quella di tre
mila anni fa, fa
previsioni
inverificabili o
comunque varie, ambigue,
in maniera che vanno
bene un po' per tutti e
ognuno poi magari si
riconosce anche in
queste descrizioni.
SF: Che cos’è secondo
te il paranormale?
MP: Come dicevo prima è
tutto quello….dovrebbe
essere tutto quello che
va contro il normale o
comunque che sovverte
qualche legge naturale
no? Il poter spostare un
oggetto con la forza del
pensiero, è una cosa
che, se fosse possibile,
andrebbe contro quello
che noi sappiamo del
funzionamento della
mente, del funzionamento
delle forze. Perché è
necessario una forza che
spinga qualcosa perché
si muova, non basta
pensare che si muove no?
Oppure trasmettere un
pensiero…anche qui, su
che canale? Con che cosa
lo si trasmette? Etc…
etc … Quindi queste cose
se fossero dimostrate si
potrebbero definire
paranormali.
SF: Secondo te, il
paranormale, è una cosa
pericolosa solo
psicologicamente?
MP: No, no, non è
pericoloso. E’
pericoloso se vuoi il
pensiero magico: cioè
pensare che i problemi
che una persona può
avere nella vita si
possono risolvere con un
colpo di bacchetta, che
ci sia qualcuno che ha
la bacchetta magica,
basta che tu ti rivolga
alla persona giusta e
questa te li
risolve…questo è un po’
pericoloso pensarlo,
soprattutto perché non
vivi la tua vita ma la
affidi a qualcun altro.
Studiare il paranormale,
studiarlo per cercare di
capire se esistono
facoltà paranormali come
la telepatia, come la
psicocinesi, con
approccio scientifico
naturalmente, è una
cosa…quello che facciano
anche noi in sostanza.
Alla fine ci potremmo
definire parapsicologi
perché anche noi
cerchiamo di
verificare…e se lo
trovassimo non è che
saremmo delusi…”oh
abbiamo scoperto che si
può leggere nel
pensione..ragazzi,
adesso come facciamo?”.
Sarebbe la cosa più…
SF: Randi dovrebbe
pagare.
MP: (ride) Randi
dovrebbe pagare, ma non
solo, premio Nobel
garantito per tutti, e
rimaniamo nella storia
della scienza,
sicuramente sarebbe un
enorme scoperta.
SF: Cosa ne pensi di
come i media affrontano
il paranormale?
MP: Ma, penso che lo
affrontino in maniera
del tutto
sensazionalistica, senza
approfondire le cose, e
cercando semplicemente
di fare notizia, quindi
sparando le cose sempre
più grosse senza fare
una verifica come
dovrebbero fare. Per
questo poi è nato il
cicap: per fare quella
verifica che non viene
fatta in certi
programmi, in certe
trasmissioni. Io capisco
che a chi lavora magari
in televisione o scrive
in certi giornali o
certi libri, la cosa che
interessa è vendere e lo
fa in tutti i modi che
ritiene opportuni, e
quindi anche sparandola
un po’ grossa; o magari
non gli sembra nemmeno
di dare una falsa
notizia, perché in
questo campo è
difficile…Cioè se uno
dicesse: “Garibaldi era
un ballerina del talk
show”. Tutti diranno:
“Sei un pazzo”, “ma cosa
scrivi su sto giornale”.
Ma se uno dice che dalle
mani escono protoni
piuttosto che chissà
cos’altro, siccome la
maggior parte delle
persone sa ben poco di
scienza, è una cosa che
passa senza che nessuno
se ne accorga…
SF: Sfruttano un po’
l’ignoranza della massa
insomma quindi?
MP: Certo, certo,
senz’altro.
SF: Il sogno nel
cassetto di Massimo
Polidoro.
MP: A parte trovare un
autentico fenomeno
paranormale…
SF: …e vincere il
premio di James Randi…
MP: …e vincere il premio
di James Randi (ride) ,
o vedere un fantasma…
insomma avere una prova
di questo tipo sarebbe
la cosa più
straordinaria…bo…non
saprei…poter incontrare
Houdini ormai è troppo
tardi…
SF: Be si potrebbe
associare con il vedere
un fantasma…
MP: (ride) Esatto, due
cose in una sarebbe
straordinario! Ba, no,
semplicemente riuscire
sempre a mantenere la
curiosità verso
l’insolito e riuscire a
stupirmi di fronte a
quelle che sono magari
le vere meraviglie della
natura e del mondo che
ci circonda, perché ce
ne sono tantissime di
cose …e di non
inaridirmi, non
inaridirmi mai dopo
averne viste tante e
pensare che non ne valga
più la pena di perdere
tempo dietro a queste
cose. Ma ripeto: essendo
un appassionato del
mistero, non penso di
correre questo rischio.
SF: Passiamo ad una
domanda un po’ più
personale: tu sei
religioso?
MP: Direi che sono stato
cresciuto, come tutti in
Italia credo, quasi
tutti insomma, con una
certa formazione
religiosa, poi
crescendo…chiudiamo mi
sa…è ora di chiudere
(ebbene si, ci stavano
sbattendo fuori dalla
biblioteca in cui ci
trovavamo NdR)
…meriterebbe un po’ più
di tempo una risposta di
questo tipo ma ti posso
dire che appunto sono
stato cresciuto così, ma
ad un certo punto non ho
più mantenuto…
SF: Perché scienza e
religione non hanno mai
avuto un buon rapporto.
MP: No…anche se ci sono,
anche nel cicap, persone
che sono religiose,
scienziati che sono
religiosi. Però non
mescolano le due cose,
come invece fa Zichichi
per esempio. Lui è uno
di quelli che le
mescola, che pensa che
le due cose vadano
insieme, mentre uno può
essere scienziato e
religioso e mantenere le
due cose separate Ma
forse io non lo sono
nemmeno perché…non
perché io pretenda di
dire che non esiste Dio,
non esiste altro, ma per
umiltà, nel senso che io
non ho nessuna capacità
ne possibilità di
sapere…se esiste o non
esiste. Certe persone
hanno la fede che gli fa
pensare che esiste,
vivono benissimo così:
io non ho questa fede,
quindi so di non potere
dare risposte di questo
tipo. Cerco di vivere
una vita più possibile
retta e corretta anche
se non c’è un dio che mi
dice che se non faccio
il bravo vado
all’inferno e quindi
cerco di fare il meglio
che posso in questa vita
pensando che quando poi
non ci sarò più le cose
potranno anche finire.
Se poi non finiranno e
scopriremo che di là c’è
Houdini che mi aspetta
per raccontarmi tutta la
sua vita, sarò ancora
più felice. (ride)
SF: Nell’ambito delle
persone che si
interessano del
paranormale, il Cicap è
visto più che altro,
come scettico e anche
come bastian contrario.
Cosa ne pensate?
MP: Purtroppo è una
convinzione ancora
diffusa nonostante da
tanti anni ormai abbiamo
cercato di dimostrare
che non è così. Nel
senso che a noi non
interessa essere bastian
contrari: cioè è una
perdita di tempo, perché
star li semplicemente a
dire il contrario di
quello che dice qualcun
altro? Ma chi se ne
importa! Cioè ci sono
cose molto più
interessanti da fare
nella vita. Noi, ripeto,
siamo curiosi e ci piace
capire come funziona il
mondo, come funziona la
mente umana e per farlo
cerchiamo di fare delle
indagini più complete e
serie possibili, dove
riusciamo a farle, e
quando riusciamo a
raggiungere un
risultato, ad avere una
conclusione, cerchiamo
di renderla nota e di
diffonderla. Io mi rendo
conto che tanti dicono
che noi siamo bastian
contrari… proprio perché
non fanno nemmeno lo
sforzo di leggere le
cose che noi scriviamo,
le ricerche che
facciamo, o perché
magari le hanno lette e
non riescono a trovare
niente di oggettivo da
controbattere, per cui è
molto più semplice dire
che siamo dei chiusi di
mente che non invece
affrontare le obbiezioni
che magari solleviamo.
SF: Voi mi sembra che
abbiate anche una linea
telefonica contro i
ciarlatani…
MP: No, c’è un telefono
antiplagio, ma non ha
niente a che fare con il
Cicap. Noi purtroppo non
potremmo proprio, nel
senso che siamo pochi
volontari e non c’è
nessuno che potrebbe
stare tutto il giorno a
prendere telefonate.
SF: Questo numero
verde si occupa dei vari
casi Wanna Marchi,
giustamente, perché si
rifanno su chi magari
sta soffrendo etc…però
ci sono molte persone
che per esempio fanno le
carte, o cose del
genere, senza chiedere
un soldo, senza chiedere
niente. Come per esempio
i coniugi Desideri, non
so se li conosce, che si
occupano di metafonia
anche loro senza
chiedere un soldo…Ecco
di queste persone cosa
ne pensate?
MP: Le persone che
incontriamo noi sono 99
su 100 in buona fede:
sono persone che
sinceramente credono in
quello che fanno, e lo
fanno appunto senza
chiedere soldi e senza
Gli Enigmi della Storiae. Ognuno
ha le sue motivazioni,
nel caso della
metafonia, della
psicofonia, quello che
abbiamo visto e che si
ripete ogni volta, è che
si tratta di persone che
solitamente hanno perso
qualcuno di caro, quasi
sempre un figlio, ed è
una cosa difficile da
accettare naturalmente,
e trovano in questa
tecnica che…poi va be
adesso non vado nel
dettaglio di come mai
funziona, ma si può
trovare anche sul
sito…Perché gli da, come
dicevo prima, una sorta
di conforto, gli fa
pensare che la persona
scomparsa, il figlio
scomparso, è ancora in
qualche modo con loro,
ancora gli parla, ancora
gli è vicino. E quindi
io capisco che, come
dire, usino queste
pratiche per mantenere
viva questa…più di una
speranza. Però il
problema tante volte, se
vogliamo trovarlo un
problema, è che in
questo modo non si
supera mai il lutto per
la perdita, per cui si
rimane bloccati in
quella fase del dramma
terribile di aver perso
qualcuno, e di non
riuscire da accettare
che quella persona non
c’è più. E quindi in
questi casi noi ci
troviamo in situazioni
veramente drammatiche,
noi non ci permettiamo
nemmeno di cercare di
spiegare alla persona
che forse quelle che lui
sta registrando sono
interferenze, che forse
se usasse un
registratore più
schermato non le avrebbe
più. Anche perché ce lo
dicono: “Io ho provato
ad usare un registratore
più moderno, ma non
riuscivo più a captare
le voci per cui uso
quello vecchio di mio
nonno”. E quindi se ne
rendono conto no? Che se
usassero un minimo di
controllo il fenomeno
scompare. Però non
giungono alla
conclusione, ma
semplicemente dicono:
“Preferisco com’era
prima perché così parlo
ancora con chi non c’è
più”.
SF: Per concludere
posso proporre un
piccolo gioco, visto che
lei è laureato in
psicologia? Io le dico
una parola e lei mi dice
la prima cosa che le
viene in mente.
MP:Va bene.
SF: Esoterismo.
MP: Tarocchi.
SF: Fenomeni
extrasensoriali.
MP: Telepatia.
SF: Miracolo.
MP: San Gennaro.
SF: Magia.
MP: Houdini.
SF: Ciarlatano.
MP: Mmm…Potrei dire dei
nomi specifici ma è
meglio di no…mmm…
Diciamo Cagliostro, così
non mi querela. (ride)
SF: Coincidenza.
MP: Significativa.
SF: Occultismo.
MP: Nero. E’ la prima
cosa che mi viene in
mente.
SF: Strega.
MP: Cambia colore (ride)
…Mi viene in mente Dario
Argento.
SF: Fantasma.
MP: Oscar Wilde.
SF: Alieno.
MP: E.t.
SF: Abduction.
MP: Hopkins (Budd
Hopkins, pioniere della
ricerca dull’abduction.
NdR)
SF: Parapsicologia.
MP: Una cosa sola può
essere no? Carte Zener.
SF: Metafisica.
MP: Speranza.
SF: Wicca.
MP: Streghe.
SF: Cicap.
MP: Curiosi.
SF: Grazie della
disponibilità.
MP: Grazie a te.
L'Associazione Culturale
Dal Tramonto all'Alba
ringrazia Massimo
Polidoro per la gentile
collaborazione |